Riflessioni socio-religiose

Il tentativo comunista è stato quello di portare a livello civile la vita religiosa che s'ispirava alle comunità ebraico-cristiane dei primi secoli con successi e insuccessi alterni.

La vita religiosa ormai aveva perso ogni vigore e si era sempre più isolata e poi ritualizzata e fossilizzata nei conventi , abbandonando le primitive forme di vita del monachesimo medioevale ,quello dei casali , dove attorno ad un gruppo di monaci agricoltori , vivevano centinaia di famiglie di contadini nello stesso stile di vita dei monaci , senza competizione e senza traffici commerciali , accontentandosi di una vita cristiana schietta e semplice quale fu la vita monastica e dove l'organizzazione della società civile era quasi assente .

Ebbene il desiderio di quella vita semplice ,con fondamenti solo etici, utopica, oggi, per una società civile , veniva riproposta dai vari marxismi e socialismi ai prodromi della società industriale ,sotto forma d' esigenza di giustizia e di uguaglianza con la lotta armata e con la violenza delle armi.

Era l'esigenza di giustizia innata della natura umana che veniva repressa dalle varie ingiustizie sociali ma alla quale gli individui sempre anelavano , a causa delle ingiustizie che pativano ,che erano molte sia nella società preindustriale sia in quell'agricola .

La Rivoluzione Francese rappresentò un primo cedimento di quel tipo di società ormai secolarizzata, solo formalmente idonea , ereditata dal basso medioevo che non poteva più continuare .

Fraternitè,egalitè erano le parole d'ordine ricevute in eredità dalla tradizione di vita comunitaria del medioevo cristiano e dalla cultura biblica giudaico-cristiana e dalla vita apparentemente monotona e sempre uguale del borgo monastico medioevale, nonché dalla vita comunitaria dei mille e mille conventi e monasteri dell'evo antico , a queste parole gli illuministi aggiunsero la parola libertè , che servì solo a scardinare molti principi morali ed etici , senza ottenere alcuna libertà effettiva sul piano sociale , essendo la vera libertà sul piano morale nient'altro che l'adesione dell'anima ai principi della legge morale ;quella mosaica per intenderci,che ella trova in se stessa e a cui è in grado di aderirvi sempre pur subendo coazioni esterne , sul piano civile e politico poi,l'adesione della socità ai pricipi cardini della morale produce l'armonia e l'ordine sociale e lo sviluppo ordinato della società ,ma quando vasti settori della società o classi se ne allontanano , sia in alto che in basso , abbiamo le lotte e le sopraffazioni da una parte e dall'altra.Compito della legge mosaica poi , per la società civile e politica , è in primo luogo l'ordinato sviluppo e la convivenza civile della comunità sociale dove si permette ad ognuno lo sviluppo della propria personalità in armonia a quella degli altri.

Anche il concetto di società futura migliore ,cioè del progresso verso la società comunista senza classi -il paradiso sulla terra - è una copia del programma ebraico- cristiano e del suo modo di concepire il tempo e la storia costituiti da un inizio, sviluppo e fine reazione, sviluppo ed escaton.

Il tentativo di Francesco fu quello di offrire un modello di vita semplice e trasparente ,di vita famigliare con la fraternità cristiana , a una società che oramai si apprestava ad essere sempre più mercantile.

Ma se una vera vita ugualitaria nel sociale non la si può ottenere con le buone , la si ottiene sempre con le cattive , ed ecco la Rivoluzione Francese e Carlo Marx e figli.

Bisogna tuttavia riconoscere all'utopia comunista una forte tensione morale che aveva all'origine il desiderio di giustizia sociale . Così molti comunisti non hanno gettato la spugna sul piano della morale sociale e di una certa giustizia sociale , inficiata però da una falsa visione dell'uomo ,perché poggiando la morale sociale su valori importanti ma inconsistenti , si finisce di peggiorare ancora di più la situazione sociale e ne abbiamo avuto la prova storica con le società giuste comuniste .

Era questo il concetto inconfessato di ogni rivoluzionario francese e giudaico sinceramente animati: battersi per una società prima egualitaria e poi più giusta ,che non sono la stessa cosa,trascurando spesso altri aspetti dello sviluppo e della crescita umana e sociale, quale quello dello sviluppo della libertà stessa degli individui .

