Mario Draghi: una lezione di libertà
Il governatore di BankItalia Mario Draghi apporta con la sua lectio magistralis un'analisi del problema economico e del sistema scolastico italiano differenti dal pensiero politically correct che da anni rappresenta l'unica voce in capitolo in materia di istruzione e finanza.
La ricetta di Draghi, intendendo curare in primis il sistema scolastico, porta ad un risanamento complessivo dell'economia. La scuola è tuttora carente di nozioni generali, che sono la chiave dell'emancipazione sociale e personale. Ma Draghi si spinge oltre l'impostazione classica e ideologica del problema, parlando del capitale sociale, cioè di quei valori condivisi da tutto il consesso civile che permettono la stabilità dei rapporti umani. Ricorda inoltre che l'obbiettivo della scuola è permettere agli individui la formazione di un senso critico, declinabile in ogni ambito della realtà.
Interessante è l'analisi della spesa economica nel settore scolastico: il governatore sottolinea che lo studente è per la scuola pubblica italiana un costo altissimo, superiore rispetto agli altri paesi europei. Non occorre quindi aumentare gli investimenti nell'istruzione, ma cambiare radicalmente metodo. Draghi propone di favorire tutte quelle realtà scolastiche, sia pubbliche che paritarie, che offrono un servizio di alta qualità agli studenti: questo è possibile sia con indennizzi diretti alle scuole, sia trasferendo << risorse direttamente alle famiglie per ampliarne le possibilità di scelta>>.
Rivalutando il lavoro che da anni le scuole non statali stanno facendo, sia dal punto qualitativo che dal punto di vista economico (uno studente di una privata ha costo 0 per lo Stato, mentre uno studente della scuola pubblica è un investimento pubblico di diverse migliaia di euro l'anno), riproponendo e ampliando il progetto del ''buono scuola'' (che il governo precedente non ha avuto il coraggio politico di perseguire, e che esiste solo a livello regionale) propone una soluzione che noi proponiamo da anni: la libertà di educazione.
Un durissimo colpo per i paladini dello statalismo, specie se viene da un personaggio del calibro istituzionale e specialistico di Draghi.