Dichiarazione del Segretario Nazionale del 'Nuovo Partito d'Azione', Pino A. Quartana.

IL PD DEL PENSIERO UNICO


"Non avevamo purtroppo il minimo dubbio che la nascita del PD rispondesse a ben altri propositi che non quelli declamati da Walter Veltroni. Nel programma non dichiarato del PD, quello vero, c’è il restringimento degli spazi di democrazia e di dissenso sociale, politico e culturale in questo nostro povero Paese.
Intanto la pervicacia con la quale i piddini vogliono a tutti i costi imporre una legge elettorale capestro per i partner minori del centrosinistra, poi il proposito di ridurre il numero dei parlamentari e quindi la rappresentanza democratica, furbamente presentato come un venire incontro alla forte domanda di moralizzazione che sale dal Paese, salvo poi contraddirsi subito nei fatti, come stiamo vedendo nel vergognoso voltafaccia del taglio delle comunità montane. Ma ai piddini in realtà nulla importa della moralizzazione della vita pubblica e molto invece del progetto di far fuori tutti coloro che all’interno della coalizione di centrosinistra possono fare ombra alla nuova ineffabile mega-creatura della politica italiana. Oggi arriva puntuale l’ennesimo atto di una ben preparata strategia di eliminazione degli spazi di dissenso; il governo Prodi vuol regolamentare tutto ciò che passa per internet, siti, blog, una regolamentazione illiberale che, di fatto, porterà alla burocratizzazione della rete ed all'eliminazione del 90% delle voci libere del web. Prodi invece di pensare alle cose urgenti, agli operai che si suicidano per la paura di non poter pagare più il mutuo, alle sue innumerevoli promesse non mantenute, si preoccupa di quello che si scrive sulla rete.
Stando alle prime indiscrezioni ci vorrà un editore per ogni sito, l’iscrizione al Roc (registro operatori della comunicazione) con un dispendio di carte e bolli non indifferente. Col PD comincia a dispiegarsi in tutta la sua vastità il disegno conservatore dei poteri forti della finanza, dell’economia, dell’editoria. Noi neoazionisti lo avevamo capito fin dai primi passi di questo governo, ma Pecoraro Scanio, Franco Giordano, Enrico Boselli, Fabio Mussi, Oliviero Diliberto quando lo capiranno? Perché non si oppongono in Consiglio dei Ministri al disegno liberticida sulla rete internet? E quando lo capiranno, faremo ancora in tempo a difenderci ed a difendere la democrazia italiana da questa nuova minaccia?"

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