Il 9 novembre 1989 il muro di Berlino, edificato nel 1961, veniva distrutto spontaneamente dalla folla , soprattutto giovani; il 15 aprile 2005 questa data, il 9 novembre, è dichiarata Festa Nazionale, il Giorno della Libertà.
Voglio fare una riflessione sul significato di questo giorno, una riflessione che non sia la solita manfrina anti-comunista, di cui non si sente francamente il bisogno, ma uno spunto di riflessione sul tema della Libertà in senso lato.
Innanzitutto voglio bloccare sul nascere le idee di coloro che pensano che il Giorno della Libertà sia la festa dell’anti-comunismo: no! Il Giorno della Libertà è il giorno di tutti coloro che ripugnano qualsiasi forma di dittatura e totalitarismo, il comunismo, il nazismo, il fascismo e, più recentemente, il fondamentalismo islamico; è il giorno in cui tutti noi debbono essere orgogliosi di essere nati in una società che tutto sommato può dirsi libera.

Ma venendo a noi.
La prima cosa che si può dire sulla Libertà, è che essa è sorella siamese della Democrazia, l’una senza l’altra non può vivere in modo normale, e rapidamente degenera. Pensiamo ad una Libertà senza Democrazia – dove per Democrazia si intende quel sistema che permette di prendere una decisione, dopo aver sentito il parere di tutti - : in un mondo del genere la Libertà diventerebbe anarchia, assenza di regole, incapacità di decisione, paralisi della società (un esempio pratico ce l’abbiamo quando vediamo le cosiddette “minoranze organizzate”, come i no-TAV, che pur rappresentando una percentuale bassissima della popolazione, riescono a condizionare le scelte generali e a fermare il progresso). LIBERTA QUINDI E’ INNOVAZIONE.
Oppure pensiamo ad una Democrazia senza Libertà – intesa qui come potere di controllo sull’operato del gruppo di volta in volta al potere - : in breve la Democrazia diverrebbe dittatura della maggioranza, anche risicatissima, e si instaurerebbe una società basata sulla legge del più forte, dove l’impossibilità di controllare efficacemente il gruppo dominante porterebbe alla rapida omologazione delle idee di tutti in conformità allo stesso gruppo dominante (oggi vediamo un fenomeno simile con il consolidarsi del regime del politically correct, dove non si è più liberi di esprimere idee “scomode”). LIBERTA’ E’ DUNQUE ANCHE CRITICA.

L’omologazione delle idee porta inevitabilmente ad una dittatura, o semi-dittatura, palese o dissimulata (non è necessario avere un Duce o un Compagno per essere sotto un regime). La “dittatura” porta inevitabilmente alla mancanza di ricambio del gruppo dirigente, di conseguenza al rapido adeguarsi di tutti verso il “nuovo ordine”, che porta alla fine dell’innovazione e della meritocrazia – visto che l’avanzamento sociale nei regimi dipende più dal grado di fedeltà al governante rispetto alle effettive capacità personali - ; la fine della meritocrazia porta con sé l’allontanamento dei migliori e il permanere dei peggiori: un cocktail che porta inevitabilmente al declino. Inoltre quando i migliori perdono fiducia, si crea disaffezione (non vi dice niente l’allontanamento della gente dalla politica?), pessimismo e sfiducia nel futuro. LIBERTA’ QUINDI E’ MERITOCRAZIA E OTTIMISMO.

Ma com’è possibile perdere la Libertà? Sembra impossibile ai nostri occhi.
La Libertà si può perdere o per cause esogene (l’invasione di un Paese straniero per esempio) o per cause endogene, per… “concessione spontanea” dei cittadini. La Libertà infatti è vista molto spesso come una minaccia, tanto per il gruppo al potere – che sente su di sé più attenzione, più aspettative, che ha di conseguenza meno spazi di manovra e meno possibilità di autoperpetrarsi – tanto per gli stessi semplici cittadini come noi. Più Libertà infatti significa più responsabilità, meno possibilità di fare “scaricabarile”, necessità di cavarsela da sé, insomma più fatica! E’ quindi possibile che la gente – impigrita e svogliata – rinunci “spontaneamente” a sempre maggiori livelli di Libertà fino al punto di non-ritorno.

Per questa serie di riflessioni invito tutti a guardare con estrema attenzione al Giorno della Libertà, a ripudiare qualsiasi nostalgia per altre forme di Governo o di sistema, perché ricordate che SE DOVESSE RISORGERE UN MUSSOLINI O UNO STALIN, LE PRIME VITTIME DI COSTORO SAREBBERO LE PERSONE “PENSANTI” COME NOI.

Ne approfitto per segnalare che Forza Italia Giovani Piacenza commemora l'evento con una serata, giovedì 9 novembre ore 170, auditorium Sant'Ilario, con proiezione di spezzoni del film "Good bye Lenin", abbattimento simbolico di un muro di cartone, riflessioni sul significato della Libertà ed intervento conclusivo del Senatore Paolo Guzzanti (Forza Italia).