Leggermente provocatorio? No, faccio per discuterne.
CITTA' DEL VATICANO - Nove sacerdoti cinesi della chiesa cattolica non ufficiale sono stati arrestati dalla polizia, nella provincia settentrionale dell'Hebei. Lo rende noto l'agenzia missionaria AsiaNews.
Il gruppo di sacerdoti della diocesi di Baoding era riunito in una località circa trenta 30 chilometri a sud della sede diocesana. Sempre secondo Asianews il motivo dell'arresto, tuttora ignoto, potrebbe essere legato al fatto che i preti si radunavano nel periodo di Natale, per un momento di preghiera, in un luogo non riconosciuto dal governo.
La regione cinese dell'Hebei è quella con il più alto numero di cattolici: un milione e mezzo di persone. La maggior parte delle quali appartengono alla cosiddetta Chiesa clandestina: rifiutano, cioè, il controllo dell'Associazione patriottica dei cattolici cinesi, l'organismo voluto da Pechino per costruire una chiesa indipendente da Roma.
L'Associazione patriottica ha lanciato da tempo una campagna di arresti contro vescovi, sacerdoti e fedeli sotterranei dell'Hebei. Secondo AsiaNews almeno sei vescovi sotterranei della regione sono detenuti o scomparsi. Tra loro il vescovo ordinario della diocesi di Baoding, monsignor Giacomo Su Zhimin, 73 anni, arrestato nel '96.
Il vescovo ausiliare di Baoding, monsignor Francesco An Shuxin, è stato invece liberato il 24 agosto dalle autorità cinesi, dopo dieci anni di prigionia. Ma, al di là delle singole notizie positive, il problema della persecuzione dei cattolici, nel grande Paese asiatico, resta di grande attualità. Come dimostra quest'ultima vicenda.