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A Cipro abbattuto l'ultimo muro
I greco-ciprioti hanno completato questa mattina la demolizione del muro che divideva una strada della capitale, Nicosia, tra la parte greca e quella turca dell'isola.
Diverse centinaia di persone si sono radunate nel luogo della demolizione, via Ledra, per osservare i lavori, cominciati ieri sera, applaudendo gli operai quando hanno iniziato a scavare alla base del muro con dei martelli pneumatici.
L'iniziativa, che non era stata preannunciata, arriva dopo la demolizione a gennaio di una controversa passerella situata in una strada emblematica della vecchia Nicosia, nella zona turco-cipriota.
Il presidente della Repubblica di Cipro, Tassos Papadopoulos, aveva affermato che uno smantellamento avrebbe potuto portare, ad alcune condizioni, alla riapertura del punto di passaggio di Lokmaci, tra le parti nord e sud della capitale, divisa come il resto dell'isola dal 1974.
L'esercito turco si era detto contrario alla demolizione della passerella fino a quando i greco-ciprioti non avessero demolito da parte loro il muro che separava i due settori in questa zona. I ciprioti che hanno assistito all'abbattimento del muro di cemento che divideva la parte greca da quella turca si sono portati a casa dei calcinacci come souvenir di un vento storico. «Voglio conservarne un pezzo per farlo vedere ai miei figli e raccontare loro che ero qui il giorno in cui il muro cadde», spiega il 28enne Adamos Adamou.
«E' un primo passo positivo, in segno di buona volontà da parte nostra» ha dichiarato il portavoce del governo greco-cipriota, Christodoulos Pashiardis, precisando che la completa riapertura della via Ledra non potrà aver luogo prima che le truppe turche si siano ritirate dal posto di controllo che mantengono sulla stessa strada.
La strada in questione, che attraversa la capitale dalla zona sud alla zona nord, è considerata come il simbolo più forte della separazione dell'isola di Cipro in due entità dall'invasione turca del nord nel 1974. Esistono cinque punti di passaggio tra le due parti, ma nessuno nella città di Nicosia.
Il governo greco-cipriota è il solo riconosciuto dalla comunità internazionale, mentre il nord è riconosciuto soltanto dalla Turchia, che vi mantiene circa quarantamila soldati.
(Il Sole 24 ore)