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Discussione: dialogo ecumenico

  1. #1
    Ut unum sint!
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    Predefinito dialogo ecumenico

    L'ambiguità non è di per se stessa un errore (teologicamente inteso) ma un profondo sbaglio (pastoralmente inteso) a mio avviso ed è tipica del moderno "dialogo" ecumenico.
    Io dico che 2+2=4 ma un mio "fratello" di altra religione dice 2+2=5. Allora per amor di concordia io modofico le mie preghiere in 2+2=X, dove da tutta la mia teologia ed il mio Magistero e Tradizione si evince chiaramente che X=4 ma per il mio "fratello" X=5. Così nell'enunciare che 2+2=X senza esplicitamente quantificare X non ledo la suscettibilità del mio "fratello". Questo non è di per se un errore dottrinale. Lo sarebbe se dicessi X=5 ma finchè mi tengo vago dicendo solo X, allora quella X di regola va interpretata alla luce della Tradizione e del Magistero.
    Dove sta l'errore pastorale? Il due punti:
    1) I fedeli "piccoli", non eruditi teologicamente, potrebbero in modo erroneo anch'essi interpretare X=5 ed essere indotti in confusione ("scandalo"). E questo aihmeh è successo e succede.
    2) I "fratelli" potrebbero anch'essi intendere e si sia voluto "dar loro ragione" e che X=5. Ecco perchè se poi si ribadisce che X=4 si ribellano gridando all'imbroglio (ed in parte possono aver ragione).

    Ecco perchè fu detto: "il vostro parlare sia si, si, no, no... ".

    Questi sono i frutti amari di un malinteso senso di dialogo ecumenico ed interreligioso.

    Sull'operato di BXVI io ritengo stia perseguendo la giusta via del ritorno alla tradizione ed alla Tradizione. Purtroppo oggi non si può parlare come un tempo in cui nessuno si risentiva... oggi impera, volenti o nolenti, il linguaggio "politically correct" che considera "offensivo" un certo modo di esprimersi che un tempo non era considerato tale. BXVI credo voglia dare inizio (o almeno ha tentato) ad una stagione in cui ce le si dice in faccia chiaramente nel dialogo ecumenico ma senza scadere mai nell'insulto personale. Quindi termini come ombra e tenebre, come un tempo "perfidi" sono considerati offensivi e vengono tolti senza in alcun modo intaccare l'invito alla conversione. E' come se io invece di dire "razza di infedele accecato puzzine convertiti al Cristo Salvatore!!" dicessi "Accogli la luce di Cristo nel tuo cuore e sarai Salvo"... entrambe le frasi sottendono allo stesso identico significato ma la seconda non usa un linguaggio che oggi, volenti o nolenti, non è usato e suona offensivo ed aggrassivo. Questo però senza cadere nel politically correct, questo deleterio, nelle frasi ambigue del 2+2=X. Per questo i "fratelli" non riconoscono e non accettano neppure la versione politically correct... perchè si erano convinti che X=5.
    Aspettiamo che anche la preghiera novus ordo venga modificata e resa magari uguale a quella vetus ordo tradotta.
    UT UNUM SINT!

  2. #2
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    E' vero, sono d'accordo.
    Questo è anche un problema di insegnamento di teologia nei Seminari e facoltà teologiche.
    Non si può usare solo il Magistero post- Vaticano II ed esclusivamente i testi di teologia più recenti di autori, magari non sicuri. Bisogna integrare con testi di Magistero passato e con testi di autori passati più chiari e sicuri.
    Questi testi sono disponibili in Internet, tipo la "Somma di Teologia Dogmatica del Casali", il "Cartechini". A mio avviso sono imprescindibili per evitare errori anche in buona fede.
    Una volta ero in una libreria cattolica e per curiosità mi misi a leggere un testo di teologia morale che criticava la distinzione tra peccato mortale e peccato veniale. San Tommaso d'Aquino dice l'opposto e così tutto il Magistero. Ora se tale testo viene usato in Seminari e facoltà teologiche, si portano completamente gli studenti fuori strada. E' un problema serio.

    Quello che sto notando è che testi di teologia passati sono chiarissimi e non hanno bisogno di integrazioni. Per molti di quelli attuali non si può dire altrettanto.

    Cioè se mi viene insegnato che 2+2=X ed integro con un testo che dice che 2+2=4 allora arrivo a capire che X=4.
    Il problema è che bisogna fare uno sforzo ulteriore e non è facile.

