Eccomi qui.
A gentile richiesta posto il lungo racconto del mio mese passato nella "Terra degli uomini liberi", cosi' come viene appunto chiamata la Thailandia.
Sono circa le due del pomeriggio, aeroporto di Fiumicino, il Jumbo Jet della Thai Airlines ci aspetta per un lungo viaggio, 11 ore e mezza di volo.
Siamo in 7, io, Loretta Maurizio Gianni Arianna Giancarlo e Stefania.
L'arrivo è previsto per le 7 del mattino ora di Bangkok.
Il volo non passa mai, si cerca di dormire o di leggere qualche libro, parole crociate, qualsiasi cosa. Gli assistenti di volo sono gentilissimi, son previsti due pasti, all'inizio e alla fine del volo. Si proietta "Pirati dei caraibi" con Johnny Depp, tradotto con le cuffie nelle varie lingue, ivi compreso l'italiano, ma lo guardo distrattamente.
Alla fine si arriva al nuovissimo aeroporto Suvarnabhumi di Bangkok.
Inaugurato di recente è modernissimo e semplicemente enorme.
Espletate le formalità di rito, usciamo, fa caldo ma è sufficiententemente sopportabile, il tempo è indefinibile, semplicemente c'è una cappa di smog notevolissima. Troviamo dei taxi che ci portino al nostro Hotel, a me tocca il taxi piu' sfigato, con un tipo che non parla un accidente di inglese e semplicemente non sa (lo scopriremo dopo) dove sta il nostro Hotel.
Infiliamo le valigie in tutti i taxi e partiamo. L'aeroporto dista circa 40 km da Bangkok vera e propria, ma ci accorgiamo ben presto che il problema non sta nella distanza da Bangkok, ma nell'allucinante traffico della capitale Thailandese. Fa una certa impressione vedere che ci si mette mezzora per arrivare piu' o meno alla città e vedere file interminabili di automobili, con vigili dotati di fazzoletto antismog che cercano in qualche maniera di districare gli impressionanti ingorghi del centro cittadino.
La cosa piu' terribile è che poi il nostro taxista, che attacca ridicole retine antisole ogni minuto ai vetri in posizioni diverse con delle ventose (una specie di tic nervoso) Non sa assolutamente dove sia l'Hotel. Si ferma ogni due minuti e chiede ricevendo le piu' disparate indicazioni da parte di passanti, vigili, negozianti e quant'altro. Il nostro Hotel sta nella centralissima Sukhumvit Road ma passiamo quasi un'ora (a passo d'uomo) a fare DUE dico DUE isolati in cerchio!.
Continuo a dire al dannatissimo tassista "Sukhumvit Road SOI 5" in inglese, ma non capisce un acca.
Dopo questa via crucis durata in complessivo quasi due ore, riesce finalmente a capire quale traversa sia e arriviamo. Sono piuttosto incazzato e faccio pagare a Maurizio la spesa gia' concordata di 400 Baht (circa 9 euro) perchè se avesse solo provato a farmi pagare il tassametro me lo sarei mangiato vivo.
Vabbe'. L'Hotel Bel Air Princess per fortuna è molto bello, le stanze grandi e i letti (nel tipico stile orientale) sono enormi. Ci potrebbero dormire si e no tre persone in ciascuno di essi.
Dobbiamo passare tre gg a Bangkok e ci mettiamo d'accordo per fare tre escursioni diurne: Andremo a fare il cosiddetto "Giro dei tre Templi" (Wat Po, Budda Sdraiato e Budda di Smeraldo), il giorno successivo faremo il Palazzo Reale e una gita sul Chao Praya (il fiume di Bangkok), e poi ci allontaneremo un po' dalla città per vedere i mercati galleggianti di Damnoen Saduak, a Sudovest, nonchè il Rosegarden, un ampia oasi dove fanno spettacoli tipici in stile Thai.
Cominciamo ad attrezzarci per le comunicazioni, compriamo una scheda thailandese per i cellulari, che permette di spendere molto meno del roaming internazionale con gli operatori italiani per chiamare in Italia e facciamo un giro esplorativo.
Ho già capito che in città sara' difficile muoversi, l'unica maniera per spostarsi speditamente è lo Skytrain, inaugurato di recente, una metropolitana sopraelevata affollatissima ma molto funzionale.
Nelle strade bancarelle e negozi si sprecano, i prezzi sono molto convenienti rispetto allo standard italiano, il cambio è circa di 46 Baht per un Euro, e con 50/70 Bath si mangia Thai senza problemi in qualsivoglia locale.
La cucina Thai è ovviamente a base di riso, con degli spaghettini di soia (glass noodle) molto buoni accompagnati in genere da gamberi o calamari con salse varie (portate a parte). Fare MOLTA attenzione a qualsiasi riferimento sui menu (per fortuna tutti in inglese) a parole come "Chili" o "Hot" se non si vuole morire bruciati vivi dal peperoncino, che qui è fortissimo.
Macchine italiane zero, qui la "macchina nazionale" è la Toyota Corolla, che praticamente ha piu' esemplari qui che tutto il resto delle automobili messe assieme. Ah, dimenticavo, si guida a sinistra, all'inglese, quindi occhio a quando si attraversa a guardare dalla parte giusta per evitare di venire stirati da minacciose vetture che non hanno la minima intenzione di fermarsi.
I taxi di bangkok e di tutta la Thailandia sono affiancati dai cosidetti "Tuk-Tuk" strani veicoli aperti a tre ruote tipo motocarro, caratteristici e molto colorati con dei divanetti dietro per portare delle persone. Una specie di riscio' in versione motorizzata. Sono economici ma a Bangkok rischiate di venire veramente affumicati, quindi è preferibile optare per taxi con aria condizionata se non si vuole morire soffocati tra clima smog e gas di scarico.