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Discussione: Elohim

  1. #1
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    Predefinito Elohim

    Bereshith bara Elohim

    Elojim/Elohim:

    "E' un nome femminile con una terminazione plurale maschile?"

    Oppure,


    "La desinenza '-im' mostra come in ebraico la forma plurale non indichi esclusivamente la pluralita', ma anche l'estensione, sia nello spazio che nel tempo?"

    * panim: il volto
    * tzawarim: la nuca
    * achorim: la schiena

    <<"(...)Allo stesso modo, "dio" in ebraico e' eloha, ma Dio e' "Elohim". Perche' non si parla piu' di un dio qualunque, ma del Dio di Israele, "Dio che piu' Dio non si puo'">>.
    ( Elohim. Uno o tanti?)
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 24-02-10 alle 22:43
    « Prego bensì che l'una e l'altra cosa,
    la vittoria e il ritorno, tu conceda,
    ma se una sola cosa, o Dio, darai,
    la vittoria concedi sola! »

  2. #2
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    Predefinito Rif: Elohim

    Citazione Originariamente Scritto da Shardana ruju Visualizza Messaggio
    Bereshith bara Elohim

    Elojim/Elohim:

    "E' un nome femminile con una terminazione plurale maschile?"

    Oppure,


    "La desinenza '-im' mostra come in ebraico la forma plurale non indichi esclusivamente la pluralita', ma anche l'estensione, sia nello spazio che nel tempo?"

    * panim: il volto
    * tzawarim: la nuca
    * achorim: la schiena

    <<(...)Allo stesso modo, "dio" in ebraico e' eloha, ma Dio e' "Elohim". Perche' non si parla piu' di un dio qualunque, ma del Dio di Israele, "Dio che piu' Dio non si puo'">>.
    ( Elohim. Uno o tanti?)
    «Elohim»
    Il nome si riferisce a una schiera di Esseri doppi, ovvero possedenti i due sessi.
    La prima parte della parola è «Eloh».
    Questo è un nome femminile, essendo il genere indicato dalla lettera «h».
    Se si fosse voluto indicare un solo Essere femminile, sarebbe stata usata la parola «Eloh».
    Il plurale femminile è «oth», così se si fosse inteso indicare più Dèi di genere femminile la parola corretta da usarsi sarebbe stata «Elooth».
    Invece di una qualsiasi di queste due forme, troviamo il finale plurale maschile «im», aggiunto al nome femminile «Eloh», volendo con ciò indicare una schiera di esseri maschi-femmina, bisessuati, i quali sono l'espressione della doppia energia creativa, positiva+negativa.
    La pluralità di Creatori è nuovamente indicata in Genesi 1:26, in cui vengono attribuite a «Elohim» le parole: «Facciamo l'uomo a nostra immagine secondo la nostra somiglianza (nella nostra ombra, secondo il nostro modo di assimilare)»; dopo di che viene aggiunto: «Egli li creò maschio e femmina».
    In ebraico Adam significa l'umanità.
    Non è in nessun modo un individuo singolo, né tantomeno un individuo maschio; non è una personificazione né un essere simbolico; è davvero e soltanto l'umanità tutta quanta.
    Proprio come gli Elohim, l'umanità è un intero costituito da molti.
    Come gli Elohim mettono in pratica il Potere creativo quando si muovono all'unisono (Disse Elohim... - singolare), così Adam attua il proprio Potere creativo quando dice "Facciamo una città e una Torre il cui principio sia nei Cieli" (impresa che sarebbe riuscita); "Ecco un solo popolo! Una sola lingua per tutti quanti loro!...e ora non avranno ostacolo in tutto ciò che si proporranno di fare" (Genesi 11-8).
    Ma YHWH ci confuse le lingue, impedendoci di fatto il raggiungimento della nostra vera natura divina.
    In più dirà ad Abramo "Farò di te un grande popolo", dividendoci ulteriormente in profondità e creando lo Spirito di Razza.
    L'accettazione di quel Dio impedirà il ricongiungimento ai nostri Padri per tutti noi, ma anche e sopratutto per i discendenti di Abramo stesso... almeno fino a Siloe...
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 24-02-10 alle 22:44

  3. #3
    prima regola: io mento
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    Predefinito Rif: Elohim

