Questo è il link
http://www.repubblica.it/2007/03/sez...-provetta.html
Comunque riporto l'articolo per esteso
Tre anni fa entrava in vigore la legge sulla fecondazione assistita
Migliaia di coppie all'estero, a luglio la revisione delle linee guida
Bimbi in provetta, crollano le gravidanze
tornano le scorte di embrioni congelati
Il rischio di aborto è aumentato di oltre il 5% in tutti i trattamenti
di MARIA NOVELLA DE LUCA e MARIA CRISTINA CARRATU
ROMA - Sono passati tre anni e il bilancio è di sofferenze e culle vuote. La legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, la famosa Pma, è entrata in vigore il 10 marzo del 2004. Un tempo sufficientemente lungo affinché i numeri dei successi e degli insuccessi possano essere considerati attendibili. E i dati raccolti dai centri, in attesa di quelli ufficiali che il ministero della Sanità presenterà nella relazione al Parlamento entro giugno, sono tutti in negativo, mentre il "turismo della provetta" ha ormai le dimensioni di massa dei viaggi della speranza. Senza contare un fatto paradossale, come spiega Claudia Livi, ginecologa e segretaria nazionale dei centri Cecos: "Sono sempre di più le donne che dopo essersi sottoposte alla fecondazione assistita inviano ai medici "diffide scritte", perché non gli vengano impianti tutti e tre gli embrioni. Così ai medici non resta che congelarli". Con la conseguenza che in questo modo si stanno ricreando proprio le famose scorte di embrioni che la legge 40 voleva eliminare.
È uno dei tanti paradossi di un testo le cui linee guida saranno riviste nel luglio prossimo, mentre il panorama della situazione arriva dalle statistiche fornite dai maggiori centri italiani, che coprono il 20% del totale di tutti i trattamenti effettuati nel nostro paese. I dati sono stati presentati ieri a Milano da Enrico Ferrazzi, direttore della Fondazione Cure, nel corso del convegno su "Riproduzione assistita: obiettivo per la vita".
Ecco il bilancio: nelle coppie con infertilità maschile, il numero di gravidanze portate a termine con successo si è ridotto dal 35,7 al 23,5% (circa il 10% in meno sul totale). Nelle gravidanze in generale, il divieto di impiantare più di tre ovociti ha causato, per le donne con più di 35 anni, una riduzione del numero di gravidanze del 5-10%. Nelle donne sotto i 28 anni, il divieto di congelare gli embrioni ha costretto gli operatori, per avere più garanzie di successo, a impiantare insieme i tre consentiti dalla legge. Questo ha incrementato i parti gemellari dal 14 al 22% e i parti trigemellari dal 2 all'11%. Globalmente poi il rischio di aborto è aumentato del 5-6%.
Tutti dati, hanno chiarito gli esperti, in netta controtendenza con il resto d'Europa. E il numero di quanti emigrano in cerca di un bimbo al di là delle statistiche è emblematico se si pensa che soltanto lo scorso anno, ha precisato Filippo Ubaldi della Società europea sulla procreazione medicalmente assistita, "nel centro "Azvub" di Bruxelles, considerato il migliore al mondo su 3800 trattamenti effettuati lo scorso anno, ben 450 hanno riguardato coppie italiane, il 12%".
Ma i viaggi della provetta hanno un risvolto paradossale e tutto italiano come sottolinea Claudia Livi. Nella gran parte dei casi infatti i "trattamenti ormonali e il monitoraggio ecografico preventivi alla fecondazione, vengono fatti in Italia, spesso a carico del Servizio sanitario nazionale, per far risparmiare alle coppie una lunga permanenza all'estero". In sostanza in Italia viene eseguita la prima parte di un trattamento che però viene ultimato all'estero perché qui è vietato. "D'altra parte i medici lo sanno benissimo, ma negarlo vorrebbe dire penalizzare doppiamente le coppie". E tornando sul rifiuto sempre più massiccio delle donne di farsi impiantare tutti e tre gli embrioni la Livi aggiunge: "Di fronte a questo rifiuto il medico non può che astenersi, e perciò congelare l'embrione. Ma se per legge la donna non è punibile per questo rifiuto, per i medici la situazione è meno chiara, e, per sicurezza, molti di loro preferiscono affidarsi agli avvocati... ".
(11 marzo 2007)