Apologia di reato: quattro arresti
Tra di loro la compagna di Gaeta
e il fratello di un noto brigatista
Affiggevano manifesti in difesa dei terroristi in carcere da lunedì scorso. Il reato contestato è propaganda sovversiva e antinazionale, che però è stato abrogato un anno fa. Tutti gli arrestati vengono definiti di area vicina al centro sociale La Fucina di Sesto San Giovanni

LE NUOVE BR Milano, 14 febbraio 2007 - Quattro arresti sono stati eseguiti dalla polizia nell'ambito dell'inchiesta sulle Br.

Gli arresti sono stati eseguiti stanotte a Sesto San Giovanni. Secondo quanto riferisce
l'avvocato Sandro Clementi, il reato contestato ai suoi assistiti e' quello di propaganda sovversiva e antinazionale che secondo il legale e' stato abrogato.

I quattro sono stati bloccati a casa. A quanto si apprende avrebbero appeso manifesti a sostegno degli altri 15 arrestati di lunedì.

I quattro sono Angela Ferretti, 33enne di Sesto, compagna di Massimiliano Gaeta, uno degli arrestati dei giorni scorsi; Silvano Falessi, 40 anni, fratello di un brigatista di lungo corso; Gennaro Ranieri, 27enne; Marzia Matera, 33enne. Matera e Ferretti avevano precedenti per reati legati all'ordine pubblico. Tutti gli arrestati vengono definiti di area vicina al centro sociale La Fucina di Sesto.

"Terrorista è chi ci affama e fa le guerre e non lotta al fianco dei popoli" e' questo il testo di uno dei volantini che stavano affiggendo.

"Governo di lotta e di sfruttamento, la lotta non si arresta", si leggeva su un altro dei manifesti affissi.

Adesso sarà la magistratura di Monza a dover prendere decisioni in merito alla posizione degli arrestati. C'è una sorta di incertezza giuridica sul tipo di reato dal momento che la propaganda sovversiva originariamente ipotizzata dalle prime voci era stata abrogata un anno
fa. Comunque i quattro sono adesso a disposizione dell'autorità giudiziaria.

Tra l'altro, sono stati ritrovati testi relativi alle dichiarazioni rese dagli inquirenti nella conferenza stampa di lunedì scorso nelle tasche di Silvano Falessi.

Gli investigatori della Digos stanno ora accertando se il materiale sia riconducibile a quanto apparso su giornali, agenzie, e tv o se si tratti di appunti di "prima mano".

Per il momento la polizia smentisce l'ipotesi che l'arrestato abbia potuto partecipare di persona alla conferenza stampa.