"L'unico rimedio è chiudere
le città alle automobili"

Mario Tozzi, conduttore di «Gaia, il pianeta che vive»
+ "In periferia cittadini di serie C"
+ Aria inquinata, anche la Provincia attacca il Comune
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Mario Tozzi, ricercatore e
conduttore tv: "E' il momento
di prendere decisioni importanti
anche se impopolari"
ALESSANDRO MONDO
TORINO
«Inutile girarci intorno. La priorità nella lotta contro lo smog è chiudere le città al traffico: i centri storici e ampie parti delle zone periferiche, così da aumentare l’efficacia del provvedimento evitando discriminazioni tra cittadini». Parola di Mario Tozzi - geologo, Primo ricercatore del Cnr e conduttore di «Gaia, il pianeta che vive» -, protagonista della conferenza scenica organizzata questa sera in piazza Castello (ore 21).

Il titolo della manifestazione, «Fine Corsa? Racconto intorno al pianeta che sarà», è tutto un programma.
«Sarà una panoramica sui problemi ambientali, con l’aiuto di immagini ad alta risoluzione, filmati e colonna sonora. Un modo per sensibilizzare il grande pubblico su questioni spesso difficili, uscendo dal circuito degli addetti ai lavori».

La gente è consapevole dell’emergenza?
«Fino a un certo punto, visto che i comportamenti non sono conseguenti. Quel che è peggio, non lo sono nemmeno le politiche dei nostri amministratori. Prendere coscienza di problemi gravi, ma diluiti nel tempo, è una sfida con la maiuscola».

I dati resi noti dall’Oms sono stati l’ultima doccia fredda: Torino condivide con Milano la maglia nera in Europa...
«Sono dati assolutamente concreti. Le condizioni meteo che caratterizzano la Pianura Padana fanno la loro parte, ma gli sforamenti continui delle polveri rimandano ad altre cause».

Il sindaco, e non solo, prende atto del verdetto ma invita a non drammatizzare.
«Il primo errore è sottovalutare la situazione. Conta la consapevolezza dei cittadini ma conta ancora di più il coraggio da parte degli amministratori nel prendere decisioni. Se è il caso, impopolari. Basta con le mezze misure, con i provvedimenti coniglieschi. Bisogna guardare in faccia la realtà».

Quale è?
«La realtà è che con questo modello di sviluppo non si può andare avanti a lungo. La realtà è che oggi, in grandi capitali europee come Londra e Roma, la velocità media delle auto e del trasporto pubblico è uguale a quella delle vecchie carrozze a cavallo».

Chiudere ampie zone della città al traffico privato. E poi?
«Realizzare parcheggi di interscambio. Potenziare il trasporto pubblico, puntando sulle metropolitane ma anche su mezzi di trasporto come il tram-treno, in grado di muoversi su binari ferroviari e tramviari. Informare i cittadini sull’emergenza ambientale».

E gli amministratori...
«I primi ad aver bisogno di essere sensibilizzati sono proprio loro».

La Stampa
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Cazzo, mi piace che ogni tanto qualcuno esca e dica qualcosa di radicale! tutti servi che si cacano sotto di dire che il problema è palesemente legato all'accrescere delle immissioni di merda automobilistica nell'aria.
Magari si tornasse davvero a carro e cavallo!!