    Citazione Originariamente Scritto da Red Fox Visualizza Messaggio
    «Elohim»
    Il nome si riferisce a una schiera di Esseri doppi, ovvero possedenti i due sessi.
    La prima parte della parola è «Eloh».
    Questo è un nome femminile, essendo il genere indicato dalla lettera «h».
    Se si fosse voluto indicare un solo Essere femminile, sarebbe stata usata la parola «Eloh».
    Il plurale femminile è «oth», così se si fosse inteso indicare più Dèi di genere femminile la parola corretta da usarsi sarebbe stata «Elooth».
    Invece di una qualsiasi di queste due forme, troviamo il finale plurale maschile «im», aggiunto al nome femminile «Eloh», volendo con ciò indicare una schiera di esseri maschi-femmina, bisessuati, i quali sono l'espressione della doppia energia creativa, positiva+negativa.
    La pluralità di Creatori è nuovamente indicata in Genesi 1:26, in cui vengono attribuite a «Elohim» le parole: «Facciamo l'uomo a nostra immagine secondo la nostra somiglianza (nella nostra ombra, secondo il nostro modo di assimilare)»; dopo di che viene aggiunto: «Egli li creò maschio e femmina».
    In ebraico Adam significa l'umanità.
    Non è in nessun modo un individuo singolo, né tantomeno un individuo maschio; non è una personificazione né un essere simbolico; è davvero e soltanto l'umanità tutta quanta.
    Proprio come gli Elohim, l'umanità è un intero costituito da molti.
    Come gli Elohim mettono in pratica il Potere creativo quando si muovono all'unisono (Disse Elohim... - singolare), così Adam attua il proprio Potere creativo quando dice "Facciamo una città e una Torre il cui principio sia nei Cieli" (impresa che sarebbe riuscita); "Ecco un solo popolo! Una sola lingua per tutti quanti loro!...e ora non avranno ostacolo in tutto ciò che si proporranno di fare" (Genesi 11-8).
    Ma YHWH ci confuse le lingue, impedendoci di fatto il raggiungimento della nostra vera natura divina.
    In più dirà ad Abramo "Farò di te un grande popolo", dividendoci ulteriormente in profondità e creando lo Spirito di Razza.
    L'accettazione di quel Dio impedirà il ricongiungimento ai nostri Padri per tutti noi, ma anche e sopratutto per i discendenti di Abramo stesso... almeno fino a Siloe...
    Devi scusarmi, ma non sono pratico di queste argomentazioni.
    Quindi "Elohim" sarebbe il nome di un insieme di esseri? Divinità? Molteplici come la Trimurti, forse?
    Inoltre, YHWE ed ELhoim sono nomi che designerebbero due realtà differenti?
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 24-02-10 alle 22:44
    « Prego bensì che l'una e l'altra cosa,
    la vittoria e il ritorno, tu conceda,
    ma se una sola cosa, o Dio, darai,
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  4. #4
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    Predefinito Rif: Elohim

    Citazione Originariamente Scritto da Shardana ruju Visualizza Messaggio
    Devi scusarmi, ma non sono pratico di queste argomentazioni.
    Quindi, secondo quanto esprimi, "ELohim" sarebbe il nome di un insieme di esseri? Divinità? Molteplici come la Trimurti forse?
    E ancora, YHWE ed Elhoim sono nomi che designerebbero due realtà differenti?
    Interpreto Elohim come Adam = umanità ma anche = uomo
    (Conquista della Luna---> un piccolo passo per l'uomo... un grande passo per l'umanità).
    Ci somigliano... sono maschi e femmine... Mosè non ci dice quanti fossero né da dove provenissero... ma come noi ci accorgiamo di essere una cosa sola in ciò che ci accomuna come l'amore o il dolore, specialmente in occasione di grandi catastrofi, così loro creano agendo all'unisono e aprono orizzonti sconosciuti anche per loro e DOPO vedono se ciò che hanno fatto sia buono o cattivo. DOPO cala l'eReBH e ancora DOPO l'orizzonte si schiude al BoQeR... a un nuovo giorno.
    Divinità? Sono più orientato a considerarli alieni, molto superiori a noi ma esseri dai quali discendiamo e dai quali siamo stati creati, verosimilmente in provetta, con un DNA analogo al loro, abbastanza affinchè accoppiandoci potessero nascere dei, diciamo così, semidèi. (Nephilim).
    YHWH ed Elohim sono entità diverse tra loro; forse YHWH è uno di loro, ma è difficile da stabilire.
    Opinioni personali che non saprei dimostrare.
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 24-02-10 alle 22:45

