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  1. #1
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    Predefinito Il dolce sapore del cielo

    Lottare per una vita senza necessità!
    In tutte le nazioni, cosiddette democratiche, aumentano le astensioni nelle tornate elettorali. In molti casi la percentuale di chi si reca alle urne sugli aventi diritto è meno della metà. Milioni di elettori non credono più al rito del voto. “Una testa, un voto” è solo una bella frase. Chi detiene i mezzi di comunicazione di massa condiziona le idee e quindi anche il voto.
    “Nel capitalismo le idee dominanti sono quelle della classe dominante.” Scriveva Marx.
    L’aumento dell’astensionismo al voto va di pari passo con l’aumento della miseria della classe lavoratrice. Aumenta la disoccupazione, si riducono gli stipendi in tema di potere d’acquisto. Peggiorano le condizioni di lavoro e di vita di chi lavora in un contesto di più doveri e meno diritti.
    Donne ed uomini, giovani ed anziani della classe lavoratrice si trovano a dover affrontare un’esistenza molto dura nella ricerca di vivere una vita normale.
    In questo percorso vengono sballottati a destra ed a manca dalla realtà ed a volte se la prendono con il governo, con i partiti, con i sindacati; altre volte con i colleghi, con gl’immigrati, con la moglie, con i figli. Non cercano mai di guidare il proprio vivere. Sono sempre asserviti a volontà o situazioni esterne.
    Tanti ce l’ hanno con il mondo intero, ma, non mettendo in campo le loro volontà, non si rendono conto che sono la stampella di situazioni che vorrebbero superate.
    Si bruciano speranze e sogni!
    Nella storia però nulla è definitivo! Nulla è assoluto! Nulla è sacro!
    Tutte le cose mostrano la loro caducità ed esiste solo il processo ininterrotto del divenire e del perire.
    In questo processo ed in una società dove regna la necessità non soddisfatta gli esseri umani fanno la storia!
    La società va considerata un organismo vivente in continuo sviluppo, regolato dalla nascita, dall’esistenza, dalla morte e dalla sostituzione da parte di un organismo superiore.
    Marx ed Engels hanno sviluppato il materialismo. Hanno fatto progredire questa scienza nell’applicazione nel campo delle scienze sociali. Hanno dato valore scientifico allo studio ed all’analisi dei rapporti socio-economici nel capitalismo.
    Hanno dato valore scientifico ad una speranza, ad un sogno!
    Marx non si limitò alla sola teoria economica. Egli spiegò la struttura e l’evoluzione di una data formazione sociale basandosi sui rapporti di produzione, ma investigò pure le sovrastrutture corrispondenti.
    La scienza marxista mostra che la realtà capitalistica è viva in ogni aspetto quotidiano; nella manifestazione concreta dell’antagonismo delle classi inerente ai rapporti di produzione; nella sovrastruttura politica borghese che protegge il dominio della classe dei capitalisti; nella propaganda, a livelli di sola enunciazione, delle idee borghesi di libertà, uguaglianza, giustizia; nell’intervento delle strutture religiose in questioni varie, in modo da cercare di controllare, più che le anime, i cervelli.
    Questa società non è eterna! E’ nata per bisogni storici e sparirà per gli stessi bisogni!
    I partiti borghesi cercano di attenuare il contrasto capitale-lavoro salariato per trasformarlo in armonia. Ma, al di là delle forme, il contenuto rimane sempre uguale. Rimane una società di profitto e salario, di ricchi e poveri.
    L’azione di rappresentanti politici e letterari della classe dominante, tesa a camuffare la realtà ed a privilegiare il profitto, non è la politica di chi lavora; è la politica dei capitalisti.
    E’ semplice, senza coscienza della realtà economico-sociale, cadere nelle illusioni di lavoro e ricchezza dei magliari della politica borghese, ma è anche facile trovarsi poi nelle disillusioni della realtà che non cambia, che anzi peggiora.
    Il respiro dell’aria bella della conoscenza porta a capire gl’inganni quotidiani che vengono propinati alle classi lavoratrici. Il respiro della scienza marxista ci da la capacità di vedere reali i nostri sogni di una vita senza necessità. Il respiro del comunismo ci trasporta ad assaporare il cielo.
    Lottare per una vita senza necessità è ricercare la libertà di vivere!

  2. #2
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    Predefinito Rif: Il dolce sapore del cielo

