Lo dice l'ISTAT.
L'Istat comunica le stime preliminari, ai minimi dal 1999
Diffusi anche i dati sulle retribuzioni: più 2,6% tendenziale
L'inflazione a marzo scende all'1,7%
In forte calo i prezzi della telefonia
Merito soprattutto dell'addio ai costi di ricarica dei cellulari
ROMA - L'inflazione a marzo si attesta su base annua all'1,7%: lo scorso mese era all'1,8%, dunque a livello tendenziale c'è una dimunizione. E' questa la stima preliminare dell'Istat, sull'indice dei prezzi al consumo che registra un +0,2% rispetto a febbraio.
Ai minimi dal 1999. L'inflazione è ai minimi dall'estate del 1999. A febbraio scorso era salita dell'1,8% facendo temere una recrudescenza dei prezzi. I dati, che verranno confermati il 13 aprile dall'Istat, mettono anche in evidenza che l'Italia mantiene meglio la dinamica rispetto agli altri paesi Ue dove - sono sempre dati di oggi - Eurostat registra un aumento medio, a marzo, dell'1,9%.
Dati scorporati. Tornando alle stime Istat, sulla base dei dati pervenuti finora, gli aumenti congiunturali più significativi, nota l'Istituto di statistica, ci sono stati nei capitoli trasporti (+1,1%), servizi ricettivi e di ristorazione (+0,6%) e servizi sanitari e spese per la salute (+0,2%). Variazioni nulle si sono verificate nei capitoli abitazione, acqua, elettricità e combustibili, ricreazione, spettacoli e cultura e istruzione.
Telefonia. A scendere in maniera significativa, invece, sono stati i prezzi della telefonia: a marzo i prezzi al consumo sono scesi del 7,8% congiunturale e dell'8,5% tendenziale, anche per effetto dell'abolizione dei costi di ricarica per i cellulari. I servizi di telefonia pesano per il 2,2% sull'indice generale dell'inflazione.
Retribuzioni. Sono di oggi anche i dati Istat sulle retribuzioni: quelle contrattuali sono cresciute a febbraio 2007 dello 0,1% rispetto a gennaio e del 2,6% rispetto a febbraio 2006. A gennaio, la crescita tendenziale era stata del 3,2% (+0,4 il dato congiunturale).
(30 marzo 2007)
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