Sotto la pressante opinione pubblica l'ex governo dichiarò che a breve avrebbe ritirato le truppe dall'Iraq, perse le elezioni, insediatosi il nuovo governo, le truppe sono state comunque ritirate e spedite verso altri lidi.
La domanda è:
Se invece di ritirare le truppe ci fosse effettivamente una vera e propria "inavasione" di forze di pacificazione e quindi un impegno planetario e imponente, i morti qua sotto, quelli passati e (sic) quelli futuri... sarebbero tali?
Iraq, 170 persone morte in attentati a Baghdad
mercoledì, 18 aprile 2007 4.36
BAGHDAD (Reuters) - Una serie di attentati ha causato oggi la morte di 170 persone a Baghdad, nei più sanguinosi attacchi avvenuti in città da quando le forze irachene e americane hanno dato un giro di vite sulla sicurezza per evitare che il Paese precipiti in una vera a propria guerra civile.
Secondo quanto riferito dalla polizia, l'esplosione di una sola autobomba nel quartiere a maggioranza sciita di Sadriya ha provocato la morte di 118 persone e ne ha ferite 139.
"La strada è stata trasformata in una piscina di sangue", ha detto Ahmed Hameed, presenta sulla scena dell'attentato.
I cinque attentati, che sembrerebbero essere stati coordinati, sono avvenuti qualche ora dopo che il premier Nuri al-Maliki ha annunciato che le forze di sicurezza irachene avrebbero ripreso il controllo totale del paese entro la fine dell'anno.
Nel complesso sono oltre 200 le persone rimaste ferite.
Maliki si trova ad affrontare la pressione di coloro che vorrebbero che si definisse una data certa per il ritiro delle forze americane dal paese, ma gli attentati di oggi mostrano quanto il problema della sicurezza sia tutt'altro che risolto.
"Ho visto decine di cadaveri. Alcune persone sono state bruciate vive all'interno di alcuni minibus dato che nessuno è stato in grado di soccorrerle dopo l'esplosione", ha detto un testimone di Reuters a Sadriya.
Gli attacchi potrebbero infiammare le rivalità confessionali di Baghdad e provocare una reazione da parte di gruppi armati come quello guidato dall'imam sciita Moqtada al-Sadr.
Al-Sadr può contare su un esercito di decine di migliaia di fedeli che secondo l'amministrazione americana costituisce la più grossa minaccia al percorso di pacificazione del paese.