Il più grande bluff della politica italiana si chiama Gianfranco Fini. Politico iper-esaltato dalla stampa di destra e sinistra, ma che sta mostrando tutta la sua modestia. Nell'immaginario colletivo si confonde il parlar bene, il tatticismo furbo come grande capacità politica. Fini non è capace di posizioni chiare e nette. Di visione politica strategica. Ha un'unica bussola: la sua convenienza. Qualche volta sembrava mostrare qualche barlume di strategia. Ricordate il referendum sulla fecondazione assistita. Oggi tale posizione è stata prontamente smentita e AN è ridivenuto il solito partito filo-clericale. Sarkozy sarà anche scomodo e le sue idee a molti non piaceranno. Ma ispira nel suo agire un'idea di destra moderna, che sa fare i conti con la realtà del XXI secolo. Fini è l'emblema invece del vuoto pneumatico. Non sarà, nè potrà esserlo un leader credibile per una destra moderna. Il suio caso mi ricorda quello di D'Alema. La cui furbizia ha al massimo il respiro del giorno dopo.