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Risultati da 1 a 7 di 7
  1. #1
    Giuro di essere fedele al Re!
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    Predefinito 65 - Marocco: Monarchia e velo islamico

    Il blog di Libero scrive che ci giunge una

    Lezione di modernita' e democrazia dal Marocco

    Mentre nell'Italia politicamente corretta si cerca un modo di discutere del velo senza offendere nessuno, il Marocco, non certo un paese noto al mondo come esempio di democrazia e civilta', dimostra di essere molto piu' avanti di noi.

    In questo articolo si dice come il Marocco abbia deciso di considerare il velo per quello che e': un simbolo anacronistico di un estremismo religioso e della sottomissione delle donne.
    Per questo motivo e' stato deciso di eliminarlo dai libri di scuola (cosi' da non incentivarne l'uso) e, in alcune compagnie, a proibirne l'utilizzo.
    Cosi' mentre alcune pallavoliste egiziane giocano i mondiali col velo e senza mostrare nemmeno un pezzattino di pelle scoperta; mentre in Italia si propone di dare la cittadinanza in 5 anni a chi, sottomettendo le donne, viola i piu' banali concetti di uguaglianza; bisogna andare in Marocco per vedere un po' di buon senso.

    L'unico politico in Italia che sembra avere colto nel segno e Gianfranco Fini, che in un'intervista al Corriere dichiara che non e' con una legge che si risolve il problema del velo (o tantomeno con la cittadinanza), ma con la cultura, l'insegnamento ed il rispetto dei diritti umani: tutte cose che richiedono tempo e risorse e che possono essere eseguite solo se pianificate nell'ambito di un'immigrazione controllata, cosi' come previsto dalla Bossi-Fini. Bravo Fini.
    ----------------------------------------------
    Qui sotto, segue l'articolo del Corriere della Sera al quale fa riferimento il blog di Libero

  2. #2
    Giuro di essere fedele al Re!
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    Predefinito 65 - Marocco: Monarchia e velo islamico

    Dopo aver approvato la legge sulla famiglia che rispetta i diritti delle donne, il Regno di Mohammad VI vuole ora scoraggiare gli abiti islamici

    Il Marocco lancia la guerra al velo


    Via le raffigurazioni dai libri di scuola. Il governo: l'hijab è un segno politico

    Per la maggior parte dei musulmani, e ancor più per le musulmane, la questione del velo è un «falso problema». Una «faccenda privata» ingigantita dall'Occidente, che magari in buona fede (vedi Francia) s'ostina a non capire le priorità del mondo islamico. Da Rabat al Cairo, da Kabul a Jeddah, è questo che ripetono da anni intellettuali, femministe e gente comune. Ed è quindi davvero importante la decisione presa dal Marocco: scoraggiare e limitare l'uso del velo. Forse un giorno proibirlo. Non perché «disgustoso» come l'ha definito il sempre provocatorio Salman Rushdie, né per essere «segno di separazione» come ritiene l'ex ministro britannico Jack Straw.

    Commenti che in realtà sono diretti al niqab, il tessuto che copre il viso e quasi nessuno usa in Marocco. Ma perché perfino l'hijab, il foulard che copre i capelli, sarebbe diventato simbolo di quell'Islam estremista che Mohammad VI tenta di sostituire con una lettura moderna e moderata della religione di Allah. Sarebbe una concessione a quell'ala della società marocchina che nel 2003 ha appoggiato gli attentati di Casablanca (45 morti) e che da allora è oggetto di continui arresti e controlli. A differenza di altri passi compiuti sulla via della democrazia religiosa dal «sovrano-cittadino» — come lui stesso si definisce nonostante sia pure discendente diretto del Profeta e «Principe dei credenti» — questa volta la battaglia è stata lanciata in sordina. Scuole e università, uffici pubblici, polizia e linee aeree hanno iniziato a impedire l'uso dell'hijab.

    Più recentemente, si è passati ai libri scolastici.
    Nell'ultima edizione di un diffuso testo per le elementari, ad esempio, la foto di una mamma con bambina muhajjabat, velate, è stata rimossa. E dai libri sono spariti anche gli accenni all'obbligo al velo che il Corano imporrebbe: questione discussa all'infinito in realtà, tra esperti musulmani e non, poiché i versetti in questione (24:27-31) possono essere variamente interpretati. «La faccenda — ha dichiarato il ministro dell'Istruzione, Aboulkacem Samir — non è religiosa, ma politica. L'hijab per le donne è diventato quello che è la barba per gli uomini, un simbolo politico. E noi dobbiamo stare attenti, tra l'altro, che i libri scolastici rispettino l'intera società, non una fazione politica». Anche la risposta, per ora, è stata politica: il dirigente del partito islamico moderato Giustizia e Sviluppo, Abu Zaid Al Idrissi, ieri sul quotidiano Alliwaa (la bandiera) ha accusato il governo di aver «ceduto alle pressioni degli Usa»: riducendo le ore di religione nelle scuole e mandando al macero 700 mila copie di un libro con foto «velate».