  5. #5
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    Predefinito Rif: Elohim

    Citazione Originariamente Scritto da Red Fox Visualizza Messaggio
    Interpreto Elohim come Adam=umanità ma anche =uomo
    (Conquista della Luna---> un piccolo passo per l'uomo... un grande passo per l'umanità).
    Ci somigliano... sono maschi e femmine... Mosè non ci dice quanti fossero né da dove provenissero... ma come noi ci accorgiamo di essere una cosa sola in ciò che ci accomuna come l'amore o il dolore, specialmente in occasione di grandi catastrofi, così loro creano agendo all'unisono e aprono orizzonti sconosciuti anche per loro e DOPO vedono se ciò che hanno fatto sia buono o cattivo. DOPO cala l'eReBH e ancora DOPO l'orizzonte si schiude al BoQeR... a un nuovo giorno.
    Divinità? Sono più orientato a considerarli alieni, molto superiori a noi ma esseri dai quali discendiamo e dai quali siamo stati creati, verosimilmente in provetta, con un DNA analogo al loro, abbastanza affinchè accoppiandoci potessero nascere dei, diciamo così, semidèi. (Nephilim).
    YHWH ed Elohim sono entità diverse tra loro; forse YHWH è uno di loro, ma è difficile da stabilire.
    Opinioni personali che non saprei dimostrare.
    Beh, se c'è una cosa che la relatività dovrebbe insegnare è che molto di ciò che noi consideriamo assoluto (a volte inconsapevolmente) è, di fatto, solo "relativo" ai nostri (contingenti) parametri di giudizio.
    Quindi ragionamoci su nei termini dell'infinita varietà del plausibile.
    Ammettiamo per un attimo che sia come tu dici.

    Il problema della genesi, in tal modo, non si risolve ma si post-pone, si rinvia semplicemente a una fase precedente.
    Infatti, se questi esseri hanno potuto (ri-)produrre creature umane (riconoscendo come "umani" tratti specifici e caratterizzanti come specie), se ne evince che tutte le caratteristiche salienti presenti in questi dovevano essere necessariamente già proprie di tali esseri.
    Di conseguenza, avrebbero già dovuto essere ciò che noi siamo; avrebbero, cioè, dovuto esprimere quelle qualità tipiche che ci distinguono come umani.
    Se questo è vero, questi (che tu chiami Elohim) avrebbero già dovuto essere... umani.
    In tale ottica essi potrebbero solo aver (come accennavo poco prima) ri-prodotto ciò che già era in loro.

    Ne consegue ancora che, al fine di evitare un'infinita (e parossistica) catena di "creatori di creatori", qualcosa, alla fonte, avrà espresso le caratteristiche archetipiche dell'umanità.
    Questa fonte prima, a sua volta, avrebbe in sé tutte le caratteristiche dell'uomo... e gli uomini non sarebbero nemmeno in minima parte estranei ad essa.

    "Tat tvam Asi"? :gratgrat:
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 24-02-10 alle 22:46
    « Prego bensì che l'una e l'altra cosa,
    la vittoria e il ritorno, tu conceda,
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  6. #6
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    Predefinito Rif: Elohim

    Citazione Originariamente Scritto da Shardana ruju Visualizza Messaggio
    Se questo è vero, questi (che tu chiami Elohim) avrebbero già dovuto essere... umani.
    In tale ottica essi potrebbero solo aver (come accennavo poco prima) ri-prodotto ciò che già era in loro.
    Certo... a questo punto l'umanità è "aliena" rispetto ai nativi del pianeta Terra.

