ROMA, lunedì, 11 settembre 2006 (ZENIT.org).- Cinque sacerdoti e seminaristi, per la maggior parte appartenuti alla Fraternità Sacerdotale San Pio X, fondata dall’Arcivescovo Marcel Lefebvre, sono tornati alla piena comunione con la Chiesa cattolica ed hanno fondato l’Istituto del Buon Pastore.

Questa nuova società di vita apostolica di diritto pontificio è stata eretta l’8 settembre a Roma. Ne fanno parte persone che intendono celebrare la liturgia secondo il rito in vigore nella Chiesa latina fino al 1962.

L’Istituto riunisce presbiteri che desiderano “esercitare il loro sacerdozio nella Tradizione dottrinale e liturgica della Santa Chiesa Cattolica Romana”, ha spiegato in un comunicato il Cardinale Jean-Pierre Ricard, Arcivescovo di Bordeaux, dove l’Istituto sarà presente.

Il 2 luglio 1988 Giovanni Paolo II constatò nella lettera apostolica “Ecclesia Dei” che l’“illegittima” ordinazione di quattro Vescovi nella Fraternità da parte di monsignor Lefebvre (30 giugno 1988) costituiva “un atto scismatico”.

Quell’ordinazione stroncò il tentativo di accordo tra la Santa Sede e la Fraternità, portato avanti a nome di Giovanni Paolo II dal Cardinale Joseph Ratzinger, allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Monsignor Lefebvre è morto il 25 marzo 1991; gli è succeduto alla guida della Fraternità uno dei Vescovi ordinati, monsignor Bernard Fellay.

“Dall’inizio del suo pontificato, Papa Benedetto XVI ha manifestato la sua preoccupazione per un ritorno alla piena comunione di quanti hanno seguito monsignor Lefebvre ed ha voluto compiere gesti di accoglienza”, afferma il porporato nel comunicato.

Il Cardinal Ricard, che è anche Presidente della Conferenza Episcopale Francese, spiega che “il Papa stesso ha preso la decisione di erigere questo nuovo Istituto. In questa decisione c’è la volontà di proporre un’esperienza di riconciliazione e di comunione che si dovrà affermare e approfondire con i fatti. Per questo motivo, gli statuti di questo Istituto sono approvati ‘ad experimentum’ per un periodo di cinque anni”.

“Condividiamo profondamente questa preoccupazione del Papa per la riconciliazione e la comunione, e accogliamo in modo filiale la sua decisione”, osserva il porporato, che è anche membro della Commissione Pontificia “Ecclesia Dei”, creata da Giovanni Paolo II per favorire la piena comunione ecclesiale di sacerdoti, seminaristi, comunità e religiosi e religiose, legati alla Fraternità fondata da monsignor Lefebvre, che desiderano rimanere uniti al successore di Pietro nella Chiesa cattolica, conservando le loro tradizioni spirituali e liturgiche.

Il Presidente di questa Commissione è il Cardinale Darío Castrillón Hoyos, Prefetto della Congregazione vaticana per il Clero.

L’Arcivescovo di Bordeaux informa che ora ci sarà una “convenzione” tra l’Istituto e l’Arcidiocesi per stabilire le modalità della sua presenza in quest’ultima.

Secondo il Cardinale, serve “tutto un lavoro di pacificazione, riconciliazione e comunione, perché la violenza ha caratterizzato fino agli ultimi mesi i rapporti di vari membri di questo Istituto con la Chiesa diocesana. Ciascuno dovrà fare la sua parte”.

Nel 2002 il Cardinal Ricard ha chiesto al comune di Bordeaux di non assegnare più ad un sacerdote di questo nuovo Istituto la chiesa di Sant’Eloy, situata in questa città, che il chierico occupava dal 2001. La notizia ha suscitato molto clamore sui mezzi di comunicazione.

Il Vescovo Bernard Fellay, Superiore della Fraternità Sacerdotale di San Pio X, ha emesso l’8 settembre un comunicato in cui si oppone all’accordo raggiunto da questo Istituto, ritenendo che si tratti di “una soluzione comunitarista in cui la Messa tridentina rimarrebbe confinata ad uno statuto particolare”.

La Fraternità di San Pio X ha organizzato una campagna che ha come obiettivo quello di offrire ad ottobre a Benedetto XVI “un milione di rosari per la liberazione totale della Messa tradizionale”.

Altri seguaci di monsignor Lefebvre si sono già riconciliati con Roma, come nel caso dell’Amministrazione Apostolica Personale “San Giovanni Maria Vianney” di Campos (Brasile), nata da un gruppo guidato dal Vescovo Licínio Rangel, consacrato da tre Vescovi ordinati illecitamente da monsignor Lefebvre.

Il suo ritorno nel seno della Chiesa cattolica ha avuto luogo il 18 gennaio 2002, nel corso di una cerimonia presieduta dal Cardinal Castrillón.