Le truppe israeliane e gli operativi dello spionaggio israeliano stanno attuando nelle zone curde di Iran, Siria e Iraq, addestrando unità di commandos ed eseguendo operazioni segrete che potrebbero destabilizzare ancora di più tutta la regione, stando a un articolo della rivista The New Yorker scritto da Seymour Hersh, il reporter che ha vinto il premio Pulitzer con un articolo nel quale ha esposto lo scandalo delle torture di Abu Ghraib. Le sue fonti sono soprattutto agenti dei servizi segreti, mai nominati, di Israele, Stati Uniti e Turchia.

Gli obiettivi di Israele, secondo Hersh, sono di rafforzare le forze militari curde per arrestare le forze delle milizie Shia e creare una base in Iran dalla quale spiare le installazioni iraniane che, si presume, si dedicano alla fabbricazione nucleare.

Israele ha sempre appoggiato i curdi in maniera machiavellica per combattere Saddam, e , come ha dichiarato al The New Yorker un ex ufficiale dei servizi segreti israeliani, questa è Realpolitik!

Allineandosi con i curdi, Israele guadagna occhi e orecchie in Iran, Iraq e Siria. La domanda critica : quale sarà il comportamento in Iran se ci sarà un Curdistan indipendente strettamente legato a Israele?

L’Iran non vuole portaerei terrestri israeliane alle sue frontiere!

Israele appoggiando i separatisti curdi sta rischiando di allontanare i suoi alleati turchi e di minare i tentativi per creare un Iraq instabile. Se l’Iraq rimarrà diviso ci sarà più sangue versato, lacrime e dolore nel Medio Oriente e la colpa sarà vostra, ha dichiarato un alto ufficiale turco a Hersh.

Intel Brife, un bollettino di notizie dei servizi segreti prodotto da ex agenti della CIA ha osservato al principio di giugno, che le attuazioni di Israele stanno facendo aumentare la tensione con la Turchia che era gi risentita per la guerra. I turchi sono sempre più preoccupati per la crescente presenza israeliana nel Curdistan e per il presunto stimolo

delle ambizioni dei curdi di creare uno stato indipendente. Secondo Hersh, Israele ha deciso di intensificare il suo ruolo nel Curdistan dall’estate scorsa, quando fu chiaro che le incursioni degli USA in Iraq stavano fallendo soprattutto perché aveva paura che il caos avrebbe reso più forte l’Iran.

In autunno l’ex primo ministro di Israele Ehud Barrak, ha detto al vice presidente degli USA, Cheney, che L’America aveva già perso l’Iraq. Israele aveva imparato che non c’era modo di vincere con un’occupazione e la sola questione era capire quanto era grande

L’umiliazione.

Dal luglio dello scorso anno, scrive Hersh, il governo israeliano ha iniziato quello che l’ex funzionario dei servizi segreti israeliani chiamano il Piano- B, per proteggersi dalle conseguenze e dal caos creato per il fallimento americano prima del 30 giugno.

Israele mantiene relazioni con i curdi da molto tempo e li considera uno dei pochi alleati non arabi della zona. I curdi iracheni che hanno svolto un ruolo chiave aiutando gli USA con i propri servizi segreti prima della guerra si sono molto irritati per la risoluzione della ONU sull’Iraq, del principio del mese di giugno. La risoluzione non ha approvato la

costituzione interina per concedere potere di veto alle minoranze per una costituzione permanente e in questo modo i curdi possono restare potenzialmente tagliati fuori.

Un funzionario turco ha detto a Hersh che ‘indipendenza curda sarebbe una calamità per la regione.

Che dire? L’Iraq se lo sono spartito israeliani e iraniani per vie indirette.

Ora l’entente (poco) cordiale fra Teheran e Tel Aviv sta subendo qualche logorio.

Se Israele tradisce gli interessi americani e va in collisione con Ankara non è da escludere un super-realismo: distensione russo-israeliana per interessi comuni limitati e avvio di tensione turco-iraniana. Vedremo quanto saranno cinici e geniali gli uni e gli altri.