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  1. #1
    Abraxas
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    Predefinito Ipotesi Essena di Gesù, e Papa Benedetto XVI

    Pax Pleroma,

    Devo ammettere che questo tedesco, filosofo, teologo, famoso per aver custodito la dottrina della Chiesa sotto il Pontificato del Papa polacco, e oggi a sua volta Papa, mi sorprende.

    Alcuni mesi fa, argomento su cui tornerò con un prossimo e rapido messaggio, aveva raccomandato il Vangelo Copto di Tommaso, per comprendere meglio la spiritualità del primo cristianesimo,
    ( Per questa apertura rimando a: http://www.fuocosacro.com/pagine/gno...elotommaso.htm ), oggi apre all'ipotesi di Gesù Esseno:

    CITTÀ DEL VATICANO
    Benedetto XVI rilancia la questione dei rapporti di Gesù Cristo con la comunità essena di Qumran. E nello stesso tempo «sposa» una tesi di avanguardia per risolvere il problema dell'ultima Cena. Lo ha fatto ieri pomeriggio, nella sua omelia a San Giovanni in Laterano, durante la messa della lavanda dei piedi, detta «in Coena Domini». Nel racconto dei Vangeli, c'è un problema che ha tormentato gli studiosi per due millenni. San Giovanni racconta infatti che Gesù morì sulla croce precisamente nel momento in cui, nel tempio, venivano immolati gli agnelli pasquali. «Ciò significa, però, - ha detto papa Ratzinger - che Egli morì alla vigilia della Pasqua e quindi non poté personalmente celebrare la cena pasquale, questo, almeno, è ciò che appare». Secondo i tre Vangeli sinottici, Matteo, Marco e Luca, invece l'Ultima Cena di Gesù fu una cena pasquale, come quella che gli ebrei erano soliti consumare alla vigilia della festa. Una contraddizione apparentemente «insolubile», ha detto Benedetto XVI.
    «La scoperta degli scritti di Qumran ci ha nel frattempo condotto ad una possibile soluzione convincente che, pur non essendo ancora accettata da tutti, possiede tuttavia un alto grado di probabilità». Infatti Gesù avrebbe celebrato la Pasqua, con la cena, non secondo il calendario lunare ufficiale, ma secondo il calendario solare che era seguito a Qumran dagli esseni, questa misteriosa comunità che ha alimentato e ancora nutre la curiosità degli storici. «Egli però ha celebrato la Pasqua con i suoi discepoli probabilmente secondo il calendario di Qumran, quindi almeno un giorno prima - ha detto il Papa - l'ha celebrata senza agnello, come la comunità di Qumran, che non riconosceva il tempio di Erode ed era in attesa del nuovo tempio». È la tesi avanzata da una studiosa francese, Annie Jaubert; e anche se molti specialisti la rifiutano, altri la considerano affascinante. A questo punto si riaprirebbe però un interrogativo: quali erano i rapporti di Gesù con gli Esseni, e con Qumran, che non vengono mai citati nel Nuovo Testamento? Uno studioso tedesco, Ruckstuhl, afferma che «non è escluso che già i genitori di Gesù celebrassero a volte le feste ebraiche con gli esseni». E certamente le parole del Papa daranno nuovo vigore ai fans dell'ipotesi di un «Gesù esseno». (La Stampa, 6 aprile 2007)

    L'ipotesi essena di Gesù Cristo non è "novella" ( nel duplice significato del termine), ma ferma convinzione ( da secoli ) sia di studiosi del cristianesimo delle origini, sia di ambienti legati al cristianesimo esoterico, e la divergenza fra i sinottici e il vangelo di Giovanni attorno all'ultima cena, porta alla conclusione che effettivamente Giovanni era il preferito dal Maestro Gesù proprio perchè esseno. Infatti non dimentichiamo come i sinottici sono tali in quanto attribuiti o attribuibili ad una fonte in comune, sicuramente redatta da mano ebrea e quindi tesa a sancire una continuità fra ebraismo ed insegnamento del Cristo, mentre il Vangelo di Giovanni risulta autonomo ed originale sia come impostazione, sia come stile: non legato alla diaristica narrazione, ma al simbolo e l'immagine.

