Che la democrazia sia degenerata in oligarchia ormai lo sanno tutti. E l’abolizione del voto di preferenza ha accresciuto l’amor di casta. Oggi Fini lo conferma con questa dichiarazione che proponiamo al vostro commento…
LEGGE ELETTORALE: FINI, PREFERENZE NON AIUTANO TRASPARENZA POLITICA
Roma, 8 ott. (Adnkronos) - “Nel meridione parti fondamentali della societa’ stanno lavorando per il riscatto: i giovani, gli imprenditori, le associazioni e anche lo Stato con i suoi magistrati, carabinieri e poliziotti mette in campo la sua professionalita’ investigativa. E la politica? Se vuole riacquistare credibilita’ non puo’ restare inerte spettatrice di fronte a questi fermenti, ma deve dare l’esempio in termini di trasparenza”. E’ la premessa da cui parte il presidente di Alleanza nazionale Gianfranco Fini durante il V Forum delle idee organizzato dal partito e dedicato alla sicurezza e alla liberta’ d’impresa con Tano Grasso, fondatore nel ‘91 della prima associazione anti-racket palermitana, Fabio Granata (della direzione di An) e Ivan Lo Bello, presidente della Confindustria siciliana, per mettere in guardia dai rischi di una riforma della legge elettorale basata sulle preferenze.
“In certe zone e’ difficile esortare a ribellarsi” al potere della criminalita’ organizzata “quando si vede che il sindaco o il deputato chiude un occhio” in modo da incoraggiare la “rassegnazione o l’acquiescenza” e quindi, ha detto Fini, intanto “la politica deve assumersi la responsabilita’ di essere un po’ meno garantista di quello che un po’ tutti hanno dimostrato di essere in questi anni”.
E poi, “se si accetta questo tipo di approccio e’ evidente che vi saranno delle conseguenze anche dal punto di vista della legge elettorale: l’idea di ripristinare le preferenze per scegliere l’eletto significa ribadire che in alcune parti del Paese bisogna chiudere tutti e due gli occhi di fronte a candidati che possono essere, diciamo, ‘border-line’”. Per Fini “questo non vuol dire che dobbiamo tenerci questa legge elettorale” ma tenere presente che, ai fini della trasparenza dell’azione politica, in alcune aree italiane “il rapporto tra elettore ed eletto e’ virtuoso quando e’ virtuoso l’eletto, mentre quando il rapporto e’ basato sul reciproco interesse puo’ favorire la collusione. E ricordiamoci che il colluso e’ piu’ difficile da smascherare del corrotto”.
08-OTT-07 129