    E il Consiglio nazionale degli insegnanti di religione ha denunciato le pressioni presso editori e autori di testi perché questi siano emendati dai versetti sul hijab. La battaglia del velo, in sostanza, è iniziata anche in Marocco. Due anni fa Mohammad VI, sostenuto dalla giovane e colta moglie Lalla Salma, era riuscito a convincere il Paese con la nuova mudawwana, la legge di famiglia più innovativa del mondo islamico che tra l'altro concede il divorzio alle donne e rende quasi impossibile la poligamia. Perfino i partiti e i gruppi islamici avevano accettato quel compromesso tra Dichiarazione dei diritti umani e Sharia. E tutti avevano salutato con favore la nomina delle prime 50 predicatrici donne incaricate di insegnare religione nelle moschee e nelle carceri, così come la partecipazione di teologhe alle discussioni religiose che si tengono ogni Ramadan in presenza del Re.
    Ma il velo è un'altra storia.
    Non solo le donne più anziane, le più religiose, le più povere lo portano da sempre. Ma anche tra le classi ricche e colte l'hijab è tornato in auge. Al punto che il giornale saudita Al Watan, in un reportage dal Marocco, segnalava ieri la nuova moda dell'hijab ramadan: veli e abiti islamici riveduti da stilisti moderni, dai colori sgargianti e indossati da attrici e cantanti per andare in moschea nel mese sacro. Convincere le marocchine della bontà della nuova battaglia sarà impresa difficile.
    Cecilia Zecchinelli
    11 ottobre 2006

    Da: Corriere della Sera.it - Esteri
    http://www.corriere.it/Primo_Piano/E...chinelli.shtml

  3. #3
    Extra Ecclesiam nulla salus
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    Citazione Originariamente Scritto da Fante d'Italia Visualizza Messaggio
    Mentre nell'Italia politicamente corretta si cerca un modo di discutere del velo senza offendere nessuno, il Marocco, non certo un paese noto al mondo come esempio di democrazia e civilta', dimostra di essere molto piu' avanti di noi.

    In questo articolo si dice come il Marocco abbia deciso di considerare il velo per quello che e': un simbolo anacronistico di un estremismo religioso e della sottomissione delle donne.
    Per questo motivo e' stato deciso di eliminarlo dai libri di scuola (cosi' da non incentivarne l'uso) e, in alcune compagnie, a proibirne l'utilizzo.
    Cosi' mentre alcune pallavoliste egiziane giocano i mondiali col velo e senza mostrare nemmeno un pezzattino di pelle scoperta; mentre in Italia si propone di dare la cittadinanza in 5 anni a chi, sottomettendo le donne, viola i piu' banali concetti di uguaglianza; bisogna andare in Marocco per vedere un po' di buon senso.
    Condivido in tutto. Finalmente un buon esempio di come le cose possano andar meglio quando nell'islam ci si inizia a porre il problema del distacco dall'interpretazione rigorosa del Corano e della separazione fra dettato maomettano e Stato.

  4. #4
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    E poteva non essere una Monarchia ?

    Quali passi avanti avrebbe fatto la Persia se non fosse caduta nella trappola della repubblica ?

    Saluti

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Conterio Visualizza Messaggio
    E poteva non essere una Monarchia ?

    Quali passi avanti avrebbe fatto la Persia se non fosse caduta nella trappola della repubblica ?

    Saluti
    Infatti. Riferendomi alle varie discussioni in corso in altri thread, sono rimasto sorpreso nel leggere un forte accanimento dei forumisti nella difesa o nella condanna dell'Islam in quanto religione, ma partendo da manifestazioni dell'Islam stesso senza tener in alcun conto le condizioni e gli uomini che sono alle origini di quelle manifestazioni.
    Eh si che una riflessione, sulle circostanze determinanti, e sulle responsabilità di chi ha scatenate le "degenerazioni" del fondamentalismo, è imprescindibile per una valutazione serena. Oltre tutto la cosa ci interessa quali assertori della validità e superiorità dell'Istituto Monarchico su quello repubblicano.

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Fante d'Italia Visualizza Messaggio
    Infatti. Riferendomi alle varie discussioni in corso in altri thread, sono rimasto sorpreso nel leggere un forte accanimento dei forumisti nella difesa o nella condanna dell'Islam in quanto religione, ma partendo da manifestazioni dell'Islam stesso senza tener in alcun conto le condizioni e gli uomini che sono alle origini di quelle manifestazioni.
    Eh si che una riflessione, sulle circostanze determinanti, e sulle responsabilità di chi ha scatenate le "degenerazioni" del fondamentalismo, è imprescindibile per una valutazione serena. Oltre tutto la cosa ci interessa quali assertori della validità e superiorità dell'Istituto Monarchico su quello repubblicano.
    Hai proprio ragione. In effetti sui due Argomenti precedenti, dove Primoli e Zarskoeselo si sono "battuti" come leoni per i loro principi, si nota l'assenza dai loro ragionamenti della VARIABILE Istituzionale, che come tu hai fatto presente dovrebbe indurci invece in riflessione e quantomeno a considerarla, essendo noi tutti Monarchici.

    Siamo abutuati infatti a sentir parlare di scontro di civiltà e di guerra santa, quando gran parte del problema invece potrebbe essere ricondotto alle non oculate scelte istituzionali.
    L'ordinamenti diversi da quello Monarchico infatti sono sempre alla base del problema di fondamentalismo religioso, che coinvolge soprattutto l'Islam.

    ...mi hai fatto venire in mente che potrei trarne un'articoletto da proporre alla stampa locale...

    hummm !

    Ciao

  7. #7
    Zarskoeselo
    Ospite

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    Citazione Originariamente Scritto da Primoli Visualizza Messaggio
    Condivido in tutto. Finalmente un buon esempio di come le cose possano andar meglio quando nell'islam ci si inizia a porre il problema del distacco dall'interpretazione rigorosa del Corano e della separazione fra dettato maomettano e Stato.
    Questo dimostra quello che dicevo negli altri post e cioè che c'è un vento di "scirocco" nei paesi islamici. E' ancora timido, ma possiamo ben sperare.. E quello che tu dici qui lo condivido.

 

 

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