    Tornando alla questione essena di Gesù, così come impostata da Papa Benedetto XVI, apre alcune questioni estramamente importanti, che potrebbero portare (assieme ad altro), nel corso del tempo, il cattolicesimo ad emanciparsi e mondarsi della sua componente ebraica maggiormente legata alla carnalità e al legismo del Vecchio Testamento,

    Ammettere o suggerire da Parte del Papa che Gesù Cristo era esseno, significa ammettere implicitamente che Gesù Cristo non era espressione della "normale e quotidiana" cultura sociale e religiosa del tempo.
    Ammettere o suggerire da Parte del Papa che Gesù Cristo era esseno, significa ammettere implicitamente che Gesù Cristo era stato iniziato ed accolto nella comunità degli esseni, comunità riservata a pochi, e non universale.
    Ammettere o suggerire da Parte del Papa che Gesù Cristo era esseno, significa ammettere implicitamente che Gesù Cristo era attivo portatore di "pratiche spirituali" non legate alla tradizione religiosa "ortodossa".

    In pratica significa ammettere che lo stesso Gesù Cristo si presentava come eterodosso, rispetto ad un concetto di ortodossia che più tardi ( Nicea 325 d.c.) la stessa Chiesa Cattolica si sarebbe arrogata.

    Nel momento in cui verrà presa in considerazione anche l'iniziazione nelle acque avvenuta nel Giordano di Gesù Cristo, da parte di Giovanni Battista, e come anche questa rappresenti una palese rottura con il mondo religioso e il suo approccio universalistico, forse la Chiesa Cattolica sarà pronta a considerarsi espressione cristiana fra espressioni cristiane.

    Cordialmente

  2. #2
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    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da millenomi Visualizza Messaggio
    Pax Pleroma,

    Devo ammettere che questo tedesco, filosofo, teologo, famoso per aver custodito la dottrina della Chiesa sotto il Pontificato del Papa polacco, e oggi a sua volta Papa, mi sorprende.

    Alcuni mesi fa, argomento su cui tornerò con un prossimo e rapido messaggio, aveva raccomandato il Vangelo Copto di Tommaso, per comprendere meglio la spiritualità del primo cristianesimo,
    ( Per questa apertura rimando a: http://www.fuocosacro.com/pagine/gno...elotommaso.htm ), oggi apre all'ipotesi di Gesù Esseno:
    Credo che ci sia poco da stupirsi. Il "fenomeno Ratzinger" (o per meglio dire "l'atteggiamento Ratzinger") è conosciuto in tutto il pianeta con il nome di "facciaculismo" (per i benpensanti, ipocrisia). Evidentemente il Pastore tedesco si nutre a furia di "spezzatino" di volpe, e crede che tutti gli italiani siano dei "cattolici": vale a dire degli allocchi disposti con "sana" euforia a farselo mettere in qull'intrigante "posticino", luogo di villeggiatura di vari "precettori" ecclesiastici, come le cronache stanno ampiamente a testimoniare!..

    Nel racconto dell'ultima cena e della successiva crocifissione, così come vengono riportate dagli "evangelisti", vi è un'INCONGRUENZA ALLUCINANTE: incongruenza in cui solo chi di usi e tradizioni giudaiche ne "mangiava" poco, vi poteva cadere!