Quest'idea di società civile ha avuto un fascino anche su molti cristiani che di fronte a palesi ingiustizie sociali non resistevano dal ricorso all'uso illegittimo delle armi , come nei paesi del terzo mondo , dove la loro predicazione innescava scintille che poi sarebbero diventate vasti incendi, pur di ottenere una maggiore giustizia sociale e piegare la società verso un socialismo considerato spesso, a mio parere erroneo, d'ispirazione evangelica. Anche i francescani spirituali o i fraticelli ricorsero alle armi nel medio evo per attuare una vera Chiesa dei poveri e dove tutti fossero uguali. Il messaggio di Francesco erroneamente inteso anche lì portava a conflitti sociali ; quella società riuscì a superarli essendo maggiormente permeata di valori fondamentali.

Ma proprio nell'antico Israele , cioè quella società teocratica dove sarebbe stato più legittimo avere questi ideali sul piano civile , proprio lì non registriamo questa tensione politica all'uguaglianza e l'ossessione della giustizia sociale.Notiamo invece una lotta al peccato personale e comunitario e contro ogni infedeltà alla Legge.

Il desiderio innato di giustizia di ogni uomo lì prende altre vie, più concrete e meno pindariche ,senza fantasmagoriche lotte di classe alla borghesia nemica che da noi coverà nell'intimo di ogni uomo anche rivoluzionario.

Ma ,per quanto bella e attraente ,la vita monastica e religiosa , si giustifica solo all'interno di una società religiosa teocratica e ,se vogliamo ,ecclesiale, come imitazione da parte di alcuni della città futura, testimoniandola fin da quaggiù e allontanandosi da tutte quelle passioni che potrebbero far deviare dallo scopo finale la vita dell'uomo.

San Paolo non proponeva la vita di uguaglianza sociale nelle comunità giudaico -cristiane tra i pagani , quanto la carità cristiana che è altra cosa ,mentre un perfetto modello di comunità religiosa comunista lo troviamo solo nella Gerusalemme cristiana prima del 70 d.C. con un Tempio ancora in piedi , modello di quello futuro.

La prima comunità di Pietro a Gerusalemme rimane l'esempio più grande di comunità religiosa di tutta la storia del cristianesimo.

Quell'esemplare modello di comunità cristiana teocratica composta essenzialmente da giudei , scomparve con la caduta di Gerusalemme e da allora esiste , come modello solo nelle comunità religiose degli Ordini e Congregazioni e nelle istituzioni ecclesiali, che non a caso, hanno altri statuti e norme non accettate dalla comunità civile. Infatti i religiosi oggi sono come i giudei rispetto agli israeliti e ai pagani. Il racconto degli Atti riguardo alla comunità petrina di Gerusalemme non ha alcun valore sul piano civile ! Quella comunità petrina di Gerusalemme rappresentava il piccolo resto di Israele , unico stato teocratico della terra , che aveva accettato il Messia-Re e aveva il Tempio ancora in piedi prima del 70 d.C. Fuori di Israele lo stato teocratico non è concepibile.

Lì, i cristiani , liberamente davano delle offerte per aiutare i più poveri della comunità , cioè quelli che nella società civile erano gli ultimi. Perciò chi cerca la società comunista deve entrare in un convento o in un monastero , in una società teocratica ,se vuole ,anche con la propria famiglia , come avveniva nel basso medioevo molto comunemente , dando i propri beni al monastero e mettendosi al servizio di esso e dell'Abate con tutta la propria famiglia, ma chi vuole condurre la società civile a rassomigliare a quella religioso-monastica , commette anche un grave errore perché sono due cose ben differenti e non può farlo senza far spesso ricorso alla violenza illegittima .

Perciò la Giustizia Sociale e non il modello sociale comunista , va sempre riproposta sia alla società comunista e collettiva , sia a quella capitalista o ad altri tipi di sistemi sociali e non alle comunità monastiche veramente tali." Aiutare il forestiero ,l'orfano e la vedova " come prescriveva la Legge , non significava aspirare alla società ugualitaria o collettiva , spesso i cattocomunisti cristiani hanno fatto questa associazione :" aiutare i poveri significa scegliere il sistema collettivo ,anzi esso è il più etico dei sitemi esistenti " e l'ideale inconscio era la comunità petrina da proporre sul piano civile ; ciò è un assurdo perché la Giustizia e la promizione della comunità civile ,la si può ottenere in qualsiasi forma di governo e sistema sociale ,basta che c'è questa volontà da parte di chi governa e nel popolo.

