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Discussione: Il marchio rosso

  1. #1
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    Predefinito Il marchio rosso

    Cinquant'anni fa, in queste ore, i carri armati russi entravano a Budapest imponendo l'ordine comunista a tutta l'Ungheria fra il silenzio complice e colpevole del mondo civile e le ignobili approvazioni di qualcuno che oggi pretende di essere il presidente di tutti.

    Oggi, un altro carro armato, forse uno di quelli del '56, ha dato sfogo alla protesta di un popolo tradito da un leader bugiardo per sua stessa ammissione che non trova la dignità di dimettersi.

    Ci sono stati scontri e feriti.

    Il nostro Ministro degli Esteri, comunista tra i comunisti, era laggiù in visita ufficiale e ha avuto la bontà d'animo di commentare: "Purtroppo questa celebrazione si incrocia con la realtà politica odierna di questo paese, per cui abbiamo vissuto questa strana cerimonia senza popolo".

    Avesse detto popolo tradito dai suoi governati forse lo avrei anche potuto apprezzare e scusare per questa legittimazione improvvida. Non lo ha fatto e non certo per motivazioni diplomatiche...

    Il marchio di fabbrica è quello!

    http://www.ansa.it/opencms/export/ma...020499775.html

    http://today.reuters.it/news/newsArt...NTRI-PUNTO.XML

  2. #2
    Moderatori anghe noi...
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    UN PAESE DIVISO

    Anche prima che il discorso di Gyurcsany venisse divulgato ai media il 17 settembre scorso, molti dei politici di destra avevano messo in dubbio la decisione di far condurre le celebrazione ai Socialisti, eredi dei comunisti, il cui ruolo si è consolidato per oltre 33 anni dopo che i soldati sovietici sedarono la rivolta.

    Circa 2.600 ungheresi persero la vita negli scontri con i soldati sovietici, oltre 200 furono condannati a morte per il ruolo avuto nella rivolta e 20.000 evacuarono dal paese.

    Noi, oggi, siamo rappresentati da un uomo che approvò quei sistemi repressivi descrivendoli come necessari arrivando a dire:in Ungheria l'Urss porta la pace
    Nel 1956, all'indomani dell'invasione dei carri armati sovietici a Budapest, mentre Antonio Giolitti e altri dirigenti di primo piano lasciarono il Pci, Napolitano arrivò a bocciare con durezza questa scelta dell'esponente comunista piemontese, profondendosi in elogi non solo di Togliatti, ma anche dei sovietici. L’Unione sovietica, infatti, secondo lui, sparando con i carri armati sulle folle inermi e facendo fucilare i rivoltosi di Budapest, avrebbe addirittura contribuito a rafforzare la «pace nel mondo»…

    Questo dopo che un altro "rosso" DOC, Giuliano Pajetta, aveva dichiarato; «Viva l'Armata Rossa» e «Noi non possiamo ignorare la funzione dell'esercito sovietico liberatore»

    Oggi quell'uomo (e D'Alema lo imita) va laggiù impunemente e impunito a metter corone di fiori e a biascicare parole di scusa indegne di perdono.

    Quell'uomo lì non sarà mai il mio presidente.

  3. #3
    a.k.a. tolomeo
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    Anche questi saranno - come strillava yurj, prima che Bertynights si recasse a Budapest - capitalisti al soldo della Cia...
    .

    A fool and his money can throw one hell of a party.

  4. #4
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    L'Unità di questa mattina li ha già defniti "estremisti di destra".

  5. #5
    Vox
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    Citazione Originariamente Scritto da FreeFlag Visualizza Messaggio
    L’Unione sovietica, infatti, secondo lui, sparando con i carri armati sulle folle inermi e facendo fucilare i rivoltosi di Budapest, avrebbe addirittura contribuito a rafforzare la «pace nel mondo»…
    Da incorniciare... nel 56 si parlava già di esportare la "pace nel mondo"?... riflettendo mi chiedo ... Questo signore si sarebbe scusato se non fosse diventato Presidente? Inoltre... si è scusato come presidente oppure come "comunista"?... comincio a nausearmi lentamente quasi di tutto...

    B.

