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  1. #1
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    Predefinito Alcuni Concetti Fondamentali:

    ALCUNI CONCETTI FONDAMENTALI:
    Nota sulla Costituzione nata dai catto-comunisti
    e sulla democrazia totalitaria.


    Giuseppe Dossetti e i cosiddetti cattolici democratici si ispiravano e si ispirano alla concezione illuministica della democrazia condannata da San Pio X ( Notre Charge apostolique ), da Pio XII ( Benignitas et humanitas ) e da Giovanni Paolo II ( Centesimus annus n.44 e n. 46, Veritatis splendor
    n. 101, Evangelium vitae n.70 ).

    L'ex Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga ( democristiano), così definisce l'essenza dei cattolici-democratici: " In realtà cattolico-democratico significa cattolico favorevole alla collaborazione con i comunisti (...) una concezione per la quale (...) si considera la collaborazione con la sinistra l'unico modo per essere democratico"
    ( Francesco Cossiga, La Passione e la politica, Piero Testoni, prefazione di Antonio Fazio, Rizzoli, Milano 2000, p.86 )

    La democrazia concepita in modo illuministico non è più lo strumento per l'attuazione dei valori ma diventa un valore in sé e pertanto si riduce ad un puro meccanismo di regolazione di diversi e contrapposti interessi che, oltrepassando i confini del bene e del male, non ammette alcun riferimento ad una legge superiore e moralmente obbligante.

    La Democrazia illuminista è una democrazia totalitaria,
    la dittatura di una maggioranza sulla minoranza, è un assolutismo di Stato in cui l'autorità della maggioranza diventa illimitata:
    vedi il caso, per esempio, dell'omicidio-aborto, oppure oggi la questione referendaria sulla fecondazione artificiale che seppur vinta per una maggioranza che si è astenuta dall'andare a votare, coloro che sono andati a votare in maggioranza avrebbero optato per usare la vita umana come una cavia da laboratorio o per determinare il concetto di una scelta della "razza ariana".

    Dossetti, infatti, scrisse con Togliatti l'ideologia della Costituzione italiana; percorrendo gli atti si nota la convergenza verso un concetto ateo di democrazia, nel senso che la nostra costituzione non riconosce dei diritti umani antecedenti la Costituzione e limitanti la stessa.

    "Dossetti ignora il fatto che i cattolici, se è vero che non devono costruire lo stato cattolico, hanno però il dovere di contribuire a costruire uno stato che rispetta la legge naturale".
    L'errore dossettiano sta nel fatto di non aver ponderato sufficientemente che un cattolico non può estraniarsi dalla vita politica, e se vi partecipa non può avanzare con ideologie contrarie al Vangelo

    ( cfr Alcide Cotturone, De Gasperi falsificato, In Studi Cattolici,
    n.406, Dicembre 1994, anno XXXVIII, pp.827- 831 ).


    Nella dottrina della Chiesa bisogna distinguere tra la legge evangelica ( che riguarda soltanto coloro che hanno il dono della fede, esempio: l'Eucarestia, i Sacramenti, l'obbedienza ai vescovi, ecc... ) e la legge morale naturale ( che è la legge di Dio scritta nella natura umana e riassunta da Lui nei comandamenti dopo il peccato originale e che riguarda l'etica e la morale che sono appunto universali ), legge morale da cui nascono i diritti umani naturali i quali, in quanto naturali, riguardano non solo i cristiani ma tutti gli uomini del pianeta.

    I diritti naturali fondamentali dell'uomo, della famiglia e della comunità devono costituire il fondamento della stessa democrazia se essa non vuol diventare una democrazia totalitaria.

    Se la stessa democrazia non si riconosce limitata da regole ultime che neppure il principio di maggioranza può cambiare, che cosa impedirà alla metà più uno dei consociati di votare per la distruzione della democrazia stessa? Che cosa impedirà alla metà più uno dei consociati - in tempo di odio etnico - di votare per la pulizia etnica e per la persecuzione di un'etnia minoritaria ? Ma l'esempio eclatante è per l'aborto: con quale diritto uno Stato ha legittimato la soppressione di vite umane?

    Queste regole ultime, questi diritti naturali fondamentali devono costituire quell'unità fondamentale, di cui parla Giovanni Paolo II, che deve venire prima di ogni pluralismo, anzi, è proprio tale unità che consente al pluralismo di essere legittimo e fruttuoso.
    ( cfr Giovanni Paolo II, ai partecipanti al Congresso promosso dalla CEI nel 90° anniversario della Rerum Novarum, L'osservatore Romano 1 novembre 1981 ).

    Questi diritti sono anteriori alla società e ad essa si impongono. Essi sono il fondamento della legittimità morale di ogni autorità: una società che li irride o rifiuta di riconoscerli nella propria legislazione positiva,mina la propria legittimità morale.
    ( cfr Catechismo della Chiesa Cattolica n.1930, 1957, 2070, 2071, 2072 ).