    Sveglia!
    L’ on. Berlusconi, insieme al suo fidato Bossi, governano ormai da anni nell’ultimo decennio. Il risultato è che la disoccupazione è aumentata, i salari si sono ridotti, in termini di potere d’acquisto, i diritti si sono persi. In parole povere le condizioni di vita e di lavoro per tanti cittadini sono peggiorate. Al contrario il capitale e la rendita hanno visto migliorare sempre di più la loro condizione. Se si usasse il metro aziendale, dovrebbero essere licenziati in tronco.
    Dall’altro lato l’opposizione borghese ed opportunista ha fatto di tutto per accompagnare il peggioramento sociale ed economico di chi lavora, cercando di apparire agli occhi del capitale e della rendita come capace di poter fare ancora meglio.
    I sindacati si sono mostrati sempre più, con rarissime eccezioni, al sevizio delle imprese e collaborazionisti al sistema.
    Nelle ultime elezioni è cresciuta l’astensione, ma questa non è certo un’arma efficace da sola di difendere gl’interessi delle donne lavoratrici e degli uomini lavoratori se non accompagnata da un’azione politica, sociale, sindacale di lotta all’attuale ordine sociale.
    Lavatrici e lavoratori sveglia!
    E’ ora di svegliarsi dall’illusione della democrazia come garanzia di libertà, fratellanza, uguaglianza, giustizia.
    E’ ora di rendersi conto che la libertà vi è solo se ogni essere umano può soddisfare le sue esigenze materiali e spirituali; che la fratellanza, l’uguaglianza, la giustizia nell’attuale dimensione sociale sono vere chimere.
    La classe lavoratrice ha la sua forza nel numero, che, se organizzato tatticamente e strategicamente, può donare nuove frontiere all’umanità intera.
    La nuova frontiera è il comunismo!
    “Per i suoi principi, il comunismo è al di sopra del dissidio tra borghesia e proletariato, poiché lo considera giustificato nel suo significato storico soltanto per il presente, non per il futuro; esso intende appunto sopprimere tale dissidio.
    Riconosce perciò, finchè il dissidio permane; che il risentimento del proletariato contro i suoi oppressori è una necessità, che rappresenta la leva più importante del movimento operaio ai suoi inizi; ma va oltre tale risentimento, perché il comunismo è appunto una causa di tutta l’umanità, non soltanto degli operai.”
    La situazione della classe operaia in Inghilterra.
    F. Engels.

  3. #3
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    Predefinito Rif: Il dolce sapore del cielo

    “Portiamo avanti le lancette del tempo!”

    Nell’assemblea degli azionisti Fiat del 16.09.2010 l’amministratore delegato del gruppo Sergio Marchionne, in merito agli obiettivi dell’azienda di realizzare in ogni sito produttivo le condizioni organizzative, normative, salariali del diktat di Pomigliano, alla fine ha dichiarato: “ Portiamo avanti le lancette del tempo!”
    Ricordiamo che il dettame dello stabilimento G.Vico, oltre a prevedere la nascita di una nuova società, immagina un rapporto di lavoro in cui i diritti sindacali e dei lavoratori vengono pesantemente colpiti, tanto da essere in realtà un ritorno ai metodi di lavoro della seconda metà dell’800.
    La disdetta del contratto nazionale dei metalmeccanici s’inserisce in questa cornice.
    Se per Marchionne questo è il “dopo Cristo”, la storia dimostra che è un “avanti Cristo” con tutti i crismi.
    Il modo di esprimersi dell’amministratore Fiat è in linea con quello dei parolai dei partiti parlamentari, dei sindacati, dei mass-media in generale.
    Si parla di riforme e si attuano restaurazioni, si favella di futuro e si torna al passato, si dice di volere la vita ed intanto si creano le condizioni per le morti, vedi la sicurezza sul lavoro.
    La realtà è chiara, nonostante la nebbia delle chiacchiere e delle ideologie. Borghesi, partiti parlamentari, sindacati, mass-media sono tutti schierati contro le lavoratrici ed i lavoratori per cercare di estrarre più plusvalore possibile. I dati sulla crescita mondiale e sui profitti di banche ed imprese mostrano come la crisi è solo per chi lavora, non certo per altre classi sociali.
    In Italia nell’ultimo decennio, quello di Berlusconi e Bossi, a cui hanno dato una mano robusta opposizioni e sindacati, le condizioni di vita e di lavoro sono nettamente peggiorate. Meno diritti, meno salario, più precariato, più disoccupazione, più povertà, oltre che insinuanti caratteri ideologici e pratici d’ideologia fascista.
    “Portiamo avanti le lancette del tempo!” Non come intende Marchionne, che vuole addirittura abolire l’orologio della storia, ma nel senso di lavorare e lottare per superare le classi ed i suoi conflitti, per avere un mondo libero dai bisogni, di eguali nella diversità, di vera giustizia sociale.
    “Scopriamo l’avvenire del presente e lanciamo l’umanità su una via nuova!”

    Il caldo respiro della speranza
    “Noi vogliamo cambiare il mondo, per questo siamo qui. Ne’ più ricchi né più poveri, ma un mondo di eguali. Noi vogliamo un mondo d’amore, di libertà, di uguaglianza, di fratellanza, un mondo dove la vita sia bella da vivere, perché non più sottomessi al bisogno, alla sopravvivenza. E lo faremo!
    Lo faremo, e niente e nessuno ci potrà fermare. Le decisioni che il nuovo governo prenderà subito saranno le seguenti.
    La revocabilità degli eletti a qualsiasi livello in qualsiasi momento, nel caso i suoi elettori lo ritengano necessario.
    Stipendio per gli eletti, a qualsiasi livello, di duemila euro al mese adeguabili, nel caso di minor potere d’acquisto, ogni due mesi, così come per ogni altro lavoratore.
    Abolizione delle tasse, poiché l’amministrazione statale provvederà alla sua funzione e alla gestione della sanità gratuita per tutti, alla gestione della scuola gratuita per tutti, alla gestione di strade ed autostrade gratuite per tutti, e a qualsiasi incombenza utile per la vita dei cittadini, con una percentuale sui risultati di produzione.
    Le pensioni dovranno essere pari agli stipendi e l’età pensionabile sarà: cinquant’anni per le donne e cinquantacinque per gli uomini. Anch’esse saranno finanziate con una percentuale dei risultati del lavoro sociale.
    La partecipazione all’attività produttiva non potrà iniziarsi prima del compimento di diciotto anni. Durante l’attività produttiva tutti dovranno seguire corsi di conoscenza di due ore al giorno, dal lunedì al venerdì. L’attività lavorativa non potrà superare le sei ore giornaliere, dal lunedì al venerdì. Il lavoro al sabato e alla domenica sarà consentito solo ove veramente necessario per l’interesse della società o delle persone, per esempio la sanità, i trasporti, e alcune attività ricreative.
    Dobbiamo capovolgere la centralità dell’attività sociale, non più il profitto, il business, il denaro, ma l’essere umano, il suo benessere fisico e psichico.
    Tutti devono partecipare al processo produttivo…
    Tutti devono avere una casa…
    Tutte le aziende saranno di proprietà sociale…
    Ogni carica è elettiva e revocabile in qualsiasi momento. La nostra deve essere una vera democrazia dove il popolo governa.
    Noi siamo per la conoscenza, ma lasceremo che ognuno possa esprimere le sue credenze religiose, trattandole come faccende private.
    Ognuno sarà libero di vivere come vuole e con chi vuole…
    Tutto ciò che divide deve essere cancellato dalla nostra realtà, mentre dobbiamo costruire sempre più elementi di partecipazione, di unione, di interessi comuni tra tutti noi, affinchè i nostri sguardi siano pieni d’amore verso il nostro prossimo.
    Tutti devono sapere e rendersi conto che il mondo è cambiato, che “un nuovo mondo” è sorto e cammina spedito verso la felicità terrena, unica e sola conquistabile dagli esseri umani.”