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Barbanera Visualizza Messaggio
    Da incorniciare... nel 56 si parlava già di esportare la "pace nel mondo"?... riflettendo mi chiedo ... Questo signore si sarebbe scusato se non fosse diventato Presidente? Inoltre... si è scusato come presidente oppure come "comunista"?... comincio a nausearmi lentamente quasi di tutto...

    B.
    Il silenzio dei sinistri su questo argomento risponde ampiamente alla Sua domanda. Ma se vuole nausearsi ancora di più si legga questo post e, in particolare, questa frase:

    Come giudicare il cosidetto " Migliore " che chiese alle autorità Sovietiche ed Ungheresi di rimandare l'esecuzione dei capi della rivoluzione Ungherese a dopo lo svolgimento delle elezioni politiche in Italia per non rischiare di perdere voti ? Non chiese un atto di clemenza , di trasformare la pena capitale in pena detentiva ma solo di " rimandare "

    Io spero ardentemente che questo episodio non sia vero e che qualcuno venga qui a dimostrarmelo.

  7. #7
    Vox
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    Citazione Originariamente Scritto da FreeFlag Visualizza Messaggio
    Il silenzio dei sinistri su questo argomento risponde ampiamente alla Sua domanda. Ma se vuole nausearsi ancora di più si legga questo post e, in particolare, questa frase:


    Io spero ardentemente che questo episodio non sia vero e che qualcuno venga qui a dimostrarmelo.
    Non solo la frase sopracitata ma ho anche letto l'intero 3D del forumista gfieramosca... concludendo... voglio sperare che quella frase non sia vera... voglio, inoltre, sperare che il "pentimento" del signore in oggetto, come Lei puntualizza è opportunamente rimasto nella "mangiatoia rossa", sia veramente sincero anche se abbastanza tardivo ... obiettivamente... resto perplesso...

    B.

  8. #8
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    http://www.kattoliko.it/leggendanera...ticle&sid=1631

    (stralcio)

    Togliatti, afferma Argentieri, non solo approvò in pieno l’ intervento sovietico a Budapest, ma lo invocò in sede riservata presso il Cremlino e agì sistematicamente per frenare le conseguenze della destalinizzazione: lungi dal mettersi alla testa del rinnovamento nel mondo comunista, fu il più astuto e autorevole tessitore della restaurazione, infine sfociata nella caduta di Nikita Kruscev, l’uomo che aveva denunciato i crimini di Stalin, e nell’ ascesa di Leonid Breznev.

    Molti gli episodi citati a suffragio di questa tesi.

    La lettera spedita ai vertici del Cremlino il 30 ottobre 1956, in cui Togliatti auspicava l’ invasione dell’ Ungheria («Razza di incapaci, vi volete decidere o no?» è la frase con cui Argentieri ne riassume il contenuto).
    L’assenso del «Migliore» alla condanna a morte di Imre Nagy, il primo ministro comunista riformista che era stato riportato al potere dall’ insurrezione di Budapest.
    La sua denuncia circa la presunta «attività sobillatrice» svolta dal filosofo ungherese György Lukács.
    L’invito alla prudenza da lui rivolto ai compagni cecoslovacchi nel 1963, quando a Praga si parlava di riabilitare le vittime dei processi staliniani.

  9. #9
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    26/09/06 - Una riflessione sui fatti di Ungheria

    I grandi vecchi del glorioso PCI, Giorgio Napolitano, Pietro Ingrao e Armando Cossutta, hanno rievocato i fatti di Ungheria dell’ottobre-novembre ’56.

    Il primo saltando abilmente il fosso delle proprie responsabilità ha detto che “sull’Ungheria Nenni aveva ragione”. (il che non significa che lui riconosca il suo torto...)
    Il secondo, all’epoca dei fatti direttore dell’Unità, ha affermato di aver commesso sull’Ungheria il più grosso errore politico della sua vita.
    Per ultimo ha fatto sentire la sua voce Cossutta che si è dichiarato “comunista non pentito” e assolutamente favorevole alle decisioni togliattiane sull’Ungheria.


    Tutti e tre facevano parte della direzione del PCI a capo del quale c’era Palmiro Togliatti “il Migliore”.