    Citazione Originariamente Scritto da Shardana ruju Visualizza Messaggio
    Ne consegue ancora che, al fine di evitare un'infinita (e parossistica) catena di "creatori di creatori", qualcosa, alla fonte, avrà espresso le caratteristiche archetipiche dell'umanità.
    Questa fonte prima, a sua volta, avrebbe in sé tutte le caratteristiche dell'uomo... e gli uomini non sarebbero nemmeno in minima parte estranei ad essa.
    "Tat tvam Asi"? :gratgrat:
    Bel discorso... che si avvolge su se stesso...
    Qualunque sia la fonte sorgono spontanee le domande "Qual'è la fonte della fonte?"e "Chi ha creato la prima fonte?".
    Questa prima fonte doveva possedere in sé tutti gli archetipi delle cose create... di tutto il bene e di tutto il male... uomo compreso... in questo hai ragione... supponendo che una tale fonte esista.
    Hai una mente molto fine, Shardana ruju, ma limitata come quella di tutti gli uomini... per quanto ti sforzi... ci sforziamo... non credo riusciremo a comprendere l'infinito; se mai dovessimo riuscirci, allora sì che saremmo diventati Dèi... ma VERI, non limitati e carenti come gli Elohim o YHWH.
    Secondo me, quelli che siamo abituati a definire Dèi sono "solo" entità con maggior dimestichezza nel campo della materia sottile.
    Qualcuno amerebbe termini come "trascendentale", "divino", "altra dimensione"... ma che il mio spirito dissacratorio considera semplicemente materia... a un livello più sottile di quello che cade sotto i nostri principali sensi ma pur sempre materia, anche se probabilmente immortale.

    Tutto quanto l’uomo conosce del mondo esterno lo ha imparato per effetto delle impressioni che giungono alla sua coscienza tramite i sensi.
    Paragonando le impressioni ricevute e prendendo come base il risultato ricavatone per speculare su quello che non conosce, può formulare giudizi su cose trascendenti le sue facoltà di percezione sensoriale. Tali giudizi, però, saranno validi solo nei confronti di colui che li formula e di coloro che si trovano costituiti come lui; ma per altri esseri, le cui organizzazioni siano completamente diverse, i suoi argomenti e le sue speculazioni logiche non avranno alcun valore... e nell’universo possono esistere incalcolabili milioni di esseri di organizzazione superiore o inferiore alla nostra, comunque ben diversa, che, dunque, percepiscono le cose sotto un aspetto molto differente.

    E' lunga la strada verso Dio, caro Shardana ruju... e, francamente, vedo la comprensione della prima fonte ancora fuori dalla nostra portata.
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 24-02-10 alle 22:49

  7. #7
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    Predefinito Rif: Elohim

    Citazione Originariamente Scritto da Red Fox Visualizza Messaggio
    Certo... a questo punto l'umanità è "aliena" rispetto ai nativi del pianeta Terra.

    "Tat tvam Asi"?
    Bel discorso... che si avvolge su se stesso...
    Qualunque sia la fonte sorgono spontanee le domande "Qual'è la fonte della fonte?"e "Chi ha creato la prima fonte?".
    Questa prima fonte doveva possedere in sé tutti gli archetipi delle cose create... di tutto il bene e di tutto il male... uomo compreso... in questo hai ragione... supponendo che una tale fonte esista.
    Hai una mente molto fine, Shardana ruju, ma limitata come quella di tutti gli uomini... per quanto ti sforzi... ci sforziamo... non credo riusciremo a comprendere l'infinito; se mai dovessimo riuscirci, allora sì che saremmo diventati Dèi... ma VERI, non limitati e carenti come gli Elohim o YHWH.
    Secondo me, quelli che siamo abituati a definire Dèi sono "solo" entità con maggior dimestichezza nel campo della materia sottile.
    Qualcuno amerebbe termini come "trascendentale", "divino", "altra dimensione"... ma che il mio spirito dissacratorio considera semplicemente materia... a un livello più sottile di quello che cade sotto i nostri principali sensi ma pur sempre materia, anche se probabilmente immortale.

    Tutto quanto l’uomo conosce del mondo esterno lo ha imparato per effetto delle impressioni che giungono alla sua coscienza tramite i sensi.
    Paragonando le impressioni ricevute e prendendo come base il risultato ricavatone per speculare su quello che non conosce, può formulare giudizi su cose trascendenti le sue facoltà di percezione sensoriale. Tali giudizi, però, saranno validi solo nei confronti di colui che li formula e di coloro che si trovano costituiti come lui; ma per altri esseri, le cui organizzazioni siano completamente diverse, i suoi argomenti e le sue speculazioni logiche non avranno alcun valore... e nell’universo possono esistere incalcolabili milioni di esseri di organizzazione superiore o inferiore alla nostra, comunque ben diversa, che, dunque, percepiscono le cose sotto un aspetto molto differente.