    Giuseppe Calocero
    Il caldo respiro della speranza

    Questo è portare avanti le lancette del tempo!

  4. #4
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    Predefinito Rif: Il dolce sapore del cielo

    L’accordo Fiat mostra l’essenza della democrazia borghese.
    L’accordo Fiat del 22.12.2010, non firmato dalla Fiom, prevede l’asservimento completo della forza lavoro alle esigenze del capitale e del profitto. L’essere umano al servizio della tecnologia e non il contrario.Viene abolito il contratto nazionale ed aziendale ed è accettato dai sindacati firmatari un “ordine di servizio dell’azienda”, che taglia diritti contrattuali e legali.
    Viene aumentato il tempo di lavoro, la gestione dell’orario è in assoluta sinergia con le esigenze aziendali, si riducono le pause, non si pagano i primi due giorni di malattia, si legano parti di salario alla presenza. Il testo concordato prevede poi che possano svolgere attività sindacale solo le organizzazioni firmatarie dell’accordo, che nominano i loro rappresentanti sindacali. I lavoratori , secondo l’accordo, non possono scegliersi i loro rappresentanti ed il loro sindacato.
    L’art. 14 della legge n.300 del 1970 così recita:
    ” Il diritto di costituire associazioni sindacali, di aderirvi e di svolgere attività sindacale, è garantito a tutti lavoratori all’interno dei luoghi di lavoro.”
    L’art.15 dice:
    ” E’ nullo qualsiasi patto od atto diretto a
    a) subordinare l’occupazione di un lavoratore alla condizione che aderisca o non aderisca ad un’associazione sindacale ovvero cessi di farne parte.”
    L’art. 19, richiamato nell’accordo prevede:” Rappresentanze sindacali aziendali possono essere costituite ad iniziativa dei lavoratori in ogni unità produttiva, nell’ambito:
    a) delle associazioni aderenti alle confederazioni maggiormente rappresentative sul piano nazionale;
    b) delle associazioni sindacali, non affiliate alle predette confederazioni, che siano firmatarie di contratti collettivi nazionali o provinciali di lavoro applicati nell’unità produttiva.
    Nell’ambito di aziende con più unità produttive le rappresentanze sindacali possono istruire organi di coordinamento.”
    (Con D.P.R. 28.07.1995, n. 312, in seguito a referendum, è stato abrogato l’art. 19 primo comma lettera a e primo comma lettera b, limitatamente alle parole “ non affiliate alle predette confederazioni” ed alle parole “nazionali e provinciali”.)
    L’art. 39 della costituzione italiana recita:
    ” L’organizzazione sindacale è libera.
    Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme stabilite dalla legge…”
    Appare chiaro che legalmente l’accordo firmato contrasta con le norme di legge e della costituzione e, di conseguenza, non ha valenza legale. Ancora una volta si dimostra che nella democrazia borghese la libertà, , la legge, il rispetto per la dignità umana esiste solo a parole e solo quando serve al profitto. Il lavoratore dovrebbe accettare di non potersi liberamente associare ad un’organizzazione sindacale, di non scegliere i suoi rappresentanti ed il tutto in contrasto con le leggi. Il lavoratore dovrebbe accettare di essere più schiavo e più macchina di quanto non sia , accettando perdita di diritti e peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita, sotto il ricatto dell’investimento si o no. Non si sono mosse campagne di stampa nè partiti ed associazioni per questo attacco della Fiat, insieme a Cisl, Uil ed altri figuranti sindacali, alla libertà ed alla democrazia verso la classe lavoratrice. Alcuni hanno parlato di futuro. E’ un ritorno al passato, ad un secolo e mezzo fa. Il futuro per i cartoni animati della politica, del sindacato, delle aziende, dei mass-media è poter sfruttare la classe operaia come agli albori del capitalismo. Il comunismo, non le illusioni parlamentari, è l’unica strada per una società vera e nuova. Il capitalismo mostra sempre più la sua vera natura di sfruttamento , guerre, miseria, fame.
    Questo sistema non è riformabile!

