Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 29/10 del 12 marzo 2010, San Gregorio Magno, Stazione a San Lorenzo in Lucina
Rassegna stampa del 12.03.2010
Ermeneutica della continuità: a difesa dei massacratori sovietici del 1956…
(…) L’8 febbraio di quest’anno moriva Antonio Giolitti, partigiano e padre costituente di questa repubblica, e alla famiglia è giunto immediato il messaggio di Giorgio Napolitano che ne ha ricordato la “levatura culturale e morale”, la grande “coerenza” e la “schietta amicizia”. E coerente Giolitti lo fu veramente, tant’è che, nel 1956, nei giorni dell’invasione sovietica dell’Ungheria, abbandonò il Partito comunista italiano per aderire al Partito socialista. In quanto alla “schietta amicizia” tra Giolitti e Napolitano, se vi fu, non si sviluppò di certo ai tempi della rivolta ungherese, quando il futuro presidente della repubblica si scagliò contro Antonio Giolitti accusandolo di “doppiezza” e giustificando il sanguinoso intervento sovietico che “fermò l’aggressione imperialista … evitando che nel cuore d’Europa si creasse un focolaio di provocazioni” ed “impedì che l’Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione …, contribuendo in misura decisiva a salvare la pace nel mondo”. Una posizione che i veterani della rivoluzione non hanno ancora dimenticato, tant’è che, nel cinquantesimo anniversario, si sono opposti in ogni modo alla presenza del nostro presidente a Budapest. (…)
(Fonte: Libera Opinione Da Budapest a Kabul: la pace secondo Napolitano , di Antonio Serena)
…e a difesa dei massacratori liberali del 1861
“Bisogna reagire all'eco che suscitano in sfere lontane da quella degli studi più seri i rumorosi detrattori dell'Unità italiana”. È questo un passaggio dell'intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla Accademia dei Lincei di Roma, con il quale il Capo dello Stato mette in guardia da “giudizi sommari e pregiudizi volgari, bilanci approssimativi e tendenziosi” che stanno emergendo con l'avvicinarsi del 150/esimo anniversario dell'Unità d'Italia.(…)
(Da l’Unità del 12 febbraio 2010. Evidentemente le popolazioni lucane sterminate dagli artefici dell’unità italiana erano animate da “pregiudizi volgari”, come i patrioti ungheresi del 1956)
Turchia-Armenia: non si muove foglia che Israele non voglia
Non è da escludere che la lobby israeliana negli Stati Uniti abbia giocato un ruolo di primo piano nel voto della Commissione affari esteri della Camera dei rappresentanti a favore della risoluzione che accusa la Turchia di aver commesso un genocidio contro gli armeni nel 1915. Ciò sarebbe avvenuto anche grazie alle esortazioni della lobby armena a compiere questo passo, e attraverso il suo forte appoggio dietro le quinte. E’ evidente che le relazioni turco-israeliane stanno registrando un crescente deterioramento, dopo che il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan ha assunto una posizione di condanna nei confronti dell’ultima aggressione israeliana a Gaza, ed ha chiesto di porre fine all’ingiusto assedio della Striscia, e di fermare le operazioni di pulizia etnica e culturale che colpiscono i palestinesi ed i loro luoghi santi nei Territori palestinesi occupati. La lobby israeliana ha una forte influenza sul Congresso americano, e si era sempre schierata a fianco della Turchia, e contro la lobby armena. Tuttavia, dopo le nuove posizioni assunte dalla Turchia in merito alla questione palestinese, la lobby israeliana ha cominciato a cambiare le proprie alleanze adottando politiche ostili ad Ankara. (…)
(Fonte: Medarabnews del 07.03.2010, segnalazione della rassegna stampa di Comunità Armena di Roma)
Questa notizia non la troverete sulle prime pagine dei giornali
Una prestigiosa scuola tedesca, non religiosa e legata all'Unesco, ha ammesso che suoi allievi sono stati vittime di abusi sessuali tra gli anni '70 e '80. La rivelazione giunge proprio mentre il paese è scosso da uno scandalo che vede coinvolti istituti cattolici tedeschi. La scuola Odenwald (Oso) di Heppenheim, nell'ovest della Germania, nota per il suo metodo pedagogico basato sul “libero sviluppo di ogni allievo”, ha riconosciuto “anni di abusi commessi da suoi educatori ai danni degli allievi”, riporta il quotidiano Frankfurter Rundschau. L'istituto annovera tra i suoi ex allievi molti nomi noti, tra cui il leader studentesco del maggio '68 e attuale leader dei verdi al Parlamento europeo Daniel Cohn-Bendit, che lo frequentò tra il 1958 e il 1965, o anche uno dei figli dell'ex presidente della Repubblica federale tedesca Richard von Weizsacker, Andreas, tra il 1969 e il 1976, stando al sito internet dell'istituto. “Gli abusi sessuali hanno avuto luogo almeno a partire dal 1971”, ha affermato la direttrice della scuola, Margarita Kaufman, precisando di aver sentito di 20 nomi di studenti coinvolti. Il quotidiano tedesco, dal canto suo, scrive che almeno quattro ex insegnanti sono stati accusati da ex allievi e di aver appreso che le vittime sono tra 50 e 100.