    E' lunga la strada verso Dio, caro Shardana ruju... e, francamente, vedo la comprensione della prima fonte ancora fuori dalla nostra portata.
    Troppo gentile. Al massimo ho "scarpe grosse e cervello fino".
    Va bene, seguiamoi quest'ottica speculativa fino in fondo e vediamo un po' che succede.


    Che cosa è la fonte prima?
    Tu (che sei tutti, e tutti che sono te). Niente di ciò che sei è estraneo a Dio. Tu, quindi, "sei quello": tat tvam asi.

    Dal Vangelo secondo Luca (17, 11-19)
    "In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Aumenta la nostra fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granellino di senape, potreste dire a questo gelso 'Sii sradicato e trapiantato nel mare!' ed esso vi ascolterebbe."
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 24-02-10 alle 22:50
    « Prego bensì che l'una e l'altra cosa,
    la vittoria e il ritorno, tu conceda,
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  8. #8
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    Predefinito Rif: Elohim

    Citazione Originariamente Scritto da Shardana ruju Visualizza Messaggio
    Troppo gentile. Al massimo ho "scarpe grosse e cervello fino".
    Va bene, seguiamoi quest'ottica speculativa fino in fondo e vediamo un po' che succede.


    Che cosa è la fonte prima?
    Tu (che sei tutti, e tutti che sono te). Niente di ciò che sei è estraneo a Dio. Tu, quindi, "sei quello": tat tvam asi.

    Dal Vangelo secondo Luca (17, 11-19)
    "In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Aumenta la nostra fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granellino di senape, potreste dire a questo gelso 'Sii sradicato e trapiantato nel mare!' ed esso vi ascolterebbe."
    Gli aforismi vedici

    "Tat tvam asi"
    La terza sentenza filosofica è Tat tvam asi, "Io sono Quello". Tat è ciò che rimane immutato prima e dopo la creazione, ed è privo di nome e di forma. Per questo viene definito "tat", ossia (indefinitamente) "quello", ed è immutabile; quindi, viene chiamato "essere", ossia ciò che è senza modificazioni e trascende le categorie di tempo e spazio.

    Il secondo termine, tvam, si riferisce a ciò che ha nome e forma; è dotato di corpo, mente, intelletto e antahkarana, ed appartiene al mondo fenomenico. Esiste un legame comune tra il Senza-forma e l'oggetto con forma. In tutti gli oggetti dotati di forma è presente il principio-Prâjña o principio dell'Io. Di conseguenza anche tvam acquisisce l'attributo di tat.

    Un esempio lo può spiegare. Uno scultore scolpì una statua di Krishna ricavandola da un blocco di roccia. Durante la lavorazione eliminò le schegge indesiderate, essendo interessato unicamente alla formazione della statua. Ultimato l'idolo, venne collocato in un tempio, dove divenne ogni giorno oggetto di culto. Dopo il trasporto della statua, gli altri frammenti di pietra senza nome né forma rimasero sulla collina a protestare: "Noi siamo la stessa cosa di Quello (l'idolo di Krishna). Una volta eravamo uniti in una roccia, ma poiché all'altra pietra sono stati attribuiti un nome e una forma, ci siamo distinti da quella. Ma la divinità presente in tutti noi è una e medesima".

    Così pure, è dal Principio Puro (Shuddha tattva), il Tat, che sono partiti il corpo, la mente, ecc. Con la separazione dall'elemento sattvico, il corpo e le altre parti sono diventati inutili. Come mai sono inutili? Finché si ha a che fare con la vita del mondo, tutti gli elementi del corpo, mente, ecc., sono essenziali. Il primo requisito per compiere una disciplina spirituale è avere un corpo; per pensare a qualcosa, occorre una mente; per andare a fondo in qualsiasi argomento, vi serve un intelletto (buddhi).

    Così, per vivere la vostra vita quotidiana, corpo, mente e intelletto sono requisiti fondamentali, che, però, sono solo degli strumenti, mentre l'agenzia che li ha posti all'opera è diversa. Quell'agenzia è il Tat, che, dimorando nel corpo, nella mente, nell'intelletto e nell'antahkarana, li fa assolvere ai loro rispettivi doveri. Tuttavia, non c'è alcuna differenza che li separi l'uno dall'altro.

