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  1. #1
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    Predefinito Lettera dell'Arcivescovo di Firenze ai fedeli sulle accuse rivolte al vescovo Maniago




    Carissimi fratelli e sorelle della Chiesa fiorentina,
    una dolorosa prova si è abbattuta su tutti noi per la campagna scandalistica di stampa, scatenata contro il Vescovo Ausiliare Mons. Claudio Maniago sulla base di una testimonianza non solo sospetta e non controllata con alcuna verifica, ma del tutto inattendibile e inverosimile. Per me poi è semplicemente impossibile pensare che il mio primo collaboratore, ben conosciuto da oltre sei anni e grandemente apprezzato, si sia reso responsabile di un comportamento come quello di cui è stato accusato. Vi invito tutti a stringervi intorno a lui, per fargli sentire che la stima, di cui finora lo avete circondato, rimane inalterata, mentre si accresce l’affetto a motivo della sofferenza che ingiustamente gli è stata procurata.
    Il fango gettato contro la persona del Vescovo Claudio imbratta anche l’immagine pubblica della Chiesa fiorentina e della Chiesa Cattolica nel suo insieme; semina sospetto e sfiducia; mira a compromettere la credibilità. Carissimi fratelli e sorelle, non lasciate che la vostra sofferenza diventi smarrimento. Reagite; siate fieri di appartenere alla Chiesa e manifestate la vostra fierezza! L’opinione pubblica si accorga che siamo feriti, ma non scoraggiati o intimiditi. Sia questa per noi l’occasione di confermare la nostra scelta di fede e di impegnarci a una maggiore coerenza di vita. Il volto della Chiesa fiorentina diventi più luminoso per la nostra testimonianza cristiana.
    Vi raccomando in particolare di pregare spesso per la santificazione dei Sacerdoti e per le nuove vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, senza omettere di ringraziare Dio per i tanti ottimi sacerdoti che ha dato finora alla nostra Chiesa. Vi esorto a invocare misericordia e conversione per chi non ha rispetto delle persone e non si cura della verità.
    Sebbene sia collegato solo marginalmente all’attuale scandalo che riguarda il Vescovo Claudio, vorrei anche che non si dimenticasse la vicenda di don Lelio Cantini e si pregasse per il suo pieno ricupero spirituale e soprattutto per le vittime dei suoi abusi.
    Concludo dicendovi ancora: abbiate fiducia! Grazia a voi e pace dal Signore Gesù Cristo che ha comandato ai venti e al mare in tempesta e che non abbandona mai la barca della sua Chiesa.


    Firenze, 23 settembre 2007
    + Ennio Card. Antonelli


  2. #2
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    non ho parole

  3. #3
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    Lunedì sera alle ore 21,00 presso la Badia Fiorentina si terrà una veglia di preghiera come gesto di solidarietà al Vescovo Maniago e alla Chiesa fiorentina.
    Tutti i fedeli fiorentini sono invitati a partecipare

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Mappo Tappo Visualizza Messaggio
    Lunedì sera alle ore 21,00 presso la Badia Fiorentina si terrà una veglia di preghiera come gesto di solidarietà al Vescovo Maniago e alla Chiesa fiorentina.
    Tutti i fedeli fiorentini sono invitati a partecipare
    una preghiera affinchè esca fuori la verità.

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da apoliticos Visualizza Messaggio
    una preghiera affinchè esca fuori la verità.
    concordo pienamente

  6. #6
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    Su segnalazione di un mio amico sacerdote allego l'omelia che il nostro mai troppo compianto Cardinal Benelli pronunciò 25 anni fa, alla luce dei travagli della nostra Chiesa fiorentina le sue parole sono terribilmente attuali


    S. MESSA D’INIZIO D’ANNO DEL SEMINARIO MAGGIORE DI FIRENZE
    OMELIA DEL CARD. GIOVANNI BENELLI
    Venerdì, 8 ottobre 1982

