Originariamente Scritto da
metapolis
www.noreporter.org
Settantacinque anni fa, esattamente tre quarti di secolo orsono, si compiva una delle pochissime rivoluzioni, ad esser rigorosi probabilmente la sola, a realizzarsi rigorosamente ed esclusivamente per via democratica.
La Repubblica di Weimar chiudeva i battenti e una fiaccolata lunga una notte salutava la rinascenza germanica dopo Versailles. A quella data la nazione contava sei milioni di disoccupati. In meno di un anno e mezzo al Cancelliere tedesco sarebbe riuscito il miracolo del raggiungimento della piena occupazione. La nuova (e antica) Germania andava rapidamente superando le differenze di ceto e di classe, prendeva il controllo sulla moneta, usciva dai diktat finanziari internazionali, evocava le sue radici storiche e preistoriche e si poneva come esempio per non poche altre nazioni.
Nello stesso anno negli Usa si costituiva il Council of Foreign Relations dedito esplicitamente a preparare la guerra mondiale. Sei anni più tardi alla Reazione, all'Alta Finanza, al Crimine Organizzato, al Comunismo e alle oligarchie della standardizzazione religiosa e sapienziale non restava altra soluzione che scatenare un conflitto planetario per riportare l'ordine internazionale nelle condizioni di aridità, precariato, proletarizzazione, schiavitù e cecità spirituale ed esistenziale che noi, oggi, conosciamo bene.
Ma nessuno ha mai spento quelle fiaccole
Gabriele Adinolfi