(Fonte: Reuters del 9 marzo 2010, segnalazione di www.noreporter.org)
Islam indonesiano: lecito perseguitare i cattolici, vietato fumare
Jakarta - (…) Dal 2008 la chiesa cattolica di San Giovanni Battista a Parung, sempre nella reggenza di Bogor, è vittima di azioni provocatorie e attacchi di estremisti islamici. Nel 2008 i fedeli della zona non hanno potuto partecipare alla messa di Natale. Il 17 dicembre 2009 è la volta della chiesa cattolica di Sant’Alberto, presa d’assalto da una folla di almeno 1000 estremisti islamici. Poi vi è la chiesa incendiata a Tlogorejo, nel sotto-distretto di Temanggung (…). (AsiaNews del 8 febbraio 2010)
Jakarta – Il Muhammadiyah ha lanciato una fatwa contro il fumo, dichiarando che il tabagismo è haram, ovvero “moralmente sbagliato”. Una presa di posizione durissima contro le “bionde” da parte dell’organizzazione musulmana definita moderata, che raccoglie circa 40 milioni di membri e in Indonesia – la nazione musulmana più popolosa al mondo – è seconda solo al Nahdlatul Ulama (NU, con 60 milioni di seguaci). L’editto religioso, oltretutto, va a colpire l’industria del tabacco, una delle attività economiche più importanti del Paese per fatturato e come fonte occupazionale. Le due organizzazioni mantengono, di solito, una posizione moderata rispetto a tematiche controverse quali il jihad, il terrorismo islamico, la morale, il codice etico e l’abbigliamento. Proprio per questo l’opinione pubblica indonesiana ha reagito con “stupore” all’annuncio del Muhammadiyah. Il comitato centrale ed esecutivo del movimento musulmano ha infatti dichiarato “moralmente illecito” (haram) il vizio del fumo. (…)
(AsiaNews del 9 marzo 2010)
Spudorati
Dopo aver trascorso gran parte della giornata a celebrare 'l'indistruttibile' legame tra Usa e Israele, il vicepresidente statunitense, Joseph Biden, si e' visto piombare addosso l'inatteso macigno: la decisione del ministro degli Interni dello Stato ebraico di costruire 1.600 nuove unità abitative a Gerusalemme Est. (…) Una doccia gelata per Biden, che aveva incassato, come preludio alla sua visita, un’analoga decisione da parte del ministro della Difesa Ehud Barak: la costruzione di 112 insediamenti a Beitar Illit, in Cisgiordania, ufficializzata due giorni fa. Decisione presa per 'ragioni infrastrutturali e di sicurezza'. Il Primo ministro israeliano Benyamin Netaniahu sembra essere stato colto ieri dal medesimo stupore di Biden, perchè le sue dichiarazioni sono state le seguenti: "La decisione è stata appena notificata anche a me". La sequela di ipocrisie e acrobazie da circo Barnum è grottescamente proseguita oggi, quando il ministro degli Interni, Eli Yishai, si è addirittura scusato per "aver provocato un terremoto nazionale e internazionale". Anche lui, Yishai, ha detto di essere stato all'oscuro dei tempi di presentazione del progetto (…) C'e' da domandarsi se il copione di questa girandola di assurde esternazioni sia stato scritto da qualche commediografo, o se gli israeliani credono davvero che i palestinesi, l'opinione pubblica internazionale, o anche solo chi ha uno sguardo minimamente partecipe agli sviluppi della questione mediorientale, possa bersi d'un sorso queste palesi cialtronate. (…) Con un popolo che storicamente vede in Gerusalemme Est la capitale del proprio futuro Stato, estendere un insediamento proprio in quell'area, nel quartiere di Ramat Shlomo, comunità ultraortodossa di 20mila persone, aggiungendovi 1.600 abitazioni per un totale approssimativo di almeno 7mila persone in più, tali dichiarazioni rappresentano un insulto, e una catastrofe per i vicini villaggi palestinesi. (…)
