Victor van Dorn è un giovane timido e ingenuo e appartiene ad una famglia di ricchi borghesi. E' destinanto a sposare una giovane nobile ultima discendente di una dinastia ormai decaduta e i due, nonostante non si conoscano affatto, non osano ribellarsi al volere dei genitori. Ma Victor non riesce a pronunciare la frase esatta che dovrebbe sancire l' unione e per questo viene deriso e umiliato; fuggito nella tenebrosa foresta vicino al suo villaggio, infila per sbaglio l' anello ad un dito di una mano che spunta dal terreno e recita sempre per caso le parole che prima non era riuscito a dire. E magicamente la mano si muove e dal terreno spunta.... una sposa cadavere.
Capolavoro assoluto della geniale inventiva di Tim Burton, questo film, tratto da una fiaba ebraica russa, riesce ad unire l' atmosfera di rigore e oppressione tipica dell' Ottocento con una di immaginazione senza limiti, che rimanda chiaramente a "Nightmare before Christmas" ma che è anche un superamento nella delicatezza e nella sensibilità dello sviluppo della trama. Lo testimonia il bellissimo ricongiungimento finale tra vivi e morti e soprattutto la splendida scena di chiusura, che non svelo per non rovinare la sorpresa. Un pezzo d' arte innovativo e nello stesso tempo classico, ultima evoluzione di un regista che non smette di stupire.