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    Domine, non sum dignus, ut intres sub tectum meum: sed tantum dic verbo et sanabitur anima mea

  3. #3
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    ma non durerà per sempre... ne sono convinto
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  4. #4
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    Ne sono convinto anche io. Speriamo poi che duri il meno possibile.
    Certo però che sono curioso di cosa diranno un giorno gli storici cattolici di tutti i problemi discussi ora.
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  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da catholikos Visualizza Messaggio
    Sull'operato di BXVI io ritengo stia perseguendo la giusta via del ritorno alla tradizione ed alla Tradizione. Purtroppo oggi non si può parlare come un tempo in cui nessuno si risentiva... oggi impera, volenti o nolenti, il linguaggio "politically correct" che considera "offensivo" un certo modo di esprimersi che un tempo non era considerato tale. BXVI credo voglia dare inizio (o almeno ha tentato) ad una stagione in cui ce le si dice in faccia chiaramente nel dialogo ecumenico ma senza scadere mai nell'insulto personale. Quindi termini come ombra e tenebre, come un tempo "perfidi" sono considerati offensivi e vengono tolti senza in alcun modo intaccare l'invito alla conversione. E' come se io invece di dire "razza di infedele accecato puzzine convertiti al Cristo Salvatore!!" dicessi "Accogli la luce di Cristo nel tuo cuore e sarai Salvo"... entrambe le frasi sottendono allo stesso identico significato ma la seconda non usa un linguaggio che oggi, volenti o nolenti, non è usato e suona offensivo ed aggrassivo. Questo però senza cadere nel politically correct, questo deleterio, nelle frasi ambigue del 2+2=X. Per questo i "fratelli" non riconoscono e non accettano neppure la versione politically correct... perchè si erano convinti che X=5.
    Aspettiamo che anche la preghiera novus ordo venga modificata e resa magari uguale a quella vetus ordo tradotta.
    A mio parere, caro catholikos, non si tratta, purtroppo, solo di linguaggio, ma di sostanza. Certo, poi, possiamo ingannarci come vogliamo, ma ogni nostro stratagemma per non vedere la realtà, ovviamente, non cambia la realtà. Per mostrarti che non si tratta di linguaggio, per quanto riguarda in particolare il tema del dialogo interreligioso, riporto un passo tratto da un recente numero de 'La Civiltà Cattolica' - rivista vicinissima alla Santa Sede - contenuto in una breve cronaca concernente la questione dell'"Oremus et pro iudaeis". Vi si legge, tra l'altro, che "il "dialogo" tra ebraismo e cristianesimo... - dev'essere chiaro a tutti, cristiani ed ebrei - non è finalizzato alla conversione degli ebrei al cristianesimo..." (La Civ Catt., 1 marzo 2008 n. 3785).

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Timoteo Visualizza Messaggio
    riporto un passo tratto da un recente numero de 'La Civiltà Cattolica' - rivista vicinissima alla Santa Sede - contenuto in una breve cronaca concernente la questione dell'"Oremus et pro iudaeis". Vi si legge, tra l'altro, che "il "dialogo" tra ebraismo e cristianesimo... - dev'essere chiaro a tutti, cristiani ed ebrei - non è finalizzato alla conversione degli ebrei al cristianesimo..." (La Civ Catt., 1 marzo 2008 n. 3785).
    Ecco che si ricade in quello che chiamavo "punto 2)"
    Non dubito che il linguaggio ambiguo confermi anche i cattolici nel proprio errore e li disorienti e quindi se un progressista crede che X=5 ne sarà confermato. Cionondimeno fin quando un documento ufficiale del Magistero (che se ne guarda bene...) dichiarerà espressamente X=5, allora non ci sarà errore dottrinale perchè tutto il Magistero e la Tradizione ci dicono, non contraddicendosi, che X=4.

    Io un solo documento ufficiale ho letto in materia recentemente, quello pubblicato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede ed appunto diceva espressamente X=4. Anche la nuova preghiera di BXVI dice X=4. Quindi visto che è impossibile pregare per due cose antitetiche io so bene che se pongo a sistema 2+2=4 e 2+2=X, X non può essere che 4.
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  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da catholikos Visualizza Messaggio
    Ecco che si ricade in quello che chiamavo "punto 2)"
    Non dubito che il linguaggio ambiguo confermi anche i cattolici nel proprio errore e li disorienti e quindi se un progressista crede che X=5 ne sarà confermato. Cionondimeno fin quando un documento ufficiale del Magistero (che se ne guarda bene...) dichiarerà espressamente X=5, allora non ci sarà errore dottrinale perchè tutto il Magistero e la Tradizione ci dicono, non contraddicendosi, che X=4.