(Fonte: it.peacereporter.net del 10 marzo 2010)
Campagna elettorale in Lombardia
(9 marzo 2010) Per spiegare bene agli addetti ai lavori e a tutta l’opinione pubblica il significato dell’efficienza socio-sanitaria israeliana e del suo legame fraterno con l’organizzazione socio-sanitaria della Lombardia, con cui collabora per migliorare le prestazioni salvavita e i servizi per la popolazione, la Comunità Ebraica di Milano, l’Associazione Medica Ebraica – Italia e l’Associazione Monte Sinai hanno organizzato un dibattito con la presenza dei vertici della sanità lombarda e israeliana. Viste le problematiche con cui si scontra il gruppo dirigente americano nella volontà di organizzare un sistema sanitario nel proprio Paese, sono state invitate eminenti personalità del mondo sanitario e scientifico americano. Queste hanno mostrato grande interesse per la collaborazione tra Lombardia e Israele e, con la loro presenza, potrà essere ufficializzata – per la prima volta – una strategica collaborazione tra sanità lombarda, israeliana e americana, guidata dalla Regione Lombardia. (Tra i partecipanti
Enrico Mairov, Presidente Associazione Monte Sinai.
Yoram Ortona, portavoce della Comunità Ebraica di Milano.
Giorgio Mortara Leone Soued, Presidente della Comunità Ebraica di Milano. Giampietro Luzzato, Presidente Onorario dell’Associazione Monte Sinai. Stefania Craxi, Sottosegretario agli Affari Esteri. Ignazio La Russa, Ministro della Difesa. Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia. Yaakov Litzman, Ministro della Sanità dello Stato di Israele. Enrico Mairov Eitan Hai Am, Direttore Generale del Ministero per la Salute dello Stato d’Israele. Yair Amikam, Direttore Generale Delegato per le Comunicazioni e i Rapporti Internazionali del Ministero per la Salute dello Stato d’ Israele. Moshe Revach, Presidente dell’Authority del Trauma dello Stato d’Israele. Valerie Jarrett, Assistente del Presidente degli Stati Uniti per gli Affari Intergovernativi e per le Politiche Sociali e Presidente della Commissione per la Riforma Sanitaria.
(Fonte: http://moked.it/ame/2010/03/03/il-mo...tra-lombardia/)
Ecumenismo a trazione posteriore
Da venerdì 26 a domenica 28 marzo 2010 ad Albano Laziale (Roma) avrà luogo il I Forum Italiano dei cristiani omosessuali, cattolici ed evangelici, sul tema “La verità vi farà liberi (Gv 8,32). Lesbiche e gay cristiani nelle Chiese e nella società”. (…) Concluderà il Forum un momento ecumenico di preghiera comune che vorrà unire insieme uomini e donne provenienti da tante chiese differenti (cattolici, valdesei, etc…), perché le Chiese e la società italiana sappiano superare e abbattere ogni barriera e ogni discriminazione (…).
(Fonte: 26-28 marzo 2010, a Albano Laziale il I° Forum Italiano dei cristiani omosessuali)
__________________________
Il materiale da noi pubblicato è liberamente diffondibile, è gradita la citazione della fonte: Centro Studi Giuseppe Federici
Archivio dei comunicati: Centro Studi Giuseppe Federici