    “Il grido di battaglia non è affatto tra monarchia o repubblica,
    ma tra dominio della classe operaia o dominio della borghesia.”
    Marx

  5. #5
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    Predefinito Rif: Il dolce sapore del cielo

    Capitalismo e comunismo. Sfida a Berlusconi.

    L’on. Berlusconi si diletta a parlare male del comunismo in ogni occasione, facendo finta di non sapere, solo finta o ci crede veramente, che il capitalismo sia il miglior sistema economico-sociale.
    Parla sempre di libertà ed intende questa parola come il modo migliore per i ricchi di essere sempre più ricchi, il modo migliore per non rispondere delle malefatte personali dei capitalisti e del sistema.
    La libertà invece non esiste se non è abbinata alla soddisfazione dei bisogni materiali e spirituali!
    Nel capitalismo vi sono più di un miliardo di persone sottoalimentate, cinquanta milioni di bambini che ogni anno muoiono di fame, miliardi di esseri umani alla mercè del Dio profitto, sfruttati, alienati.
    Non è una società quando in una comunità vi sono persone che non vivono, ma, in certi casi, sopravvivono, in altri, addirittura, muoiono!
    Egli dice di essere di buon cuore e di stare spesso a contatto con la gente comune. A questa sua predisposizione si deve la frequentazione di Noemi, Rubi e delle ragazze dell’Olgettina. A questa sua indole si devono collegare le elargizioni di denaro, che secondo le indagini e secondo quanto riportato da molti organi di stampa, ha portato a ritirare dai conti bancari dodici milioni di euro in contanti nell’anno 2010.
    Se queste prerogative personali fossero reali, non credo abbia niente in contrario ad incontrare la mia persona in una piazza e in diretta televisiva per un confronto sul capitalismo e sul comunismo.
    Lo sfido e, se è veramente un “cavaliere” e crede in quello che dice e dice quello in cui crede, non avrà difficoltà ad accettare.
    In caso contrario sarebbe solo un “cavaliere” di cartone e ritengo faccia meglio a non parlare più di comunismo, perché questa frontiera dell’umanità è il sogno scientifico e realizzabile di miliardi di persone ed è l’unico modo per donare l’essenza della vita agli esseri umani in una società vera, pregna di libertà, fratellanza, uguaglianza, giustizia.
    “Uno spettro si aggira per l’Europa”. Diceva Cavour. E’ trascorso un secolo e lo “spettro” è sempre vivo in miliardi di cuori e di menti.
    Nonostante i tentativi di lordare questa dottrina, nonostante le mistificazioni, il comunismo è vivo perché è figlio del capitalismo e delle sue contraddizioni ed è la degna ultima tappa del cammino umano verso la completa emancipazione.

    “Per i suoi principi, il comunismo è al di sopra del dissidio tra borghesia e proletariato, poiché lo considera giustificato nel suo significato storico soltanto per il presente, non per il futuro; esso intende appunto sopprimere tale dissidio.
    Riconosce perciò, finchè il dissidio permane, che il risentimento del proletariato contro i suoi oppressori è una necessità, che rappresenta la leva più importante del movimento operaio ai suoi inizi; ma va oltre tale risentimento, perché il comunismo è appunto una causa di tutta l’umanità, non soltanto degli operai.”

    F. Engels

    La situazione attuale del capitalismo, incapace di sforzi ideali e morali, è in decadenza come le società che lo hanno preceduto.
    Sempre più chiaro appare che tutto il sistema si basa sul fare soldi alle spalle dei lavoratori.
    Sono sparite le teorie ideali e politiche che per decenni hanno sorretto il sistema. Il liberalismo, la socialdemocrazia, il socialismo falso, il capitalismo di stato stalinista o maoista, opportunisticamente denominatosi comunismo per ingannare i lavoratori ed asservirli, le teorie religiose sempre più in crisi lasciano il posto al “moderatismo” nelle parole e all’aggressione violenta nei fatti.
    “Eppur si muove!”
    L’umanità sta marciando comunque verso la nuova frontiera e nessuno può fermarla!

  6. #6
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    Predefinito Rif: Il dolce sapore del cielo