    Io un solo documento ufficiale ho letto in materia recentemente, quello pubblicato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede ed appunto diceva espressamente X=4. Anche la nuova preghiera di BXVI dice X=4. Quindi visto che è impossibile pregare per due cose antitetiche io so bene che se pongo a sistema 2+2=4 e 2+2=X, X non può essere che 4.



    Su quella cartina geografica dello Spirito, proposta da Barsa, mi par di poter escludere che tu ti posizioni diciamo nel meridione (per esser vago).

    O sbaglio?

    Non e' solo una questione di linguaggio, ma anche di " percezione di se' ".
    Dai, usiamo pure questi paroloni.


    Ciao

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da pfjodor Visualizza Messaggio



    Su quella cartina geografica dello Spirito, proposta da Barsa, mi par di poter escludere che tu ti posizioni diciamo nel meridione (per esser vago).

    O sbaglio?

    Non e' solo una questione di linguaggio, ma anche di " percezione di se' ".
    Dai, usiamo pure questi paroloni.


    Ciao
    Io non ritengo universalmente valida la cartina di Barsanufio. Credo che ci sono momenti, quali pellegrinaggi, adorazioni, venerazioni... in cui ci si deve collocare a sud. Ma anche momenti di studio della dottrina e di catechesi in cui ci si colloca a nord. La fede cristiana è un connubio di fisicità ed intelletto, fede e ragione, passione concreta e meditazione. Una confusione di nord, sud, est ed ovest. Purtroppo oggi molti vogliono stare a nord rinnegando il sud, ad est rinnegando l'ovest ed il suo contrario.
    Se mi posso esprimere in termini barsanufiani...
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  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da catholikos Visualizza Messaggio
    Io non ritengo universalmente valida la cartina di Barsanufio. Credo che ci sono momenti, quali pellegrinaggi, adorazioni, venerazioni... in cui ci si deve collocare a sud. Ma anche momenti di studio della dottrina e di catechesi in cui ci si colloca a nord. La fede cristiana è un connubio di fisicità ed intelletto, fede e ragione, passione concreta e meditazione. Una confusione di nord, sud, est ed ovest. Purtroppo oggi molti vogliono stare a nord rinnegando il sud, ad est rinnegando l'ovest ed il suo contrario.
    Se mi posso esprimere in termini barsanufiani...
    No. Io parlavo della bonta' della proposta alla Lewis ripresa da Barsa, non nello specifico dove e come si posizioni lui, anche perche' non e' molto chiaro (evidentemente).

    Pero' mi sembra piu' che valida la definizione dell'attuale Pontefice romano, quale " uomo veniente dal nord-est".


  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da catholikos Visualizza Messaggio
    Ecco che si ricade in quello che chiamavo "punto 2)"
    Non dubito che il linguaggio ambiguo confermi anche i cattolici nel proprio errore e li disorienti e quindi se un progressista crede che X=5 ne sarà confermato. Cionondimeno fin quando un documento ufficiale del Magistero (che se ne guarda bene...) dichiarerà espressamente X=5, allora non ci sarà errore dottrinale perchè tutto il Magistero e la Tradizione ci dicono, non contraddicendosi, che X=4.
    Ma dalla Chiesa non può venire nulla che confermi una persona nel proprio errore. E' inutile girarci attorno: l'ambiguità non è cattolica. Il passo che ti mostravo, peraltro, è tutt'altro che ambiguo e mette in evidenza un cambiamento sostanziale nella prassi della Chiesa.

    Io un solo documento ufficiale ho letto in materia recentemente, quello pubblicato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede ed appunto diceva espressamente X=4. Anche la nuova preghiera di BXVI dice X=4. Quindi visto che è impossibile pregare per due cose antitetiche io so bene che se pongo a sistema 2+2=4 e 2+2=X, X non può essere che 4.
    Capisco quello che vuoi dire. Ma quando Benedetto XVI dice che abbiamo una comune speranza con gli ebrei non dice che X=4, ma dice chiaramente una cosa falsa. Così, quando Nostra Aetate afferma che "gli Ebrei tuttavia non devono essere presentati come rigettati da Dio, né come maledetti, quasi che ciò scaturisse dalla Sacra Scrittura", afferma il contrario di ciò che insegna tutto il Magistero e la Tradizione.

 

 
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