Camera: Radicali, conti online. Pannella: roba da reato
"L'affitto di palazzo Marini alle stelle in 3 anni"
23 marzo, 185
Dagli affitti alla manutenzione delle aree fumatori a quella per il sito internet. I Radicali mettono online tutte le spese previsionali della Camera dei deputati per il 2010 per un totale, tra collaborazioni, contratti e consulenze di oltre 138 milioni di euro. Dati che comprendono anche i nomi dei consulenti e delle ditte fornitrici di beni e servizi. Ecco, cosa emerge dall'analisi delle uscite della Camera pubblicate sul sito 'boninopannella.it/trasparenza'.
AFFITTI - Sono gli affitti a fare la parte del leone nelle spese della Camera. Diverse le voci relative alle locazioni, tra le quali spiccano i 46,5 milioni per la locazione dei quattro Palazzi Marini a un unico fornitore, la Milano 90 srl. A questi vanno aggiunti piu' di due milioni tra l'affitto di via Uffici del Vicario e quello dei depositi di Castelnuovo di Porto, oltre che capitoli come 1,360 euro per la 'servitu' di passaggio a via di Campo Marzio 84'.
LE AUTO E LE MOTO - Molti i capitoli relativi al parco moto e auto. La voce relativa ai posti auto e moto costa alla Camera ben 1 milione e 600 mila euro. Ai quali vanno aggiunti 557 mila euro di 'noleggio a lungo termine auto' (anche con conducente, per 200 mila euro); 110 mila euro di carburanti e lubrificanti o ancora 21 mila euro per la 'manutenzione dei dissuasori'.
RISTORAZIONE E CAFFE' - Non e' da meno la voce relativa ai ristoranti e alle mense di Montecitorio. Si tratta di oltre 6 milioni e mezzo di euro (e anche qui la Milano 90 srl risulta tra i fornitori). C'e' poi il servizio di catering per 150 mila euro. Mentre 70 mila euro vanno alla 'fornitura di macchine da caffe' e materiali di consumo'.
DIVISE - Oltre mezzo milione di euro se ne va per la fornitura delle divise e delle camicie dei commessi e per il servizio di lavanderia (20.000 euro).
MONITORAGGIO AREE FUMATORI - L'Istituto Superiore di Sanita' percepisce 48 mila euro per il 'monitoraggio della funzionalita' e dell'adeguatezza normativa delle aree attrezzate per fumatori' della Camera.
MANUTENZIONE PARCO OROLOGI - Far funzionare il 'parco orologi', una collezione di apparecchi antichi e nuovi, costa a Montecitorio 23,600 euro.
SERVIZI AI DEPUTATI E CONTROLLO PLICHI - Solo per la voce 'corsi di lingua straniera per deputati' vengono versati 300 mila euro alla Capturator srl; alla Elea Spa; all'Istituto di cultura e lingua russa e alla Training scuola di lingue Company servicies sas. Ma anche i dipendenti possono accedere a corsi di lingua per un totale di spesa di 290 mila euro. Per il controllo dei plichi destinati alla Camera, Montecitorio paga alle Poste Italiane 37.184 euro.
AGENDINE, CALENDARI E BUSTE - Quasi settecentomila euro vanno via tra la fornitura di agende e agendine (400 mila euro) e la 'somministrazione di cartoncini, carte e buste personalizzate' (292 mila). Altri 163 mila euro vanno via per la 'fornitura di prodotti per piccole pulizie e materiale di consumo in carta e cartone'.
VOTO ELETTRONICO - Quasi 180 mila euro vengono spesi dalla Camera per l''assistenza per la conduzione in Aula del sistema elettronico di voto'.
CANALE SATELLITARE CAMERA - Per trasmettere le sedute della Camera vengono pagati 395 mila euro alla Rai way Spa.
CONSULENZE - Solo per le consulenze la Camera spende 595,983 mila euro.
Dati, resi disponibili, dice Marco Pannella, ''grazie alla tenacia radicale'' e al fatto che ''e' stato trovato un presidente sensibile'' al tema in Gianfranco Fini. Si tratta, commenta Pannella, di ''carte che parleranno da sole, altro che intercettazioni!''. ''E' impossibile - dice il leader radicale - che dallo studio di questa storia non venga fuori roba da codice penale. Lo dico come previsione''. In ogni caso, sottolinea Pannella, ''e' fondamentale sapere che c'e' questo tesoro che viene reso pubblico'', ma ''da questo materiale verra' fuori al piu' presto un accertamento di responsabilita''', anche se ''qui l'interna corporis non c'entra nulla''. ''Questa - sottolinea Rita Bernardini - e' un'antica battaglia radicale. Fatta da subito, fin dalla prima elezione di parlamentari radicali''. Si tratta, spiega il responsabile del sito, il radicale Diego Galli, di una operazione trasparenza simile a quella fatta negli Usa dal presidente Obama con l'operazione 'open government'.
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