Originariamente Scritto da
thematrix
Premetto che quanto sto per scrivere non esprime la mia opinione politica, ma esprime semplicemente quello che direi e farei se stessi dalla perte e/o nei panni di chi decide la politica estera americana; faccio questo artifizio logico per evidenziare delle contraddizioni nell'attuale gestione della cosiddetta "guerra al terrorismo" americana, contraddizioni che forse sono sfuggite a molti
allora, iniziamo dal principio: la maggior parte degli analisti politici concorda su un fatto: dagli inizi del 900 in poi sono esistite quattro grandi guerre: la prima guerra mondiale, la seconda guerra mondiale, la terza guerra mondiale(la lunga epoca della guerra fredda) e l'attuale guerra, che vede impegnata, secondo gli ideologi del modo americano di condurre questa guerra, l'america e i suoi alleati contro il terrorismo e contro il fondamentalismo islamico in generale.
è anche altresì noto e acclarato, che è sbagliato combattere una guerra con i mezzi della guerra precedente, e direi anche, più in generale, delle precedenti: questo lo si sta notando sempre di più nella gestione di questa guerra, mi spiego meglio: sarebbe sbagliato applicare a questa guerra l'ottica della guerra fredda, perchè la contrapposizione ideologica fra "noi" e "loro" favorirebbe solo i fondamentalisti, anzi questo è proprio quello che vogliono: ed è sbagliato anche agire come si agì nella seconda guerra mondiale, cioè bombe + democratizzazione: si sta vedendo in Iraq e in Afghanistan che questa strategia sta fallendo.
E allora come agire contro questo nemico? Intelligenza vorrebbe che anche per questa guerra gli americani inventassero una tecnica nuova e un approccio nuovo e diverso da quello usato dalle guerre precedenti, ma questo almeno finora non è stato fatto: ma qual'è la tecnica nuova, l'arma segreta che gli americani potrebbero usare per vincere questa guerra? In realtà quest'aarmaa è semplice, è l'uovo di colombo e mi stupisce che finora nessuno abbia finora nemmeno iniziato ad attuare questa soluzione
er vincere la guerra contro il terrorismo e il fondamentalismo islamico bisogna uscire dalla dipendenza dal petrolio e dal gas
è molto semplice: quasi la metà del petrolio mondiale vine prodotto da paesi arabi o islamici, che sono fondamentalisti o sono a rischio di fondamentalismo islamico, è un fatto: prendiamo l'Iran ad esempio, i petrolio costituisce più della metà del PIL, senza il petrolio sarebbe alla miseria: stessa condizione, anzi peggio, per il Sudan: il petrolio e il gas costituiscono la quasi totalitàdell'export dei paesi arabi e islamici, senza di questi loro sarebbero allo stesso livello economico dell'africa: infine anche gruppi non-statali come quelli terroristici, senza petrolio avrebbero molti meno soldi e quindi molta meno possibilità di comprare i mezzi per combattere la loro guerra.
Non solo, il discorso non si ferma ai paesi arabi e islamici: la Russia di Putin sta tornando ad essere una potenza grazie al petrolio e al gas, le nuove esperienze di governi progressisti latinoamericani(come Chavez o Morales) si stanno affrancando dal dominio americano grazie agli idrocarburi
Insomma, per fare un breve riepilogo: affranca il mondo dalla dipendenza energetica da petrolio e gas e toglierai ai fondamentalisti islamici la stragrande maggioranza dei loro introiti economici, quindi toglierai loro le risorse economiche(sempre e cmq fondamentali) per combattere questa guerra, quindi perderanno: inoltre si indebolirebbero molto anche gli altri avversari dell'america: rimarrebbe solo la Cina, ma questa è impossibile da fermare, gli americani devono rassegnarsi per la Cina, ma gli altri, sarebbero fermati tutti.
A sto punto viene spontaneeo un ragionamento: se la soluzione per vincere questa guerra è così semplice, com'è che gli americani non solo non la applicano, ma vanno nella direzione contraria?
Della dipendenza , anzi dell'appecoramento totale dell'amministrazione Bush alle lobby petrolifere oramai sappiamo tutto: ma non pensate che i democratici Usa siano tanto diversi: anche loro dipendono da queste lobby e fanno i loro interessi, anche se in misura minore: e inoltre tutta la conduzione della cd "guerra al terrore" dall'11-9(anzi anche prima) in poi, non ha fatto altro che sottolineare e puntare sull'importanza degli idrocarburi, e risulta chiaro chee, come ho detto prima, più gli idrocarburi aumentano la loro importanza strategica, più i nemici degli Usa si rafforzano, e quindi gli Usa medesimi si indeboliscono. Nessuna politica ambientale per ridurre la dipendenza dal petrolio viene fatta(al posto della propaganda per accaparrarsi i voti a cui puntualmente non seguono i fatti, e i fatti sono che gli Usa rifiutano persino kyoto e che anche se Bush ha detto che vuole ridurre la dipendenza dal petrolio e dalle fonti fossili e inquinanti e quindi le conseeguenti emissioni di gas serra e inquinanti
tramite l'utilizzo di bioetanolo(il famoso "il 20% delle auto andranno a boetanolo eentro 10 anni)
nessun piano
concreto e dettagliato per una
riduzione anche minima delle emissioni di gas serra
e inquinanti e la sua sostituzione con energia ricavata da rinnovabili è stato
varato e nemmeno proposto
segno che è solo propaganda per sperare di acchiappare qualche voto democratico e nulla più)
è un analisi semplice e non difficile da fare, e a questo punto io mi chiedo una cosa: dato che non credo che chi decide la politica Usa sia uno stupido o uno sprovveduto, a sto punto rimane solo un ipotesi: la malafede, cioè dire chee in realtà questa guerra loro non la vogliono vincere,che a loro non interessa e che loro, o per fare gli interessi delle lobby petrolifere, o semplicemente perchè a loro fa comodo mantenere una condizione di incertezza e di pericolo per la loro nazione, o per qualsiasi altra ragione che io francamente non riesco a comprendere fino in fondo, loro non vogliano veramente vincere, almeno per ora, questa guerra. E allora vi chiedo, possibile che le cose stiano davvero così? e se stanno davvero così perchè lo fanno, qual'è il motivo? aspetto di sapere cosa ne pensate di questa mia analisi
Thematrix