NUCLEARE/ FINI E CASINI A BRACCETTO SU ENERGIA E DIALOGO CONTINUA
Udc contro Pecoraro. Adornato contro gazebo. Urso: Pd che pensa?
postato 1 ora fa da APCOM
Roma, 20 dic. (Apcom) - Pier Ferdinando Casini alla fine dice secco: "Chi continua a parlare di cosa bianca o biancazzurra dimostra che non ha capito quello che vogliono gli italiani, e cioè persone che risolvono problemi concreti. E' inutile che continuiamo a parlare di Fed o partiti unici, affrontiamo questioni concrete". Il problema concreto, in questo caso, è quello energetico. L'Italia, dicono all'unisono Casini, Gianfranco Fini, Adolfo Urso, Altero Matteoli, Angelo Sanza e Ferdinando Adornato, ha bisogno di energia nucleare. E così, alimentato dal tema della questione energetica, il dialogo fra Udc, An e forzisti delusi continua e prende vigore.
D'accordo sulla necessità del nucleare, Fini e Casini. Dice il leader di An: la sinistra ambientalista sul nucleare ha "una posizione archeologica", in Italia "manca una piano energetico da decenni, ed essere dipendenti dagli altri paesi per l'energia significa essere più insicuri". Per questo, aggiunge Fini, "il centrodestra deve guardare avanti, e questo significa parlare anche di un potenziale ricorso all'energia nucleare".
Stessa linea di Casini, che usa anche l'ironia: "Vorrei che Berlusconi e Veltroni si incontrassero per parlare d'energia, anziché di una legge elettorale che favorisce i loro due partiti". Certo, Fini ricorda di aver votato contro il nucleare al referendum. Ma ora, aggiunge il presidente di An, "bisogna liberarsi dall'egemonia della paura".
I Verdi sono il bersaglio preferito della giornata dedicata all'energia. "L'Italia - attacca l'ex presidente della Camera - non può permettersi Pecoraro Scanio ministro dell'Ambiente, è una cosa oggettivamente imbarazzante".
Fernando Adornato e Adolfo Urso la pensano allo stesso modo. Il deputato azzurro chiede che si dia vita anche nel centrodestra a un "ambientalismo blu". Poi, un affondo implicito verso Berlusconi: "Non ci interessa una politica che punti a cercare il consenso senza un progetto di governo. La politica non può essere marketing o gazebo".
Anche Adolfo Urso reclama a gran voce il nucleare: "E' possibile se la sinistra si libera di quello che Veltroni ha definito il demone del non fare. Al Pd dico: può l'Italia essere l'unico del G8 e dei grandi paesi Ue, a non avere il nucleare in casa? Per questo bisogna approvare nei prossimi anni un piano energetico nazionale in cui tutte le forze possano essere utilizzate".
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Torno dal convegno che c'è stato stamane organizzato da tre riviste di area del centro-destra (Charta Minuta, Liberal, Formiche) e coordinato dalla fondazione FareFuturo di Adolfo Urso. Grande partecipazione di pubblico alla sala convegni della camera di commercio di Roma nella centralissima piazza di Pietra, molti scienziati -tra cui R.A. Ricci e oltre una decina di professori di Fisica dell'INFN più tutto lo stato maggiore dei nuclearisti italiani (Assonucleare con l'ingegner Spezia di Sogin, il Cirn con l'ingegner Prinzi, Galileo2001 con Franco Battaglia e altri ancora come Carlo Jean)- e politici (La Malfa, storico esponente nuclearista repubblicano) nel pubblico, oltre a relatori molto importanti sul piano politico. Sono infatti intervenuti Matteoli (AN), D'Agrò (UDC), Urso (AN), Sanza (indip. FI), Adornato (indip. FI), Fini e Casini in rappresentanza del centrodestra e poi l'AD dell'ENEL Fulvio Conti a spiegare le possibilità politiche per il paese.
Fulvio Conti ha fatto un intervento spiegando come ad ENEL dopo l'abolizione del divieto di acquisire impianti all'estero (emendamento Saglia alla legge Marzano del 2003) ossia il ripristino della situazione precedente al referendum del 1987 oramai manchi solamente il mandato politico del "via libera" al nucleare perchè la compagnia ha già acquisito ben tre tecnologie nucleari (General Electric, Westinghouse e Areva) ed ha una solida squadra alle Attività Nucleari che progetta, costruisce e gestisce impianti in Europa ed è in grado appena sia richiesto, e permesso con legge del Parlamento, di costruire una filiera nucleare Italiana in tempi ragionevoli. Ciò che ha chiesto ENEL è la disponibilità del centrodestra ad assicurare che almeno i suoi sindaci non si oppongano -cosa che invece ad oggi fanno anche per i rigassificatori!- e su questo c'è stata una netta assunzione di responsabilità di Fini e Casini disposti a impegnarsi contro la sindrome "NIMBY".
