A mio giudizio, pur rappresentando questo decreto un pannicello caldo, visto che manca l'indispensabile riforma della Gozzini (finchè sarà in vigore, ci saranno benefici di ogni tipo per tutti i delinquenti, grandi e piccoli), ci sono soprattutto due modifiche ai codici che incidono positivamente sulla tanto anelata certezza della pena:
1) Il divieto di patteggiamento in appello, che non vale solo per i delitti di mafia, come annunciato inizialmente, bensì per tutti i reati: è una norma molto importante, perché in questo modo si tampona il trend che oggi vede le condanne in primo grado ridursi drasticamente in appello, togliendo agli imputati la possibilità di ottenere sconti di pena ''last minute''.
2) Il divieto di sospensione della pena esteso ai reati di rapina, furto in abitazione e furto con strappo, incendio boschivo, prostituzione minorile: anche questa è importante, perché d'ora in avanti i condannati per questi reati verranno tradotti immediatamente in carcere, invece di attendere in libertà le decisioni del tribunale di sorveglianza; la perplessità è che la ''lista'' dei reati sia limitata ai suddetti...
Di poco conto, invece, le modifiche alla disciplina della direttissima (resa virtualmente obbligatoria) per gli arrestati in flagranza di reato, perché vengono lasciati sostanzialmente intatti i termini di discrezionalità dei P.M.; e dove sono gli inasprimenti di pena tanto strombazzati per i reati predatori e per la violenza sessuale?
Tutte le considerazioni prendono spunto da questa analisi del decreto:
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