    Pagano solo e sempre i lavoratori dipendenti! Lottare per il comunismo!
    L’ultima manovra del governo Berlusconi-Bossi-Scilipoti, come è già accaduto negli anni precedenti, colpisce duramente i lavoratori dipendenti ed i pensionati. Il profitto e la rendita non vengono minimamente toccati. L’evasione fiscale ed il lavoro nero, che ammontano a circa 350 miliardi di euro, non vengono per nulla scalfiti. Con quella cifra lo Stato italiano risolverebbe tutti i suoi problemi! Invece quelle categorie, comprendente milioni di cittadini, continuano a non partecipare alla gestione dei servizi ed in tanti casi ne usufruiscono meglio degli altri, avendo un reddito basso o nullo, come nel caso della scuola e della sanità.
    Queste classi sociali sono privilegiate perché sono la base di massa del sistema e, di conseguenza, vengono difese dal profitto e dallo Stato che rappresenta profitto e rendita, non certo il salario.
    Questa realtà mostra ancora una volta che fascismo e democrazia sono due facce della stessa medaglia ed ambedue portano avanti, a seconda dei momenti storici, gl’interessi di chi vive sulle spalle di chi lavora e produce ricchezza, ovvero il proletariato.
    Al di là delle differenziazioni di facciata tutti partiti parlamentari o che sedevano in parlamento sono d’accordo nel far pagare il conto ai lavoratori ed alle lavoratrici.
    I sindacati fanno finta di sbraitare, ma poi non organizzano alcuna difesa vera. Essi sono per il bene del Paese, non certo del salario, delle condizioni di lavoro e di vita di milioni lavoratrici e lavoratori, di milioni di pensionate e pensionati.
    Le organizzazioni aziendali plaudono al “nuovo che avanza” dimenticando che quanto sta avvenendo negli ultimi anni semmai è il vecchio che ritorna.
    Lavoratrici e lavoratori è ora di prendere coscienza!
    Prendere coscienza che non vi è un partito parlamentare dalla nostra parte;
    che il sindacato, che è uno strumento importante per le nostre lotte, se non è diretto da noi, non difende le nostre esigenze, bensì quelle del profitto e della rendita;
    che bisogna guardare ai fatti e non alle parole ed i fatti, che hanno “la testa dura” dicono che negli ultimi anni la nostra vita è peggiorata;
    I posti di lavoro sono sempre più caserme, altro che democrazia!
    Sono aumentati i disoccupati, che il sistema per nascondere i dati divide in disoccupati, inattivi, scoraggiati, fino ad arrivare a circa 15 milioni di persone senza un lavoro.
    I salari e le pensioni diminuiscono giorno dopo giorno in potere di acquisto.
    La scuola è sempre più derelitta e cara.
    La sanità è come se fosse ormai privata, nonostante le tasse, che i lavoratori dipendenti pagano per il 92% delle entrate dello Stato.
    I trasporti sono sempre più di minor qualità, pur costando di più.
    Tutta la vita di chi lavora è peggiorata e continua, per opera del governo Berlusconi-Bossi-Scilipoti, di tutti i partiti parlamentari e dei dirigenti sindacali, a peggiorare.
    I signori del governo, dell’opposizione, della dirigenza sindacale, dei giornali e delle tivù vendono a noi fumo, fatto di illusioni, false speranze, promesse vane, mentre l’arrosto del benessere e dei privilegi è tutto per loro, fedeli servitori del profitto.
    E’ ora di prendere coscienza che da soli non si va da alcuna parte!
    La forza del movimento dei lavoratori è il numero!
    Bisogna che si unisca, si organizzi, basandosi su una strategia che ponga come nuova frontiera non un nuovo governo, ma il superamento del sistema, in cui il profitto sia abolito e la produzione sia per il consumo, per il benessere di tutti.
    Un sistema che metta al centro del sistema produttivo e distributivo non il profitto e la rendita, ma l’essere umano ed i suoi bisogni materiali e spirituali.
    Solo soddisfacendo le proprie necessità l’essere umano può dirsi libero, concretamente libero.
    Mandiamo nella soffitta della storia il capitalismo ed i suoi servi!
    Se lo vogliamo, possiamo farlo!
    Tutti i cuori e le menti che desiderano vivere la piena libertà, non possono che lottare per il comunismo!

  7. #7
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    Predefinito Rif: Il dolce sapore del cielo

    Solo il comunismo può donare una vita vera!
    Gli ultimi dieci anni hanno visto da parte dei governi e dalle aziende un attacco feroce ai diritti, alle condizioni di lavoro ed ai salari dei lavoratori.
    La disoccupazione è aumentata, la precarietà è divenuta stabile e costante, le pensioni, finanziate con i contributi di chi lavora, hanno visto una riduzione in percentuale, insieme all’aumento dell’età pensionabile.
    Le imprese, nonostante le continue lamentele hanno continuato a sfornare profitti, comprese le banche, artefici della situazione critica del 2008 e finanziate con i soldi degli Stati e quindi nostri.
    La crescita mondiale si aggira intorno al 4.2 %.
    Dal 2001 al 2011, secondo l’Istat l’inflazione è aumentata del 20%, i salari solo del 13 %.
    I lavoratori hanno perso ben il 7 % di potere d’acquisto! Questo nonostante alcuni abbiano promesso il paradiso in terra.
    In Italia, sempre secondo l’Istat il 10% delle famiglie possiede il 50% della ricchezza nazionale, mentre 2.9 milioni di persone vivono in condizione di povertà assoluta e circa 8 milioni di povertà relativa.
    Il 90.8 % del reddito complessivamente dichiarato proviene dal mondo del lavoro dipendente, il 5% dai redditi d’impresa ed il 4.2 % dal lavoro autonomo.
    In questo scenario triste, a volte tragico per i lavoratori, tra luglio ed agosto il governo Berlusconi-Bossi- Scilipoti ha presentato tre manovre finanziarie, operative tra quest’anno ed il 2014, per un valore di circa 130 milardi di €.
    Sono misure che colpiscono essenzialmente il lavoro dipendente pubblico e privato e che attaccano, nell’art. 8 del decreto del 13.08.2011, lo statuto dei lavoratori e l’articolo 18, inserendo la possibilità di licenziare, senza giusta causa o giustificato motivo, con accordi aziendali o territoriali in deroga.
    In campo sanitario si realizza l’introduzione del ticket
    di 10 euro per le visite specialistiche, in aggiunta al costo in atto, e 25 € per visite al pronto soccorso ritenute di codice bianco.
    In campo previdenziale
    si programma di portare in modo scaglionato il pensionamento delle donne del settore privato a 65 anni;
    si vuole anticipare gli scaloni di pensionamento in atto, ponendosi come obiettivo il pensionamento a 70 anni per gli uomini;
    ricordiamo che i parlamentari possono andare in pensione a 50 anni e, pur con una singola legislatura, avere diritto ad una pensione minima di oltre 3000 € nette. Chi ha più legislature può arrivare ad una quota pensionistica di oltre 8000 € nette;
    si riduce la rivalutazione delle pensioni in rapporto all’aumento dell’inflazione;
    si riduce la platea e la quota delle pensioni di reversibilità,
    s’incide fortemente sulle pensioni d’invalidità e sull’indennità di accompagnamento.
    In campo assistenziale e fiscale
    si prevede una riduzione delle detrazioni fiscali per il reddito sia da lavoro dipendente sia da pensione;
    si vuole incidere pesantemente sulle agevolazioni legate al TFR, agli assegni familiari;
    s’intende tagliare gli sgravi fiscali sulla prima casa, sulle spese mediche, sulle ristrutturazioni, sulle tasse universitarie ed altri.
    Quest’azione ridurrebbe in modo significativo gli stipendi ed il governo metterebbe mani e piedi nelle tasche degl’italiani!
    Festività:
    la prima stesura prevedeva l’abolizione delle festività laiche, in commissione queste sono state ripristinate, ma verrebbe abolita la festa patronale.

