Pensare la storia
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Ci sono due categorie di lettori di questo libro straordinario (e degli altri due che lo seguiranno): quelli che, avendo seguito dal 1987 al 1992 Vivaio, la rubrica di Messori su Avvenire, hanno avuto il tempo di "metabolizzare" settimana dopo settimana, le "cose" che esso ci propone, e quelli che, come il sottoscritto, sono approdati solo alla lettura diretta di questo volume, affrontandola tutta d'un fiato.
Non ho esitazione a dire che quest'ultima esperienza è, per un giovane laureando uscito di fresco (o quasi) dalla soffocante e bugiarda prospettiva storica della scuola di Stato, un vero e proprio shock intellettuale.
Leggere frammenti come quelli sul "caso Galileo", sulla "Leggenda Nera" che avvolge, stravolgendola, la storia della colonizzazione spagnola delle Americhe, al ruolo storico di papi "controversi come Alessandro VI, Pio IX e Poi XII, quelli a difesa dell'Italia diffamata in nome de suo provvidenziale quanto misterioso legame con il Cattolicesimo, provoca reazioni estreme: immagino che qualcuno avrà forse chiuso il libro, rifiutandosi di proseguire in nome delle care, vecchie "certezze" attinte dai banchi di scuola.
La mia (di "reazione estrema") ha oscillato fra entusiasmo e indignazione: entusiasmo, per aver "scoperto" che la storia della Chiesa non è solo ed esclusivamente questo deposito di atteggiamenti anti-evangelici e disumani che certa storiografia "ufficiale" continua imperterrita (con la graziosa collaborazione di non pochi cattolici...) a spacciare; indignazione, appunto, verso un insegnamento (quello della storia, in primis) in cui la diffamazione della Catholica è uno dei cardini essenziali.
Ma oltre che per aver sbugiardato, documenti alla mano e senza alcuna smentita, tanta paccottiglia ancor oggi in distribuzione presso licei e istituti superiori, dobbiamo essere grati a Messori (ed a questo libro in particolare) per quanto lo stesso titolo invita a fare: pensare la storia, appunto.
Anzitutto perché, esplicitamente, lo scrittore invita i lettori ad intravedere nella concatenazione degli eventi, nel ruolo dei personaggi e dei fenomeni storici, il ruolo della tanto oggi dimenticata Provvidenza.
Proprio per questo, siamo di fronte a dei veri e propri appunti per una "teologia della storia", che il credente è chiamato a meditare ed approfondire, non trattandosi di operazione solo ed asetticamente "culturale".
La Bibbia è (anche) storia di un popolo e del suo rapporto con Dio. I vangeli narrano avvenimenti che si inseriscono nel fluire della storia: la Persona che sta al centro di quei fatti non ha disdegnato di incarnarsi, di entrare nelle vicende umane. E, facendolo, ha cambiato definitivamente proprio il corso della storia che, rispetto a Lui, si separa in due tronconi: prima, appunto, e dopo Cristo...
L'avventura della Chiesa che è rimasta fedele all'insegnamento di quella Persona, che dura da poco più di due millenni, è l'avventura dello Spirito Santo. naturalmente, anch'esso (passi il termine improprio) "incarnato" negli uomini che fanno parte di quella Chiesa.
Dunque, pensare che gli avvenimenti storici (specie riguardo alla Chiesa) non siano intessuti con l'eternità, significa non aver capito la logica stessa dell'incarnazione.
Messori lo sa bene e sa che riproporre questa "avventura umana" per come, nei fatti, essa si è davvero svolta, significa fornire ai lettori un aiuto concreto, un efficace incoraggiamento o, come lo definisce, con la sua autorità di pastore e teologo, il card. Giacomo Biffi nella prefazione al volume, "un provvidenziale rimedio ai nostri mali".
In questa operazione faticosa (perché porta, per tutti noi, il peso di una documentazione scrupolosissima e di una verifica quasi maniacale delle fonti), l'Autore non dimentica che, accanto ai complessi processi sociali ed economici e al ruolo affascinante delle grandi personalità, nella storia ha operato il Mistero di cui egli ci fornisce le tracce in moltissimi frammenti: da quelli sulle apparizioni mariane, a quelli sulla inquietante presenza del demoniaco, alle disarmanti "coincidenze" fra le date storiche, alle ostie di Siena...
Il tutto in un mutamento di prospettiva rispetto ai fatti che, se assimilato e meditato, può davvero offrirci una chiave di lettura anche per il nostro presente, per evitare magari quella eterogenesi dei fini a cui, per degna conclusione di questo volume ed in omaggio ad Augusto Del Noce, Messori dedica l'ultimo frammento.
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