Mosca appoggia Abu Mazen
Ridotti i contatti con Hamas
Putin ha riconosciuto il presidente dell'Anp come «leader legittimo del popolo palestinese»
MOSCA - Reduce da una prima vittoria diplomatica sul Kosovo, Mosca è decisa a riconquistare un ruolo chiave anche in Medio Oriente offrendo la propria mediazione tra Fatah e Hamas.
Ieri il leader del Cremlino Vladimir Putin ha espresso il sostegno russo ad Abu Mazen, riconoscendolo come «leader legittimo del popolo palestinese» alla fine di una visita di tre giorni nella capitale, mentre il ministero degli Esteri ha annunciato una riduzione dei contatti con Hamas.
Mosse che, secondo alcuni analisti, segnerebbero una raffreddamento dei rapporti con il movimento radicale palestinese da parte della Russia, che non avrebbe visto di buon occhio la presa con la forza della Striscia di Gaza, il 15 giugno scorso.
Il dialogo via Mosca tra le due forze rivali sembra comunque ancora in salita se Abu Mazen ieri è tornato a ribadire «l'opzione zero», subordinando i negoziati alla restituzione della Striscia di Gaza e alle pubbliche scuse di Hamas per le conseguenze del suo gesto.
«La normalizzazione passa prima di tutto attraverso il ritorno alla situazione precedente al colpo di Stato», ha sottolineato il leader palestinese. «Hamas deve assumersi tutta le sue responsabilità e chiedere scusa ai palestinesi per quello che ha fatto», ha aggiunto, precisando però che la ricerca di un compromesso continuerà.
Ed è proprio a questo che sta lavorando la Russia, l'unico mediatore internazionale ad avere contatti anche con Hamas, considerato invece da Usa, Ue e Israele un'organizzazione terroristica. Dopo la vittoria alle legislative palestinesi del 2006, Mosca, che ha un filo diretto anche con Paesi chiave nella regione come Siria e Iran, ha già ricevuto due volte il leader di Hamas, Khaled Meshaal. E giovedì scorso è stato sempre lui a telefonare al ministro degli Esteri russo Lavrov per assicurargli di essere «fermamente a favore dell'unità del popolo palestinese sotto la leadership del capo dell'Autorità palestinese». Una sorta di disco verde alla mediazione russa, ricercata dallo stesso Abu Mazen.
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