    Nel pubblico, oltre al blocco dei contratti di lavoro e delle retribuzioni fino al 2014, alla perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro, s’intende dare la liquidazione al lavoratore dopo 24 mesi dal pensionamento , pur essendo soldi suoi;
    s’inaspriscono le regole sulla mobilità, sui trasferimenti, sull’aspettativa.
    Si attaccano i servizi pubblici con la volontà di privatizzarli, non dando conto al referendum di giugno, con la volontà di fare profitti e non venire incontro alle esigenze dei cittadini.
    L’attacco all’articolo 18 e la volontà di dare all’impresa libertà assoluta, al di là dell’etica, dei diritti e delle leggi mostra la volontà del governo al servizio delle aziende, delle banche, dei ricconi e degli evasori di voler trattare i lavoratori dipendenti come bestie da soma, che quando non servono, possono essere alienate e quindi licenziate.
    In Italia l’evasione e l’elusione fiscale supera i 350 milioni di €. La medesima cifra raggiunge il lavoro nero.
    Basterebbe che tutti pagassero le base in base al reddito ed il problema del debito pubblico sarebbe risolto, avendo anche parecchi milioni di € per investire e creare opportunità di lavoro.
    Invece il governo dei ricconi, delle aziende, delle banche e degli evasori non toglie un euro a queste categorie.
    Porta via soldi a chi ha poco e continua a dare a chi ha molto ed usufruisce, nel caso degli evasori, dei servizi dello Stato senza contribuire alle sue spese.
    E’ ora che la classe lavoratrice prenda coscienza che in questo sistema conta solo il profitto e che gli esseri umani sono solo pedine per giungere a quella meta!
    Bisogna lottare duramente contro l’assedio feroce del governo e dei suoi rappresentati, ma se vogliamo avere una vita e goderla in tutto il suo splendore è necessario costruire una società comunista.

  8. #8
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    Predefinito Rif: Il dolce sapore del cielo

    La democrazia borghese: una trappola per gli sfruttati.
    Gli apologeti della democrazia borghese tendono a rappresentare questo sistema economico sociale
    come il migliore e come l’ultima frontiera dell’umanità.
    Uno dei valori più importanti, secondo loro, è che tutti con il voto contribuiscono alla scelta dei governanti.
    La libertà e l’uguaglianza si realizzano dentro le urne!
    Una testa, un voto!
    Eppure la possibilità d’incidere sulle elezioni varia a seconda del potere economico, finanziario, informativo. Un cittadino qualsiasi non ha la stessa possibilità di coagulare voti come un grande gruppo economico e finanziario, presente nella rete dell’informazione e della formazione del pensiero.
    Una testa, un voto è un inganno!
    Visto che un Berlusconi qualsiasi rappresenta una testa, ma più voti, grazie alle disponibilità d’incidenza sul pensiero dei cittadini.
    Gli ultimi avvenimenti, con i diktat del F.M.I. e della B.C.E., hanno ulteriormente dimostrato l’inganno dell’ideologia democratica.
    Questi organismi non sono stati votati dai cittadini, eppure dettano nel dettaglio le politiche economiche dei governi in nome del profitto e per salvare, come già nel 2008, i bilanci delle banche.
    I cittadini vedono aumentare la disoccupazione, la perdita di diritti, la riduzione dei salari con l’unico obiettivo di garantire il profitto economico e finanziario con piani di organismi non democratici.
    La democrazia borghese è una trappola per gli sfruttati!
    Le parole d’ordine di quest’epoca sono libertà, uguaglianza, proprietà. In realtà significano asservimento materiale e spirituale, miseria, sfruttamento.
    I dati sulla non soddisfazione dei bisogni primari nel mondo sono tragici. Più aumenta la ricchezza è più cresce la miseria. Più il capitalismo si radica in ogni parte del mondo e più s’incrementa lo sfruttamento.
    Nei fatti il capitale ha esaurito il suo compito storico e si avvia a passare la mano!
    La parole d’ordine del mondo nuovo sono abolizione delle classi, soddisfazione dei bisogni materiali e spirituali del genere umano, tutto in comune.
    Fin quando vi saranno le classi ogni discorso sulla libertà e sull’uguaglianza è solo un modo per ingannare i lavoratori e difendere gl’interessi della borghesia.
    Non basta cambiare governo per cambiare condizione, se alla base vi è sempre il modo di produzione e distribuzione della ricchezza capitalistico.
    D’altronde oggi, analizzando le proposte dei governi e delle opposizioni, si nota una concordia sull’aumento dello sfruttamento della classe lavoratrice.
    I partiti parlamentari d’altronde rappresentano le varie frazioni borghesi e nessuno di loro si propone per esempio di abolire il precariato, di tornare alle vecchie norme pensionistiche, di aumentare gli stipendi, che negli ultimi dieci anni hanno perso circa il 10% di potere d’acquisto, d’instaurare uno stipendio minimo per i periodi di disoccupazione, come in Francia e Germania.
    Le organizzazioni sindacali, collaterali all’azione del governo e della borghesia, con la CGIL che cerca di governare il malcontento, sono complici del peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori.
    Sono nostre organizzazioni, sono nostre case, ma sono dirette da estranei alle esigenze del mondo del lavoro.
    Il tempo della storia sta per metterci di fronte a nuove opportunità per superare il capitalismo, sempre più imputridito e sempre più contro il genere umano.
    Dobbiamo essere pronti ed organizzati ad affrontare situazioni dure, ma nello stesso tempo entusiasmanti, per essere parte di una grande Storia.