    Dai vangeli, infatti, si ricava che Gesù e gli "apostoli" consumarono la loro cena pasquale (cioè della Pesach, la pasqua ebraica) nel corso della vigilia: vale a dire in quella che per noi e per i GENTILI DELL'EPOCA sarebbe stata la sera del 14 di Nisan: la vigilia della pasqua ebraica, secondo il calendario ebraico del tempo (il mese di Nisan, primo mese del calendario, si estendeva da circa il 20 del nostro Marzo al 20 di Aprile). La Pasqua, quindi, cadendo sistematicamente ogni 15 di Nisan dei vari anni, veniva a concidere, all'incirca, con il nostro 5-7 aprile. Ma, a prescindere da questa precisazione, che di per sè vuole dir poco, c'è un altro aspetto sconcertante, il quale era palese a chi conosceva beni i costumi giudaici. Quella che per noi sarebbe, a tutti gli effetti, una "cena", per gli ebrei era in realtà IL PRIMO PASTO, cioè il "pranzo" del giorno successivo, dal momento che, secondo i costumi degli ebrei del tempo, il GIORNO SUCCESSIVO NON INIZIAVA a mezzanotte, come per noi oggi, ma dalle PRIME ore dopo il tramonto! Così, stando al resoconto dei vangeli, Gesù consumò la "cena" pasquale insieme agli apostoli il primo giorno degli AZZIMI (cioè il 15 di Nisan, inizio della pasqua ebraica che durava una settimana), come era usanza per TUTTI gli ebrei del tempo, mentre, assurdamente, allucinantemente, egli venne giustiziato il 14 di Nisan!!!....Penso che Boccaccio avrebbe potuto farci sorridere meglio!

    Ed è proprio per rimediare a tale esilarante incongruenza che il Pastore furbastro cerca ora di sposare la teoria essena, SEMPRE RIGETTATA FEROCEMENTE DAL PAPATO, in quanto il calendario esseno, essendo ti tipo solare e NON luni-solare come quello ebraico, presentava uno scostamento temporale, rispetto a quest'ultimo, di circa due giorni: i questo modo i furbastri sperano di salvare "capra e cavoli"! Tutto ciò, in un certo senso, riecheggia l'ignobile vicenda del processo a Galileo, quando il clero stolto oltrechè falsario, impose all'illustre scienziato di 4 secoli fa di abiurare dalla ragione umana, per affrancarsi dal pericolo di una sicura condanna al rogo, come avvenuto per il povero Giordano Bruno!

    Dopo aver commesso le più ignobili, le più sconcertanti, le più allucinanti turpidini, ora cercano di "riparare" ricorrendo al revisionismo storico ed al negazionismo: esattamente come stanno facendo già da diverso tempo i fascisti ed i nazisti: a dimostrazione di "che lacrime grondi e di che sangue..", come affermò il poeta..


    Ego sum veritas
    _________________

    "Chiedo perdono per ciò che i nostri
    predecessori hanno fatto, tenendo
    però presente che una parte della
    responsabilità va anche sulle loro
    vittime che li costrinsero a compor-
    tarsi in quella maniera"

    dal "Tua Culpa" di papa Wojtyla

    ..

  3. #3
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    Predefinito Ma che???

    Gli Esseni non furono affatto un movimento per pochi, ma una delle tre componenti principali dell'ebraismo (come riportato da Giuseppe Flavio). All'epoca di Gesù questo gruppo fu un faro per tutti i poveri ed oppressi del popolo di Israele,fino ad assumere i contorni di un movimento di Massa!. E soprattutto,trattasi di un gruppo ultra-ortodosso (altro che eterodosso!) che considerava i Farisei dei moderati,rispetto all'Osservanza della legge Mosaica,soprattutto per quanto riguarda Shabat!. Non si capisce nulla se non si comprende che a quei tempi l'ebraismo non era un blocco monolitico,ma composito, in cui gli Esseni giocavano il ruolo di coloro che davano più importanza all'elemento sostanziale, più che formale,spiritualizzando i precetti dell'ebraismo (in accordo con la scuola del Rabbi Hillel) senza tuttavia, come suddetto, negare importanza all'osservanza "formale". Essi si consideravano i reali interpreti dello spirito della Torah

 

 

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