Originariamente Scritto da
salerno
Gentile Signor Presidente della Repubblica dell’Iraq,
chi Vi scrive è un Vostro seguace da sempre, un Bahaatista europeo, se così si può dire.
Tutto il mondo ha appreso la notizia che le pulci hanno processato il leone, addirittura condannandolo a morte.
Sembra uno scherzo, una barzelletta, il Capo legittimo di una grande Nazione dalla storia ultramillenaria, il Condottiero di un popolo fiero viene condannato a morte, con l’ipocrisia di un “processo”.
C’è un Dio lassù che osserva e giudica, non so dire se è il Vostro Dio od il mio, ma una certezza è assoluta, la condanna per i nemici dell’Iraq sarà senza appello e prevederà le eterne fiamme dell’inferno per coloro che hanno bombardato, stuprato, assassinato, torturato il valoroso popolo irakeno ed ovviamente tutti i collaborazionisti che, da che mondo è mondo, non mancano mai quando arrivano i “liberatori”.
Non Vi posso paragonare al nostro Duce, ma come lui avete provato la fragilità della Fedeltà di un popolo, di qualunque popolo anche quello stesso che, nei giorni dell’abbondanza e della Giustizia Sociale, Vi acclamava come Padre della Patria.
Diversamente dal mio ambiente politico di provenienza sono molto contrario alla pena di morte, ed anche su ciò siete stato un Grande, preferendo una onorevole fucilazione alla squallida “impiccagione”; ma che discorsi sono questi per uno statista che ha fatto tremare il mondo? Di cosa farnetichiamo ? invece di darVi un Nobel per aver trovato il giusto equilibrio tra la religiosità islamica ed un illuminato e laico modo di governare, per aver “agito” contro l’entità sionista in una regione ove sceicchi corrotti ed asserviti fanno affari con il nemico dell’uomo; contro il quale si schierano tutti i governanti arabi….a parole….solo a parole ! In tanti anni gli unici “fatti” contro i sionisti son venuti da Vostre decisioni.
Ed allora grazie Presidente per averci fatto sognare negli anni scorsi, una seconda possibile Patria per tutti i neofascisti, quante volte ci siam detti “l’unica nazione ove potremmo andare è l’IRAQ DI SADDAM HUSSEIN”.
Quell’Iraq non tornerà più, per molti anni, oggi ricorda un po’ la squallida Italia dell’immediato dopoguerra, ma il Vostro popolo non si accontenta di chewing-gum evidentemente.
La storia sarà Signora e Maestra, passerà qualche decennio ed i Vostri connazionali Vi rimpiangeranno, per il momento Presidente non mollate !!!
Sputate in faccia ai nostri comuni nemici l’odio e l’orgoglio delle genti di Mesopotamia, siamo forse pochi qua in Italia, ma siamo con Voi.
Resisti Presidente.
Saddam Hussein per mille anni.
Cameratescamente Vostro
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ovviamente non hanno rispettato neanche le ultime volontà di un condannato a morte.
ottimo comunicato !
saluti BAAHATISTI