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  1. #1
    OLTRE LA MORTE
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    Tempi Ultimi e Restaurazione Finale -

    La Tradizione come stile di vita -

    di Pietro Corvo introduzione al volume "Tempi Ultimi e Restaurazione Finale" di Antonio Medrano , ediz. Il Cinabro - Catania 1995

    "Ci è sembrato opportuno ripubblicare il saggio di A. Medrano apparso in Italia per la prima volta sulla rivista Heliodromos - Contributi per il Fronte della Tradizione - , per proporre a quanti sono alla ricerca di modelli esistenziali , degli spunti di riferimento con cui, se vogliono, possono confrontarsi.
    Questo scritto, infatti, costituisce un valido strumento di analisi per coloro che ancora non sono stati travolti dal processo distruttivo della società moderna, e che anzi ad essa intendono opporsi. I tre studi escatologici di Medrano si riferiscono a tre importanti e significative tradizioni particolari: la Persia mazdea, l'Oriente buddhista e il Nord dell'Europa precristiana. L'esposizione dei segni e degli eventi che caratterizzeranno la fine del nostro ciclo storico - i quali si susseguono con puntuale analogico parallelismo in ciascuna delle tre tradizioni esaminate - risultano riconoscibili e per vari aspetti già di una sorprendente attualità nel nostro tempo."

    (segue)

  2. #2
    ulfenor
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    Ottimo...

  3. #3
    OLTRE LA MORTE
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    "Ogni persona pensosa e attenta potrà riconoscere elementi concreti nei fatti che viviamo quotidianamente , altresì potrà trarre preziosi dati simbolici che indicano quanto la nostra umanità si sia allontanata dal divino e quanto si sia avvicinata alla chiusura del ciclo , alla fine dei tempi. Onde evitare facili equivoci, precisiamo che in questo lavoro Medrano non fa alcun riferimento alle così dette profezie, la cui funzione sovversiva è stata sufficientemente sottolineata da Renè Guenon, ma alla escatologia religiosa che è ben altra e seria cosa. Certo, trattando di argomenti tanto delicati c'é sempre il pericolo che venga a cadere il sottile ma importante limite che separa una corretta visione tradizionale , la quale colloca l'Età dell'Oro nel passato delle origini, dal dominante sovversivismo alla "New Age" che visionariamente immagina il Paradiso in terra in un futuro prossimo. L'equivoco di fondo di questo fideismo avveniristico è certamente dovuto ad un piano dell'Avversario , che ingannevolmente orienta per far coincidere nelle coscienze dei più sprovveduti il suo regno del Male con l'Età dell'Oro.
    Quella che da un punto di vista superiore sarà solo la "fine di un mondo" tout court. Certamente nell'inversione dei simboli, che rientra nel progetto sovversivo dell'Avversario, il momento della massima esposizione diabolica , quella che l'escatologismo cristiano indica come il breve regno dell'Anticristo, nelle 'ispirate' pseudoreligioni diventa l'attesa dell'"età dell'oro"."

    (segue)

  4. #4
    OLTRE LA MORTE
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    "Medrano sottolinea il carattere allo stesso tempo guerriero e sacerdotale del Restauratore; e questo aspetto mette in luce l'importanza che nella fase critica assume l'azione illuminata della contemplazione, inoltre ci mostra in tutta la sua evidenza simbolica l'atteggiamento che dovrà assumere l'uomo della Tradizione impegnato nella battaglia decisiva. Delle tre forme tradizionali prese in considerazione da Medrano, ci pare interessante rilevare la singolare continuità fra la più remota ed oggi scomparsa di esse, quella persiana , e l'attuale diffusione dell'Islam Shiita, che proprio in Iran ha il suo centro religioso politico, del mito del dodicesimo Imam ovvero il Mahdi atteso.
    Secondo i canoni della shiia uno degli eventi che dovrà verificarsi alla fine dei Tempi Ultimi , quelli che precedono di poco l'apparizione del Daggial (l'Anticristo) , sarà la manifestazione di un discendente del Profeta , il quale porterà lo stesso Suo nome, cioè Muhammad, e discenderà da Fatima e Alì.
    Questo "Sharif" preannunciato ed atteso è indicato nell'Islam con il nome di "Al Mahdi" (il ben diretto) , egli dovrà incontrare Cristo nella moschea di Gerusalemme. Ora, la contiguità escatologica tra antica Persia e l'odierno Iran sembra aggiungere un ulteriore dato a ciò che da più parti è considerato tanto fondamentale il ruolo che la tradizione islamica dovrà svolgere nelle vicende ultime del presente ciclo umano. E qui non possiamo non osservare come trascenda la dimensione politica quel fenomeno che gli occidentali definiscono come "risveglio dell'Islam" , per collocarlo, a nostro avviso, nella sfera metapolitica."