La vita di comunità religiosa è improponibile sul piano civile , a meno che non si entra in un'orbita di fede ed è professata esplicitamente da tutta una società civile e religiosa , tuttavia i due piani sono sempre ben distinti e mai in contrasto tra loro.Nella società religiosa si mettono in comune i beni e non c'è distinzione tra i membri che sono tutti uguali e nessuno ha un diritto superiore a un altro riguardo ai beni; nella società civile , il bene comune non sono i beni materiali ugualmente condivisi , ma la legge naturale che è alla base della convivenza della società e se vogliamo essere più espliciti : la Legge di Mosè !

L'uomo - dicono - si dà delle leggi e si costituisce in società per non cadere nella legge della giungla dove lì , pare ,prevarrebbero i suoi istinti animaleschi peggiori.

A parte che nella giungla non prevale alcun istinto peggiore ,ma una semplice legge naturale di sopravvivenza , dove ognuno non intenta causa a nessuno e dove non esiste la vendetta , né la legge del taglione che cerca di stabilire la giustizia violata e la dignità di ogni essere davanti alla legge .

E' una visione negativa e pessimistica dell'uomo e della società che pone alla base della vita sociale la legge che nasce dall'esigenza di porre un freno alle passioni bestiali dell'uomo con una forza uguale e contraria ; l'uomo qui è paragonato ad un animale ;a quella scimmia da cui discenderebbe. Secondo questi l'uomo si dà le leggi di convivenza per non autodistruggersi a causa della malvagità , perciò uno più egoista di loro , che riassume tutti gli istinti bestiali , li sottomette e crea un ordine sociale con lui a capo , con il bastone in mano , pronto ad usarlo con chi alza la testa .

Così viene regolato l'ordine sociale . Assurdo!

La legge naturale ,nasce non perché l'uomo può essere malvagio , innanzi tutto, ma per far emergere in meniera ordinata quella parte di se stesso che è costituzionalmente buona e si trova nella sua parte spirituale che deve essere espressa attraverso la sua materialità e nella interrelazione con gli altri. La legge del taglione esiste soprattutto per chi , oltre che sul piano personale , su quello civile e sociale, ha perso , dimenticato o trasgredito solo per un attimo, la dignità dell'altro uomo o di se stessi .Insomma l'uomo vieve insieme agli altri non per sottometterli ,ma per poter crescere e aiutarsi vicendevolmente a crescere con alla base la legge.

L'uomo nasce buono ed è buono fondamentalmente e per procurasi da vivere non deve uccidere e fare la selezione naturale , essa non esiste nemmeno tra gli animali ma soltanto nella mente fantasiosa dei filosofi! Questa pretesa legge naturale di selezione è un racconto allettante che nemmeno nella realtà della foresta ha alcun riscontro scientifico e serve solo a giustificare la violenza ,non accettata culturalmente dagli pseudoscientisti e animalisti, di alcuni predatori .Essa è stata inserita nell'analisi dalla mente deformata dell'uomo scientista. Il branco di leoni che aspetta al guado la sterminata mandria di gnù ,cattura i più vicini in quel luogo e in quel momento che possono essere anche gli esemplari più forti della mandria e della specie ! Se lo gnu più forte capita nel punto sbagliato nel guadare un fiume , ciè , dove ci sono più coccodrilli e leoni e quello debole capita nel posto giusto , rispettivamente il primo muore e l'altro sopravvive e prolifica . Con questo non neghiamo che ci sia una certa selezione , ma è molto reletiva , non è una legge scientifica della natura e alla Hitler. L'equilibrio della specie viene regolato piuttosto dalle condizioni climatiche e geografiche che non da una decina di gnu che un branco di leoni riesce a catturare.

L'Aquila dall'alto può seguire con gli occhi gli spostamenti dell'esemplare più forte e aitante della razza delle lepri e catturarlo,privando così del loro re quella specie inconsapevole !

La legge di Mosè si trova non espressa , cioè in potenza e come bagaglio genetico , nell'anima di ogni essere umano creato . Ecco perché solo l'uomo ,Dio ha voluto per se stesso ed erediterà, infine , la natura divina !

