Tra scetticismo e fiducia
"Caro Silvio, ti abbiamo votato
ora dimostra che cosa sai fare"
Berlusconi affronta la prova spazzatura
Verso nuova crisi "Berlusconi, dimostra che sai fare"
di Patrizia Capua
«Farà, farà, ora che ha preso le redini, Berlusconi risolverà. È l´unico in grado». Maria parla dietro il vetro della tabaccheria, nella stazione del metrò: «Se ci vuole aiutare, visto che lo abbiamo votato, per lo meno non ci metta la discarica sotto casa». Cassonetti rovesciati, spazzatura che fermenta e presidio di guerriglia, alla rotonda di Chiaiano.
Al crocevia della protesta. Con i passanti preoccupati: «Berlusconi o chi per lui, chiunque purché ci tiri fuori da questo caos», dice un giovane padre che scorta la figlia con lo zaino della scuola. Annamaria e due bambini piccoli per mano, non crede all´effetto- nuovo premier: «Possiamo contare solo sulle nostre forze, al massimo sulla Municipalità, perché Berlusconi forse aprirà una discarica da qualche altra parte, purtroppo cercano solo di smistare i rifiuti. Ho due figli, uno allergico, quel po´ di verde che abbiamo lo distruggeranno». Ugo D´Anna, dipendente regionale, è a favore della discarica nella cava: «Ci proverà Silvio, penso, anche facendo un´azione di forza, secondo me gli strumenti ci sono. Un provvedimento impopolare, ma necessario. La gente perbene non protesta così. Qui ci sono interessi della camorra che comanda a Marano e ai Camaldoli».
Fabiana Marino e Enrico Sarnelli, liceali: «Noi che l´abbiamo votato, lo aspettiamo alla prova. Il premier deve calmare le acque perché ora la situazione sta degenerando, così non si può vivere, si rischiano le malattie». Ma lo sversatoio a Chiaiano no: «Non è con la discarica che si risolve il problema della spazzatura, è solo un ripiego». Giuliana La Rosa, studentessa di Marano: «La mia famiglia ha votato per il Pd, ma a maggior ragione, se la sinistra non ha saputo dare delle risposte, mi aspetto che il nuovo premier faccia qualcosa. Mi pesa il fatto che veniamo additati come la discarica d´Italia». Elio Guerriero, giornalista non è contrario alla spazzatura a Cupa del Cane: «A me la discarica qui sta bene, non dà fastidio a nessuno, ma credo che Berlusconi non riuscirà a fare proprio niente».
Lucio Conte, lavora in un call center: «Finirà come per tutte le prese di posizione di Berlusconi: Alitalia, il Milan, tante chiacchiere, così sarà per la spazzatura. Non c´è nulla di nuovo, è il suo modo di far politica, anzi avanspettacolo, purtroppo ci caschiamo sempre». Mina, collaboratrice domestica, abita a Giugliano e se la fa a piedi dalla metro a casa da una settimana: «Credo che per non fare una brutta figura, qualcosa farà». Vincenzo Esposito, ex guardia giurata, è molto arrabbiato: «Io Berlusconi non lo posso vedere, ma questa è una guerra tra poveri e quelli che hanno sbagliato non vengono puniti».
Maria Giordano, infermiera in ospedale: «Hanno fatto una scelta criminale, hanno deciso che un´intera popolazione debba essere distrutta. La discarica è circondata da abitazioni. Sì, mi aspetto qualcosa da Berlusconi, è una persona che capisce il problema e si muoverà in aiuto della popolazione. Con quali modalità? Loro lo sanno». Convinta del contrario Imma Ronga, 22 anni, studia al Policlinico e al Cnr di Pozzuoli: «Assolutamente no, se farà qualcosa è solo perché costretto dalla Ue che minaccia procedure di infrazione. Se aprono la discarica qui, non faranno mai il termovalorizzatore, tanto Napoli sta a posto per due anni». Teresa Marfella, 46 anni, afferma che «nelle cave ci sono già i rifiuti tossici, altrimenti come te lo spieghi che in questa strada, Vecchia Napoli, ci sono dieci persone col tumore? E anche io ce l´ho, al seno, ecco perché porto i capelli corti. E ora vogliono colpire anche i miei figli? Ci siamo costruiti una casa qui e all´epoca si stava bene. Ben venga Berlusconi, mi aspetto molto da lui».
Bruno Schiattarella, socio del caseificio Levante, in via santa Maria a Cubito, conferma: «Noi Berlusconi lo attendiamo come il messia per tirarci fuori dai guai. Quelli che sono stati finora al potere non l´hanno voluto fare». Ivan, che lavora nell´officina meccanica, è dubbioso: «Il problema è vecchio, non so se il premier riuscirà a conciliare posizioni tanto diverse, però se non cambia qualcosa sono dolori». Ferdinando Casolaro, fioraio, allarga le braccia: «Se Berlusconi dicesse: discarica a Chiaiano, la risposta sarebbe no, qui nessuno la vuole. Ma siamo pazzi? A 700 metri dalle case?». Interviene Nicola Marzocco, pensionato; confida nel buon senso del premier: «Ci auguriamo che Berlusconi ragioni: questo è un centro abitato, a pochi metri dagli ospedali, da Marano». Dal barbiere "Effetto uomo", mentre Agostino Zazzaro gli taglia i capelli, Carlo Amoruso, elettricista, invoca gli inceneritori: «Se volessero, potrebbero farli subito. Qui bisogna cambiare la cultura, c´è la camorra. Io non l´ho votato al premier, ma i politici non hanno saputo governare Napoli e ora per me Bassolino deve andare a casa. Se Berlusconi riesce a risolvere sono contentissimo e la prossima volta lo voto».
(09 maggio 2008)
da: http://napoli.repubblica.it