Domanda di uno psichiatra ad un noto esorcista:
Nella mia lunga esperienza mi sono sempre astenuto da ricerche di curiosità, ma ho sempre cercato ogni forma di aggiornamento. Oggi sono venuto qui perché invitato dall’amico carissimo Dott. Tamino; eppure mi sono trovato a prendere tanti appunti e mi sono sorti molti interrogativi. Ne dirò so lo alcuni. Intanto è indubbio che lo psichiatra debba avere, molto più degli altri, la coscienza dei limiti immensi della sua scienza. Ricordo un grande studioso francese che parlava dei pregi dell’ignoranza, ossia del ritenersi ignoranti; quando uno si ritiene sapiente non impara più niente. Vorrei avere qualche parola in più sulla possessione e sui malefici. E poi, riguardo alla collaborazione che si vuole dall’indemoniato perché guarisca, che cosa significa? Io ho avuto esperienze di queste possessioni, e vorrei il parere anche degli altri, perché tra le forme da me incontrate e quello che ho sentito dire qui c’è ben poco in comune.
Risposta dell'esorcista:
La ringrazio e certamente il poco tempo disponibile non mi consente di rispondere con completezza a quesiti così profondi. Quanto ho espresso non collima con la sua esperienza. Sarebbe interessante un confronto, ma mi limito ad un’osservazione di fondo: nei fatti naturali si nota una ripetitività per cui è possibile formulare delle leggi, dei criteri, anche in campo medico, e così dall’esperienza si crea la scienza. Qui no. Non esistono due casi uguali. Anche tra esorcisti, le esperienze sono così diverse che talvolta è difficile intendersi.
Qualche parola in più sulla possessione, che è la forma più grave. Il demonio è puro spirito; in realtà è una forza demoniaca che si impossessa di una persona, e parla o agisce servendosi degli organi di questa persona, ma valendosi delle cognizioni e della forza che ha il demonio. Per cui può rivelare cose occulte; può par lare tutte le lingue o lingue a noi ignote; può manifestare una forza straordinaria, impossibile umanamente. Un mio amico, esorcista a Roma in tempi lontani, sta va esorcizzando un giovane in chiesa. Ad un certo punto questo si è innalzato e ha incominciato a salire, a salire, fino a che il suo capo ha toccato il soffitto della chiesa. Immaginate il terrore dei presenti, la paura che il loro caro precipitasse di colpo e si sfracellasse al suolo. L’esorcista ha fatto un gesto per rassicurarli e ha proseguito imperterrito, come se niente fosse. Verso la fine delle preghiere, quel giovane lentamente è ridisceso e, alla fine dell’esorcismo, era seduto al suo posto. Non si era accorto di nulla. Sono fenomeni che, specie se messi in relazione al contesto in cui sono avvenuti, non possono avere una spiegazione naturale.
Più difficile è vedere le relazioni con i malefici. Ce lo dice già la Bibbia nel libro dell’Esodo, quando ci descrive che gli stessi fatti portentosi che Mosè compie davanti al Faraone per ordine di Dio e con la forza di Dio, vengono anche compiuti dai maghi, con la forza del demonio: cambiare l’acqua in sangue, il bastone in serpente, far venire un’invasione di rane... Il demonio ha il potere di provocare anche malattie. Gesù ha guarito tanti sordi e muti che erano colpiti da tali mali; una volta ha guarito un sordomuto cacciando via il demonio: in quel caso il male era dovuto ad una presenza demoniaca. P. Candido, con i suoi esorcismi, ha guarito tante malattie, anche tumori al cervello. A me è capitato più volte di far scomparire cisti alle ovaie, alla vigilia dell’operazione. Naturalmente sono fatti che accadono solo a persone già affette da mali malefici. Il Vangelo suggerisce il criterio: dai frutti si riconosce la pianta. Anche i medici, molte volte, provano una medicina e se vedono che fa bene proseguono con quella cura; in caso contrario la cambiano. Anch’io sono largo nell’amministrare gli esorcismi e poi, per proseguirli, mi regolo in base al loro effetto.
Una parola sulla collaborazione che ci si attende dal posseduto. Qui ci troviamo su un terreno in cui la cura è la preghiera, è l’intervento divino. Perciò chiediamo, a chi ha mali malefici, di mettersi in regola con la legge di Dio (spesso il punto di partenza è una buona confessione), di intensificare la preghiera e la frequenza ai sacramenti, di approfondire la sua cultura religiosa. E questi comuni mezzi di grazia non sono solo di aiuto, ma talvolta bastano da soli a far cessare i disturbi.