  9. #9
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    Predefinito Rif: Il dolce sapore del cielo

    Il futuro è nella lotta per il comunismo!
    Il prodotto lordo mondiale aumenterà nel 2011 del 4.2 %, nel 2012 del 3.8 %. Non esiste di conseguenza una crisi mondiale. Vi sono aree che viaggiano a ritmi più sostenuti, per esempio i Paesi del BRIC (Brasile, Russia, India, Cina) ed altre che soffrono margini di crescita non alti, ad esempio l’Europa, con differenziazioni tra Paesi e Paesi, e gli U.S.A.
    I veri problemi che si sono posti in questi ultimi anni sono;
    1) il divario di valori sempre crescente tra economia e finanza, con quest’ultima sempre meno lo specchio dell’economia reale e creatrice di strumenti finanziari altamente aleatori;
    2) la diminuzione della domanda nell’area euro e dollaro.
    La prima realtà ha portato al fallimento di alcune banche, in U.S.A. ed in Europa, ed indebolito altre a causa della detenzione di titoli costruiti di aria. Ha significato pure situazioni di criticità per alcune imprese nelle due aree, esposte dal lato finanziario su investimenti “tossici”.
    Gli Stati interessati hanno cercato di salvare le banche e le imprese interessate, immettendo nelle loro casse milioni di dollari e milioni di euro.
    Questa enorme quantità di denaro è stata prelevata in vari modi, con l’aumento delle tasse e con la riduzione dello Stato sociale, in modo principale, dalle tasche dei cittadini.
    L’aumento dell’età pensionabile per gli uomini e le donne, la riduzione della spesa sanitaria, la diminuzione degl’investimenti scolastici, salvo la scuola privata e gl’insegnanti di religione, il minor flusso di denaro dallo Stato alle regioni ed agli enti locali ed altri interventi di questo tipo sono serviti a finanziare le banche e le imprese.
    Si aggiungano a queste misure le norme sul mercato del lavoro, penalizzanti in entrata ed uscita, e sul pubblico impiego, incidenti sullo stipendio e sulla sicurezza del posto di lavoro.
    Questa realtà globale ha portato ad una situazione di calo della domanda interna in molti Paesi, tra cui l’area U.S.A. e l’Europa, a causa degli stipendi sempre più magri e dell’aumento delle persone non inserite nel mondo del lavoro.
    Queste aree, tra cui l’Italia, hanno pensato con i provvedimenti,via via intrarpresi per salvare le banche e le imprese, che l’aumento dell’export, soprattutto verso l’area dei BRIC, avrebbe compensato la debolezza interna nell’accumulazione di profitti.
    Questo è avvenuto, ma solo in parte, perché anche le aree asiatiche non viaggiano più ai ritmi di crescita degli anni precedenti, ed ha portato ad una divaricazione del rapporto debito-P.I.L.
    Gli ultimi avvenimenti mostrano Paesi in grande difficoltà produttiva e finanziaria, Grecia, Italia,Spagna,Portogallo e la stessa Francia.
    La ricetta delle associazioni internazionali e delle banche centrali è sempre la stessa. Far pagare ai cittadini, ai lavoratori ed ai pensionati in particolare, il finanziamento dello Stato, accumulatore per le banche,che in Italia hanno bisogno di 108 miliardi di euro per rifinanziarsi, e le imprese.
    Le ultime misure prese in Grecia ed in Italia vanno in quella direzione. Così pure sembrerebbe per il futuro.
    Eppure sarebbe molto semplice risolvere il problema se vi fosse la volontà di affrontarlo in modo corretto.
    In Italia basterebbe prendere i seguenti provvedimenti per tentare di porsi in una condizione vantaggiosa:
    1) lotta all’evasione ed al lavoro nero per recuperare oltre 400 miliardi di euro;
    2) lotta alla corruzione, altri 60 miliardi;
    3) abolizione del finanziamento a fondo perduto alle imprese, altri 60 miliardi;
    4) abolizione degli enti inutili ancora esistenti;
    5) netta riduzione dei costi della politica;
    6) patrimoniale ai redditi alti del 4% per un contributo di circa 400 miliardi.
    Vi sono altre misure da poter prendere, ma credo che queste basterebbero per risolvere la questione del debito italiano senza colpire gli stipendi, il lavoro, la domanda interna.
    Anzi ci sarebbero le possibilità di intraprendere una grande azione di opere pubbliche ad iniziare dalla cura del territorio e dei fiumi;
    dalla messa in sicurezza delle scuole, quasi tutte fuori norma dal lato della sicurezza;
    dalla manutenzione di strade e ferrovie.
    Si potrebbero ridurre le tasse sui lavoratori e pensionati e si potrebbero eliminare le tasse sui servizi dello Stato, che paghiamo tre volte, con la tassazione, con i ticket, con il malservizio.
    Tutto ciò non viene fatto e per un solo motivo. Bisogna salvaguardare il profitto e la rendita.
    Ecco perché questo sistema non potrà mai essere dalla parte di tutti i cittadini ed in specie di chi lavora.
    Non riforme ci vogliono, ma nuovo assetto socio-economico!
    Solo il comunismo potrà soddisfare il bisogno che abbiamo di libertà dalle necessità materiali e spirituali, di uguaglianza, di fratellanza, di giustizia, perché il comunismo vuol dire “tutto in comune” e mette al centro della produzione e distribuzione l’essere umano, non il profitto.