Nucleare: Conti, Enel Pronta a Rispondere Alla Chiamata Del SistemaHanno ricordato i relatori alcuni dati significativi come il fatto che Libia e Algeria abbiano ordinato tre centrali nucleari EPR alla Francia di Sarkozy nei giorni scorsi (paesi pieni di risorse comprano il nucleare!) o il fatto che il tempo di costruzione delle centrali in Giappone sia di 4 anni [si può fare!], o il valore dei certificati verdi di Kyoto che saremo costretti a comprare "rebus sic stantibus" (50 miliardi di Euro) per rispettarlo, o tutte le fin troppo note statistiche che vedono l'Italia in un tragico declino. Sanza ha anche spiegato qual è stata nel tempo la posizione della Commissione Europea -che considera importante il ricorso al nucleare- e sono stati mossi attacchi a Pecoraro Scanio responsabile di una terribile figuraccia per l'Italia al vertice di Bali in cui siamo stati messi sotto accusa come terzo dei paesi peggiori e per i piani inconsistenti che il ministero dell'ambiente ha inviato a Bruxelles che non contengono analisi di costi e investimenti necessari per obiettivi "impossibili" quali quelli che il Governo ha dichiarato di poter raggiungere. Non da poco il rilievo ulteriore che le centrali moderne durano sessant'anni e a conti fatti sono in grado di produrre la metà delle scorie che producevano le centrali più vecchie, senza contare che dalla quarta generazione in poi la riduzione arriverà al 90%, e che dunque è possibile non solamente gestire i quantitativi di scorie già presenti in sicurezza e a costi contenuti ma che la filiera nucleare se sfruttata al meglio condurrà il pianeta a una fonte di energia non solo molto economica (e lo dimostra il fatto che le centrali le comprino anche Algeria e Libia, contro tutte le cazzate ambientaliste!) ma virtualmente "priva di inquinamento" (nemmeno le scorie) entro cinquant'anni e già molto meno inquinante di ogni altra fonte competitiva oggi!
(ASCA) - Roma, 20 dic - Enel (Milano: ENEL.MI - notizie) e' pronta a riprendere anche in Italia la tecnologia nucleare se il sistema lo richiedera'. Lo ha ribadito l'amministratore delegato, Fulvio Conti, intervenendo ad un convegno promosso dalla fondazione ''Fare futuro''. ''Avendo recuperato le competenze all'estero - ha detto - siamo pronti a rispondere alla chiamata del sistema con la nostra tecnologia nucleare'' anche perche', ha proseguito, ''il vincolo di dipendenza dall'estero deve essere recuperato''. Ma, secondo l'a.d. dell'Enel ''non credo che esistano oggi le condizioni per realizzare un mpianto nucleare in Italia, quando abbiamo difficolta' per gli impianti tradizionali e per i rigassificatori''.
Da Alleanza Nazionale -con l'accordo di tutti a sostegno della proposta di legge AN-UDC per il piano energetico nazionale e l'indiscrezione che pare anche Forza Italia presenterà una proposta per il nucleare- è stato dichiarato che se c'è la volontà politica è possibile per l'Italia mettere in cantiere un progetto nucleare che ci porti ad avere centrali già intorno al 2012 ed un congruo numero di impianti sul medio periodo, ed inoltre è stata ribadita anche la necessità di un forte impegno immediato sul carbone per alleviare parzialmente i problemi di dipendenza energetica e di costi, senza per questo smettere di sostenere le rinnovabili ma certamente comprendendo l'importanza di soluzioni concrete e realmente a portata di mano.
Leitmotiv della giornata la reazione al declino (Fini), non sono mancati i temi politici di respiro più immediato ed in particolare è venuto in risposta a Berlusconi il messaggio che il nucleare è uno dei temi concreti su cui costruire la prossima campagna elettorale ma anche un consenso bipartisan (alla luce delle dichiarazioni nel tempo di vari esponenti) smettendola di parlare di partiti unici dal tetto delle macchine e cominciando ad esporre PROGRAMMI perchè la gente si riappropri della politica e per reagire a una spinta antipolitica che non è colpa dei c.d. costi o dei privilegi ma della carenza di contenuti dei politicanti, i quali si perdono in discussioni su come fregare gli alleati tramite le leggi elettorali ma poi non si occupano di quanto costi l'energia alle imprese e propongono solamente prese in giro come il ricorso al vento o al sole (fonti costose, limitate, discontinue e marginali secondo gli scienziati, come ha citato Casini) quando l'Italia importa l'energia di diverse centrali nucleari da paesi vicini ed importa il gas che consumerà da una Russia alla quale deve comprare anche i certificati di emission trading per kyoto (lo ha ricordato D'Agrò reduce da Bali).
In conclusione è stata una bella giornata, finalmente ci sono stati tecnici e politici nella stessa sala e soprattutto, dopo la giornata studio dell'Assonucleare del 17 dicembre (a cui erano venuti rappresentanti di FI e AN), s'è constatato come nel panorama politico italiano ci sia finalmente da tutti (da Matteoli di AN a Tortoli di FI) la consapevolezza che è necessario il nucleare OGGI -già entro il 2015- usando centrali di TERZA generazione e costruendo una realtà industriale che parta da Enel e Ansaldo Nucleare per riportare l'Italia che era terza potenza per generazione nucleare nel 1966 a un livello consono a quello delle potenze mondiali, seguendo la strada felice imboccata dalla Francia Nazionale e Nucleare di Sarkozy.