    I fatti: dopo un primo intervento militare sovietico del 24 ottobre 1956 , Togliatti il 30 ottobre scrisse una tremenda lettera al presidium del Comitato centrale del PCUS, esortando i compagni sovietici ad estirpare la “mala erba della reazionaria controrivoluzione ungherese”.


    La sua poltrona scricchiolava e Giuseppe Di Vittorio, segretario della CGIL, scaldava il motore sulle ali di un disorientamento che, di fronte ai fatti ungheresi si era impadronito di alcuni dirigenti .


    Togliatti perciò taglio corto: o reprimete duramente gli ungheresi oppure non sono solo io che vengo messo in discussione ma potrebbe crollare tutta l’impalcatura del movimento comunista internazionale.

    Il documento sicuramente fece pendere l’ago della bilancia a favore dei più oltranzisti tra gli stalinisti filo-interventisti, Molotov, Kaganovic, Vorosilov: Togliatti era il più autorevole segretario comunista occidentale, pezzo da 90 del Comintern e candidato da Stalin alla guida del Cominform.

    Punti sul vivo il 31 ottobre Kruscev e gli altri decisero la “tolleranza zero” e affidarono al maresciallo Kruscev il compito di spazzare via i traditori del socialismo.
    Stavolta la feroce normalizzazione partì e i russi non fecero prigionieri .

    Il 4 novembre 2000 tanks della Stella Rossa fecero mattanza degli insorti ungheresi.

    Togliatti si incontrò a Mosca nel novembre ’57 con il nuovo capo ungherese Janos Kastar che espresse assenso alla condanna di Nagy e gli chiese un favore; che tale condanna , e relativa esecuzione, avvenissero dopo le elezioni politiche che, in Italia, si sarebbero svolte il 25 maggio ’58.

    Detto e fatto. In quelle elezioni il PCI guadagnò voti e, secondo gli accordi, Nagy e altri furono giustiziati il 16 giugno.
    Naturalmente le impiccagioni degli insorti del ’56 durarono fino al 26 agosto 1961.

    Con quel Togliatti si schierarono decisamente Napolitano ed Ingrao. (quello che oggi pretende di rappresentare il mio Paese nel mondo...)

    Pietro Nenni, bollato nella citata missiva di Togliatti come “socialdemocratico” si schierò decisamente a favore dei patrioti ungheresi, prese nettamente le distanze dal PCI e, finalmente, con le decisioni dell’Autonomia socialista adottate dal Congresso di Venezia del febbraio ’57, ruppe il patto di nità d’azione del ’47-’48.

    Scelte politiche drammatiche che costarono non poco al leader del PSI.
    Restituì il Premio Stalin conferitogli nel ’52 devolvendo i 14 milioni di lire del premio alla CRI. Nenni si era accorto da tempo che qualcosa non quadrava nei fraterni rapporti fra socialisti e comunisti e tra comunisti.
    E i primi dubbi gli erano venuti dopo il processo-farsa, e successiva impiccagione che, nel ’52, aveva condannato il segretario del PC cecoslovacco.
    Nenni ebbe ragione e coraggio da subito a differenza delle coccodrillesche lacrime di oggi.

    Segnalo, per l’approfondimento, la lettura di
    Federico Argentieri, Ungheria 1956-la rivoluzione calunniata, Marsilio
    Victor Zaslavsky, Lo stalinismo e la sinistra italiana, Le Scie Mondadori
    Erik Durochmed, Eroi senza gloria, Piemme
    Raymond Aron, Una rivoluzione antitotalitaria, saggio del 1957, Rizzoli

    Giovanni Lubrano di Scorpaniello


  10. #10
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    Signor FreeFlag... ha fatto bene a postare questa cronologia di pentimenti e finti pentimenti e non pentimenti dei vari vecchietti storici... la mia perplessità cui fa riferimento il mio post precedente, intendo puntualizzare, non riguardava la non vericidità di questi episodi ma, a mio parere, la dubbiosa sincerità e nebbioso pentimento del personaggio "napolitano" o del "presidente" napolitano... il quale, malgrado il distacco di Nenni e il pentimento sincero di Ingrao, ha preferito restare nella mangiatoia rossa in lungo e vile silenzio ... oggi giustamente premiato... fortuna della via...

    B.

 

 
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