Originariamente Scritto da
apoliticos
INTERVISTA A UN CAPPELLANO TICINESE SULLA MESSA IN LATINO
Padre che cosa ha di diverso la messa in latino da quella nella lingua propria ?
Veda , il sacrificio della Santa Messa è fatto più per essere partecipato ed amato e non tanto di essere capito perché la nostra pretesa comprensione è sempre zero rispetto a un sacrificio infinito ed eterno , quindi l’atteggiamento di colui che si avvicina perché crede di aver capito tutto , è già sbagliato . Il sacrifico di Cristo specificatamente costruisce un ponte tra l’uomo e Dio , apre un dialogo interrotto dal peccato dell’uomo con Dio e non ha come fine primario costruire l’assemblea e la pace fraterna . Alla messa in latino molti partecipavano perché l’amavano, capivano che partecipavano a qualcosa di sacro che li univa a Dio e da essa ottenevano sempre benefici e infinite grazie . Si è voluto avvicinare alla comprensione del popolo, ai bambini il tremendo mistero . Molti oggi dicono di capire con l’intelletto le parole della nuova messa, ma con quali risultati ? Lei li sta vedendo i risultati positivi nella Chiesa ? Gli atei si sono moltiplicati e le chiese ,i Seminari e gli Ordini Religiosi sono vuoti . Se i frutti della nuova Messa sono stati questi, allora c’è da riflettere e, soprattutto, oggi bisogna diffidare sempre di chi parla di un cristianesimo da portare alla gente e tra i problemi della gente . Questi stanno solo allontanando inconsapevolmente l’uomo da Dio !
In Canton Ticino si celebrava in latino a Claro ?
In Canton Ticino si celebrava almeno una volta alla settimana in latino
alle benedettine di Claro ma non quella di San Pio V perché era vietato,
quanto quella di Paolo VI.
Altri poi celebravano in varie cappelle e con i dovuti permessi la messa tridentina in latino .
Poi, quando si andava a Roma, per
esempio, si celebrava la messa con il canone in latino e le letture
nelle diverse lingue perché eravamo di nazioni diverse e, per non fare
torto a nessuno, si celebrava in latino.
Quale differenza nota tra l’antica messa in latino di san Pio V e la nuova messa in italiano di Paolo VI , cosiddetta dopo tanti anni di ministero ?
Veda, sono due messe diverse ma con la stessa formula di consacrazione valida in ognuna , però mettono l’accento su due teologie diverse . Una , quella di San Pio V , mette in risalto l’aspetto sacrificale , quindi si ricollega all’antico sacrificio ebraico in cui il peccatore offriva la vittima in sostituzione del suo sangue per avere salva la vita ; l’agnello pagava al posto dell’offerente ,del peccatore ,ed era sempre un sacerdote a compiere l’offerta . Veniva messo in risalto lo stesso sacerdozio dove la caratteristica più propria è quella di offrire il sacrificio espiatorio per i peccati e non tanto quello di annunciare la buona novella e guidare un banchetto .Questo annuncio della parola lo può fare qualsiasi fedele , non è necessario il sacerdote . Tutti possono guidare delle preghiere , ma non tutti possono offrire il sacrificio di espiazione ……
Nella Messa di Paolo VI invece , pur essendo resa valida dalla stessa formula di consacrazione , si sottolinea l’aspetto ( protestante ) dell’annuncio , la cena o il banchetto conviviale ( romano ), sebbene fraterno ; insomma un aspetto sociale e cordiale della Messa, per renderla comprensibile a tutti i fedeli ; una liturgia della parola con la parentesi della consacrazione .
Ma con quali risultati ? Si guardi attorno e faccia le sue considerazioni …….
Padre , allora cosa auspica lei ?
Auspico che col tempo si proceda a una vera riforma perché così le cose non possono andare avanti all’infinito ,ancora un decennio e qui da noi si chiude bottega se si va avanti così.
(da una mailing-list)