    I cristiani laici devono continuamente adoperarsi, mediante mezzi legali e con il dibattito razionale, per porre alla base dell'ordinamento giuridico il rispetto della legge morale naturale .
    ( cfr Concilio Vaticano II, Apostolicam actuositatem n.5, n.7 e n.13,
    Gaudium et spes n.41; Cfr Congregazione per la Dottrina della Fede, Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti l'impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica, Approvata dal Sommo Pontefice Giovanni Paolo II il 21 Novembre 2002)

  2. #2
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    A questo punto sorge una domanda spontanea.
    Se una legge è stata approvata dalla maggioranza dei cittadini, per una democrazia assoluta la legge diventa giusta e tutti la devono rispettare, anche quelli che non la condividono.
    A questo punto cosa succederebbe se la maggioranza decidesse di eliminare tutta una serie di cittadini il cui cognome ad esempio cominciasse con la lettera "M"? Basterebbe cambiare la costituzione e promulgare leggi apposite, tecnicamente non è difficile.
    A questo punto la legge sarebbe democratica, ma iniqua e contro il diritto naturale. Allora per coloro che asseriscono esplicitamente o implicitamente che qualunque legge democratica è una legge giusta come risponderebbero al quesito?

    CIAO

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da antonio
    infatti e' sempre piu' raro trovare chi afferma che una legge democraticamente approvata sia percio' stesso giusta.
    bravo , lo vedi che ci arrivi ?

    quindi a noi interessa la giustizia ,nemeno l'uguaglianza , perchè l'uguaglianza in moltissimi casi è ingiustissima.

    ecco quanto sia importante questa giustizia anche sul piano logicorazionale .
    la giustizia è quella cerniera tra la ragione e la fede .

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da antonio
    a me interessa l'equita' piu' che l'eguaglianza.
    l'equità è una categiria della giustizia .


    é la giustizia che ti impone l'equità.


    l'uguaglianza è qualla di tutti gli esseri ,in quanto esseri davanti a Dio , ma nessuno di questi esseri è uguale a un altro .

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da antonio
    e allora, vedi, dov'e' il problema?
    per me non c'è alcun problema .

    piuttosto ci sarebbero delle rettifiche da fare su quando riportato
    ad esempio :

    "L'errore dossettiano sta nel fatto di non aver ponderato sufficientemente che un cattolico non può estraniarsi dalla vita politica, e se vi partecipa non può avanzare con ideologie contrarie al Vangelo "


    se l'errore dossettiano è stato proprio quello di aver creduto che il vangelo fosse uno strumento politico e non di salvezza ,cioè aver voluto immettere le idee evangeliche sul piano della ragione , cioè sul piano della politica , ovvero paragonarlo alla legge naturale , cosa assurda , allora non si puo ritornare a dire che ......se il cristiano vi partecipa ( alla politica ) non puo avanzare con ideologie contrarie al vangelo .

    il vangelo è inadeguato sul piano politico perchè lascia all'uomo la liberta di aderire alla legge naturale che si basa sulla giustizia .
    il vangelo si basa invece sul perdono e la grazia .

  6. #6
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    Il Vangelo parla anche di giustizia. Giustizia e Bontà sono due attributi che non possono essere separati in Dio.

    CIAO

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Eugenius
    Il Vangelo parla anche di giustizia. Giustizia e Bontà sono due attributi che non possono essere separati in Dio.

    CIAO
    se un giudice politico giudicasse col vangelo alla mano , non potrebbe mai condannare nessuno . Se un poliziotto .......
    Il suo perdono,la sua bontà, sarebbe una complicita col malvagio .
    Se Cristo avesse fatto il giudice politico e avesse attuato il vangelo, sarebbe stato prima lui un delinquente .
    Ecco perchè scappava non appena volevano farlo re , perchè se diventava re , non avrebbe potuto perdonare nemmeno i suoi apostoli .

    ecco che cristo venendo nella gotta di betlem non ha voluto insegnarci la virtu della poverta , ma ha voluto evitare( momentaneamente ) il ruolo politico degli antichi discendenti di davide ,

  8. #8
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    Gesù si è fatto povero per insegnarci a non riporre la nostra felicità nelle ricchezze. Cristo è Re, è stata anche istituita una festa a proposito.
    Cfr. la "Quas primas" di Beato Papa Pio IX.
    Un giudice può benissimo anche Vangelo alla mano condannare il colpevole, non solo può, ma deve. Questo anche per il Vangelo.

    CIAO

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Eugenius
    Gesù si è fatto povero per insegnarci a non riporre la nostra felicità nelle ricchezze. Cristo è Re, è stata anche istituita una festa a proposito.
    Cfr. la "Quas primas" di Beato Papa Pio IX.
    Un giudice può benissimo anche Vangelo alla mano condannare il colpevole, non solo può, ma deve. Questo anche per il Vangelo.

    CIAO
    Si, Cristo è Re , ma non esercita momentaneamente , se non nei cuori .

    san giovanni dice che chi ama Dio pratica la giustizia , ora la giustizia è la legge , cioè i comandamenti . Se un giudice perdono uno stupratore commette ingiustizia .
    Le auturita hanno il dovere di osservare solo la legge perchè non rappresentano persone ,ma istituzioni . La pieta la devi usare solo tu nei confronti del tuo prossimo , come ti ha inseganto gesu .

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da Eugenius
    Gesù si è fatto povero per insegnarci a non riporre la nostra felicità nelle ricchezze. Cristo è Re, è stata anche istituita una festa a proposito.
    Cfr. la "Quas primas" di Beato Papa Pio IX.
    Un giudice può benissimo anche Vangelo alla mano condannare il colpevole, non solo può, ma deve. Questo anche per il Vangelo.

    CIAO
    Scusi ma per far regnare Davide davvero , suo antenato ,il Padre non ha fatto nessuna alchimia : ha mandato il profeta samuele a trovarlo lì dove era sepolto e lo ha consacrato re . Perchè il Padre , solo per insegnarci la poverta (francescana) , ha mancato di sistemare politicamente le cose ? Mi sembra riduttivo .

 

 
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