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    Predefinito Rif: Il dolce sapore del cielo

    I maggiordomi del capitale contro i lavoratori ed i pensionati nella manovra “salva banche”.

    Un’altra manovra! Il 4 dicembre è arrivata la manovra “salva banche” del governo dei professori, che tali non si sono rivelati nella loro capacità di continuare l’opera del governo Berlusconi- Bossi.
    Con questa azione governativa l’ammontare delle manovre da luglio in poi supera i 200 miliardi di euro, sottratti ai lavoratori ed ai pensionati.
    Il nuovo governo gode dell’appoggio del Pdl, del Pd, che sta al governo con Berlusconi ed i fascisti e dice di stare dalla parte dei più deboli, mentre li indebolisce sempre più e ne aumenta la quantità, del Terzo Polo, schierati a difendere gl’interessi del capitale, delle banche e delle corporazioni. La lega è all’opposizione per cercare nuove fantasiose strade al suo fallimento politico ed alla partecipazione attiva nella difesa del capitale e della rendita. L’Idv, che ha votato la fiducia al vescovo Monti, non se la sente di appoggiare l’articolato governativo.
    La nuova manovra colpisce pesantemente i lavoratori ed i pensionati e mantiene i privilegi per il capitale. Rimangono nel bilancio statale i miliardi donati a fondo perduto alle imprese, a cui si aggiungono agevolazioni sull’Irap ed un fondo per le piccole e medie imprese. Non viene toccata l’evasione fiscale. Non vi sono norme contro il lavoro nero. Non vi è traccia di patrimoniale. Le liberalizzazioni restano nel libro dei sogni. La riduzione del costo della politica è rinviata alle calende greche. Il governo Monti è la prosecuzione del governo Berlusconi! La differenza, forse, sta nel tacco delle signore, tacco 15 per il governo Berlusconi, tacco 6 per il governo Monti, e nell’assenza ipotetica di “bunga bunga”.
    “ I soldi bisogna prenderli dove ci sono. I poveri hanno pochi soldi, ma sono in tanti.”
    Diceva Petrolini.
    E’ la massima del nuovo esecutivo, in sintonia con i precedenti.
    Hanno colpito duramente in questi mesi stipendi, pensioni, posti di lavoro, condizioni di lavoro; la casa, la sanità, la scuola, i trasporti. Lo hanno fatto con il sorriso dicendo, tra l’altro, che era per il bene dei nostri figli, come se un bambino, un ragazzo, vivesse meglio con il padre o la madre disoccupati, in cassa integrazione, con meno soldi in casa; con un’assistenza sanitaria precaria, una scuola inefficiente, con una rete di trasporti carente. Lo hanno fatto dicendo di pensare alla famiglia.
    Quale famiglia intendono?
    Lo hanno fatto in pieno accordo, al di la delle finzioni di circostanza, i partiti parlamentari ed i sindacati, basta leggere le loro proposte, risibili, nell’audizione alla commissione bilancio della camera per rendersi conto della loro aquiescenza e tenere in conto il modo di organizzare le tre ore di sciopero del giorno 12.12.011. Perché di fronte ad un attacco feroce come quello degli ultimi mesi del governo Berlusconi e del governo Monti non si è bloccato tutto fino al ritiro delle norme varate?
    Lo hanno fatto in accordo con la Chiesa, che non viene toccata dall’ Imu, nonostante propagandi la povertà come mezzo per accedere per primi in paradiso.
    Nonostante tutto , credo che non abbiano affrontato i nodi del capitale europeo, che si trova ad affrontare un calo di domanda sul mercato e che con le sue politiche non si pone in una realtà diversa e migliore.
    Siamo soli! Solo noi!
    Dobbiamo prendere coscienza che in questo sistema i lavoratori sono un mezzo per il profitto, sono macchine, bestie da soma, anche se sembra brutto sentirsi in questo modo.
    Ma la verità è la verità e non si può nascondere.
    O noi riusciamo presto ad organizzare le nostre forze in modo compatto per difenderci nella dimensione attuale, utilizzando anche il nostro strumento sindacato, oggi in mano agli opportunisti ed ai borghesi, e lottare per un mondo nuovo senza classi o altre situazioni peggiori dovremo affrontare!
    Il futuro è nelle nostre mani! Non mettiamolo nelle mani dei maggiordomi del capitale!
    “ Cerca sempre ciò che ami per non accontentarti di ciò che trovi.”

 

 
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