    (segue)

  5. #5
    OLTRE LA MORTE
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    "Sarebbe fuorviante , e meriterebbe delle considerazioni a sè, cosa che va oltre i limiti di questa breve nota introduttiva, stabilire un rapporto di causa ed effetto fra questo "risveglio" e il fenomeno terroristico che ad esso si assegna comunemente. La lotta terroristica con la sua bestiale ferocia non può avere alcuna radice che si alimenti nel solco di una tradizione spirituale come quella islamica, là dove il concetto di politica, secondo un rapporto corretto, è subordinato a quello religioso da cui trae contenuti e applicazioni. Si potrebbe piuttosto vedere, nel caso del terrorismo, un'azione di sovversione sottile in seno allo stesso Islam, intesa a strumentalizzare alcuni disagi obiettivi e utilizzare la causa islamica a fini politici, invertendo laicamente il rapporto religione-politica in politica-religione. Ma in questa fattispecie siamo nel classico caso di intervento occulto antitradizionale, azione che l'Occidente già ha ben conosciuto dalla fine del medioevo cristiano ad oggi."

    (segue)

  6. #6
    OLTRE LA MORTE
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    "Invero oggi più che mai , ci si può avvedere di quanto reali e cruenti siano diventati gli attacchi delle forze sovversive, tanto che si può ben evidenziare un'azione corrosiva in ogni aspetto dell'esistenza. In questo modo si viene a chiarire una realtà nel cui ambito si definiscono sempre più due tipi umani tra loro distinti e contrapposti. Da una parte ampiamente "acculturato" vi è l'uomo moderno, ormai privo di ogni radice, il quale si pone come una realtà assoluta, astratta, di un atomo in cui prevale l'arrivismo e l'egoismo. Questo è l'individuo che esprime il nostro modello di società , la quale si manifesta come un grande 'supermercato' in cui i rapporti sono regolati dalle leggi dell'economia , dove ogni cosa ha il suo prezzo e dove tutto si vende e tutto si compra. D'altra parte comincia ad enuclearsi un uomo che rimane fedele all'eredità dei Padri e che avverte come reale la presenza del Sacro in ogni momento della propria vita sia personale che comunitaria."

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  7. #7
    OLTRE LA MORTE
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    "Un uomo che dinanzi al profitto e alla sopraffazione si fa portatore dei Valori di Verità e di Giustizia, quali punti di riferimento da realizzare nella vita quotidiana, fino a trasmutarli in misure di confronto o di scontro rispetto a un sentire vero e profondo. Per questo il risultato per ogni volgarità, ogni ingiustizia e per ogni menzogna, anche se ritenuta insignificante o utile, diviene la linea di confine e abisso tra lo Spirito nobile e quello volgare. Questo è un limite capace di definire con assoluto rigore i "fronti di appartenenza" , ove si può affermare che "piuttosto che vincere per mezzo dell'infamia, meglio cadere sulla strada dell'Onore" , dal momento che ciò che non è giusto, non è neanche 'utile'.
    Sotto questo profilo la Tradizione diventa un valido modello normativo, idoneo a correggere l'aspetto egocentrico di ogni persona e a smascherare e rimuovere gli equivoci causati dalla propria disonestà , vigliaccheria, ipocrisia e incoerenza."

    (segue)

  8. #8
    OLTRE LA MORTE
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    "Già J. Evola molti anni fa ammoniva: "sul piano pratico l'unico compito ragionevole riguarda la formazione di sè, occorre saper rinunciare ad ogni cosa che non appena si senta che ci diviene necessaria, non appena si scopra un desiderio o un compiacimento per essa. Occorre fare per principio non ciò che ci piace ma ciò che costa, prendere per principio sempre la linea di maggior resistenza e con questo rendere sempre più forte e pura la volontà , sempre più energico il possesso di sè."
    Il vero confronto , infatti, è sempre interiore, così o si viene assorbiti dalle lusinghe dell'Avversario o si ha la capacità di resistergli dimostrando di possedere un "carattere". Uno stile di vita che, saldo su posizioni di assoluta intransigenza, diventi volontà di riscatto per favorire quel rinnovamento interiore, capace di creare all'interno del singolo quell'ordine e quella rettitudine che nella società diventano sempre più difficili e problematici da realizzare."

    (segue)

  9. #9
    OLTRE LA MORTE
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    "E' la continua verifica delle proprie azioni, la capacità di ciascuno ad assumersi impegni e responsabilità e di avvertire la distanza tra ciò che si pensa e si dice di essere e ciò che realmente si è, ed emerge nella quotidianità delle nostre operazioni umane. Ritornando al saggio di Medrano , ci sembra doveroso sottolineare non solo la semplicità del linguaggio che lo rende accessibile a tutti, ma soprattutto la chiarezza che consente di eliminare dei luoghi comuni in cui ristagnano molti ambienti e persone che alla Tradizione si richiamano.
    Bisogna ricordare che la Tradizione avendo valore Universale non può essere storicizzata col riferimento a vicende del passato nè può essere considerata un invenzione umana da manipolare a piacimento. La realtà Metafisica è eterna e incorruttibile e come tale non è soggetta a condizionamenti nè temporali nè spaziali. Per questo fa bene l'Autore a richiamare l'attenzione dei lettori non tanto sui programmi politici o sociali, che ricordiamolo rappresentano solo il contingente, quanto sull'Uomo che deterso dalle scorie del mondo moderno , deve trasformarsi in quell'interprete vivente della Tradizione che già autori come J. Evola e R. Guenon hanno saputo magistralmente indicare."

    Pietro Corvo

 

 

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