    All'Accoglienza:
    Abbiamo stamani la gioia, la grande gioia di avere con noi tutti i Seminaristi, vecchi e nuovi. Offriamo questa Eucarestia come ringraziamento per le vocazioni che il Signore ha donato alla Chiesa fiorentina. Sono nuovi operai del
    Vangelo che si preparano ad entrare nella vigna. Chiediamo anche che tutti realizzino con chiarezza che un Sacerdote è dono di Dio per loro. Chiediamo che ogni Seminarista, ogni giorno, realizzi sempre meglio quanto sia oggetto di
    particolare amore di Dio. E domandiamo perdono di tutte le volte che abbiamo omesso- l'omissione è un peccato-di aiutare una vocazione a germogliare o a svilupparsi e di tutte le volte che abbiamo omesso di sostenere colui che è
    stato oggetto di vocazione nella fedeltà della sua chiamata.
    Dopo le Letture: Gal. 3, 7-14 - Lc. 11, 15-20
    "Maledetto chi pende dal legno". Nel mondo, nel tempo c'è sempre qualcuno che, per ragioni misteriose, il più delle volte incomprensibili a noi, ma reali, deve pagare per gli altri. C'è stato Uno che ha dovuto pagare per tutti, perchè la benedizione di Abramo passasse alle genti, a tutte le genti e perchè tutte le genti ricevessero la promessa dello Spirito, mediante la fede.
    E tutti coloro che vogliono mettersi alla sequela di questo "Qualcuno" per compiere una storia, prolungare nella storia, attuare nella storia la sua missione, debbono accettare di pagare per gli altri come ha fatto lui. Questo qualcuno siamo tutti noi: i Vescovi, i Sacerdoti, non sono esclusi i battezzati perchè anch'essi hanno promesso fedeltà a lui e al suo comando. Anch'essi sono stati chiamati ad essere strumenti della salvezza che egli ha portato per tutti. Non c'è via di scampo, non illudiamoci: chi vuole operare in questo campo, nel campo della liberazione degli uomini dalle loro schiavitù, deve accettare di essere condannato,di essere oltraggiato, di essere offeso. Non bastano i bei discorsi per evangelizzare, non bastano le tecniche pastorali, non bastano gli schemi metodologici per arrivare in maniera più
    comprensibile alla gente di oggi; fondamentalmente, essenzialmente c'è questo prezzo, prezzo pesante, che dobbiamo pagare per poter non essere infedeli all'invito di Gesù.
    Abbiamo ascoltato questo brano del Vangelo; ci riporta, ci racconta uno dei momenti più alti, più acuti della polemica, del contrasto fra Gesù, fra il Messia e la gente in mezzo alla quale egli era stato mandato. E chi sono coloro che si
    oppongono? Pensiamoci bene: quali sono i più grandi oppositori di Gesù? Sono gli uomini della religione, sono coloro che osservano, quelli che maggiormente pensano di osservare la parola di Dio. La religione 'è il grande ostacolo che
    Cristo ha trovato sulla terra. Ed è la religione, gli uomini della religione che, in fin dei conti, l'hanno mandato a morire. Quello che è accaduto al tempo di Gesù, riaccade a noi e si ripeterà sempre fino alla fine del mondo.
    L'opposizione viene dai vicini più che dai lontani. L'opposizione, la resistenza che il Vangelo trova, è più forte, è più radicata, più resistente in casa nostra che fuori di casa nostra. Uomini che si sono accomodati nella Chiesa, si sono
    sistemati nella Chiesa, hanno trovata nella Chiesa la loro maniera di realizzazione, siano Vescovi, siano Sacerdoti, siano battezzati, sono questi che si opporranno nella maniera più forte e più efficace alla novità del Vangelo; alla novità ripetuta, che perennemente deve ripetersi, deve ritornare a galla come novità e che deve per forza urtare la sensibilità di coloro che ormai si sono seduti, si sono ben sistemati nella Chiesa. Qui sta la forte opposizione, la resistenza vera. E saranno le critiche corrosive, distruttive per tutti coloro che, come Cristo, ad immagine di quel che
    ha fatto Cristo al suo tempo, vorranno dire: no, basta con questa "routine", con questo stato di immobilismo; vogliamo riscoprire la notizia, la novità!
    Chi vuole riscoprire la 'novità, troverà l'opposizione da parte di quella sezione della Chiesa; è normale, è, diremmo, biologico che avvenga così di quella parte che si è sistemata. Non facciamoci illusioni, nè sorprendiamoci, deve essere così; è stato così per Cristo e sarà sempre così nella storia.
    Ma vediamo con chiarezza là dove è l'ostacolo. Questa parte che si è accomodata nella Chiesa, che si è sistemata, fa come quelli che si opponevano a Cristo, i quali erano osservanti, realmente credevano di fare quello che era loro comandato da Dio; oggi, quelli che si oppongono alla novità, sono gente che osserva, pretende di servire, ma in fondo
    non serve la Chiesa, serve se stessa. Si serve della Chiesa e protegge la propria pigrizia, protegge degli interessi dei quali, magari, non ha chiara coscienza, ma protegge se stessa, protegge il proprio modo di vedere.
    In fondo è il proprio egoismo che si ribella a questo cambio, a questa conversione continua, perchè si possa avere la novità. I1 cristiano che si è seduto, che ha trovato la posizione statica e magari comoda, è il più grande nemico per un rinnovamento, per la religione, per l'autentico messaggio del Vangelo. Non gli oppositori, non le ideologie avverse al Cristianesimo, non quelli che stanno dall'altra sponda, non sono loro i più grandi nemici; i più ostili sono i cristiani che si sono seduti, che si sono fatti una religione a modo loro, hanno adattato il Vangelo, in buona fede magari, senza accorgersi di quello che facevano, molto anche per forza delle circostanze storiche, si sono messi in una religione che non è più la religione di Cristo, anzi è il più vero, il più grande impedimento alla propagazione del vero messaggio di Gesù Cristo.
    Un altro spunto: "Egli conoscendo i loro pensieri, disse: ogni regno diviso in se stesso va in rovina". Perchè Dio si manifesti con tutte le sue qualità, così com'è, con la bontà, la misericordia, la giustizia, perchè si manifesti, non ha
    bisogno di mandare fulmini, di rifare quello che Dio fece per Sodoma e Gomorra, di fare dei prodigi, degli interventi
    straordinari. No, non ha bisogno di questo. Fa che le leggi che egli ha posto, le leggi sul piano naturale,le leggi sul piano soprannaturale, abbiano il loro corso. Allora qual'è la legge fondamentale? L'ha detto lui, alla fine, prima di
    salire sulla croce: l'unità, l'unione. Dall'unione nasce la vita, nasce la gioia, nasce la speranza, nasce il progresso; dalla divisione nasce la morte, nasce la rovina.

 

 

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