    Prendiamo un altro esempio: un oceano sconfinato. Da esso sorgono innumerevoli onde, che sembrano diverse l'una dall'altra, ma in realtà non lo sono. Sono espressioni della stessa acqua dell'oceano ed è soltanto la loro forma che sembra variare. Dalle onde emerge anche della schiuma, che è inseparabile da esse. Non esiste schiuma senza onde, né le onde possono essere disgiunte dall'acqua dell'oceano. L'oceano, dunque, è presente sia nelle onde che nella schiuma. L'unità di questi tre elementi - onde, schiuma e oceano - nel Vedânta viene definita Kûtastha, ossia "Base Immutabile", e si riferisce al Tat che è presente in tutte le cose differenti per nome e forma. Questo principio di unità viene dal Vedânta proclamato nell'aforisma Tat Tvam asi.
    Che dirti?
    La mente umana, filosofeggiando, è capace di voli molto alti; però io non amo la filosofia, sono molto più pragmatico.
    Pragmaticamente so che tale fonte è fuori dalla mia portata, ma se caso mai dovessi incontrarla avrei questo da dirle: "Perchè il male, la sopraffazione la morte? Io non ho alcun peccato originale da scontare e se sono nato "storto" è perchè tu mi hai fatto così, stronzo che non sei altro!".
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 24-02-10 alle 22:51

  9. #9
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    Predefinito Rif: Elohim

    Citazione Originariamente Scritto da Red Fox Visualizza Messaggio
    Che dirti?
    La mente umana filosofeggiando è capace di voli molto alti, però io non amo la filosofia, sono molto più pragmatico.
    Pragmaticamente so che tale fonte è fuori dalla mia portata, ma se caso mai dovessi incontrarla avrei questo da dirle:
    Perchè il male, la sopraffazione la morte? Io non ho alcun peccato originale da scontare e se sono nato "storto" è perchè tu mi hai fatto così, stronzo che non sei altro!!
    Se è vero quanto ipotizzato prima, Lo incontri ogni giorno. Non c'è un solo istante della tua vita (e nemmeno ci potrebbe essere) in cui te ne separi.
    Magari pensaci negli anni a venire.
    Ciao!
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 24-02-10 alle 22:54
    « Prego bensì che l'una e l'altra cosa,
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    la vittoria concedi sola! »

  10. #10
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    Predefinito Rif: Elohim

    Citazione Originariamente Scritto da Shardana ruju Visualizza Messaggio
    Se è vero quanto ipotizzato prima, Lo incontri ogni giorno. Non c'è un solo istante della tua vita (e nemmeno ci potrebbe essere) in cui te ne separi.
    Magari pensaci negli anni a venire.
    Ciao!
    Quindi sono io.
    Sono io in che senso?
    Io sono anche e soprattutto la mia coscienza e la mia volontà.
    Magari anche la reincarnazione è cosa vera... ma se in nuova vita non ne ho coscienza, che vale? Niente.
    Magari io sono Dio, ma se non ne ho coscienza né posso esercitare la mia volontà per cambiare le cose... sono il Dio del nulla... ovvero sono il nulla... o quasi.
    Tutte le filosofie religiose elaborate nel corso dei secoli sono interpretabili come stratagemmi ideati per infondere sicurezza alla popolazione, che non riesce ad accettare l'avverso fato della vita e cerca rifugio in una realtà trascendentale.
    L'etica dell'amore, della pietà e financo della mortificazione del corpo in vista di una ipotetica felicità ultraterrena è solo una perversione dello spirito, una patologia dell'umanità.
    Il discorso non cambia se vecchie spiritualità vengono sostituite da nuove, rendendo "sacre" ideologie come il Marxismo o forme di spiritualità "fai da te" tipo "derive" New Age, sette a sfondo messianico, meditazioni orientali o quant'altro pur di credere a qualcosa, fosse pure il Demonio.
    In tutte si può riscontrare una sostanziale mancanza di carattere da parte di individui spaventati dalla propria natura... mortale...
    Ma pur tuttavia facciamoci coraggio, poiché l'uomo é della razza degli Dèi!!!
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 24-02-10 alle 22:52

 

 
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