La legge di Mosè è alla base di ogni codice civile e naturale presso tutti i popoli della terra . Essa si trova come esigenza fondamentale dell'anima , in ogni società civile e cultura della terra , in ogni uomo che nasce , solo che poi prende rivoli e vie un po’ differenti a secondo dei luoghi geografici e le differenti culture e tradizioni , ma sostanzialmente essa governa tutta l'umanità, anche gli indigeni della Papuasia ! Non uccidere ,non rubare ,onora il Padre e la madre, non dire falsa testimonianza…

queste leggi universali , sono fatte osservare con il metodo naturale ,cioè con la legge del taglione ovunque dalle tradizioni e dal potere civile.

A meno che non si eleggano le eccezioni a norma e si dica che il divorzio è una cosa buona solo perché le mogli dei carcerati possono di nuovo sposarsi. ! La libertà dell''uomo può arrivare ad allontanarsi anche di molto , può arrivare anche a non riconoscere questa legge fondamentale dentro l'uomo. Scopo di questa legge però , non è la salvezza delle anime ; essa non può darla , mentre può dare l'ordine e lo sviluppo sociale insieme alla giustizia nella società.

"Cerca lo stesso bene che vuoi per te anche per gli altri ", quindi non fare nulla di male agli altri che non vuoi si faccia anche a te . Costituitosi in società l'uomo deve innanzi tutto sviluppare e far crescere la parte migliore del suo essere e poi reprimere le devianze. Dalle possibili devianze la società civile si difende con la legge del taglione contemprata alle nuove sensibilità.Certo ci sono dei maniaci e criminali che non vogliono riconoscere questa legge universale e vogliono il male per se stessi e anche per gli altri. Questo dipende dal fatto che l'uomo non è assolutamente libero nelle sue scelte , anche se si crede libero ,la sua è una libertà condizionata , sotto condizione appunto e non assoluta. Dentro la sua anima e nella sua mente , oltre ad affiorare, naturalmente , la legge eterna ,che gli è costituzionale, si appressano altri fantasmi diversi da quella legge , e lui , è libero di scegliere quelli o quella . Egli può cambiare tutto tranne quei cardini fondamentali dati con la legge di Mosè , la quale chiede giustizia all'uomo e alla società attraverso la legge del taglione , cioè la legge naturale che il potere civile , in foro esterno , deve far osservare e attraverso la quale essa difende se stessa.

Spesso l'uomo si prospetta una libertà assoluta che non gli appartiene e che è molto pericolosa : porre delle leggi derivanti da consuetudini opposte a quelli della legge mosaica .

L'abitudine ad evitare la legge della coscienza ed a non farla incontrare con le esigenze genetiche della propria anima , porta a non più avvertirla fino a rinnegarla ,provocando spesso ,secondo i casi , alienazioni all'interno dell'individuo. L'uomo diventa alienato quando invece di scegliere i valori portanti della sua anima , sceglie gli idoli o le deviazioni e le illusioni dell'ideologia in cui spesso sono garantiti atteggiamenti e comportamenti non conformi alle dieci parole di Mosè.

Questo avviene anche nei casi in cui si avverte dentro se stessi imperante la legge naturale e senza convinzione, la si sovrappone, senza sposarla alla propria esistenza,perché in fondo non si tratta solo di affermazioni morali giuste e vere ,ma sono la forma scritta ,lettera ,di ciò che è una verità spirituale in Dio stesso. Ma la società civile non può indagare nelle coscienze e deve guardare solo l'esterno , ciò che accade alla luce del sole e in base a questo giudicare .Spesso è andata oltre .

E' proprio dalla esigenza fondamentale di questa legge eterna che emerge dal profondo che l'uomo fin da bambino scopre nella sua coscienza di non essere adeguato o di sentirsi accusato su qualcosa . Egli tenta spesso di evitare questo processo interiore rinnegando i principi morali avvertiti nella propria coscienza .

Può rispondere rifiutandola e rimuovendola attraverso un'operazione culturale ,non riconoscendoli come fondamentali per la sua vita e sul piano sociale .

L'uomo , anche il più perfetto rispetto a tale legge , si sente giudicato e sempre non all'altezza sul piano personale e interiore ,perché non vi aderisce interiormente che è la condizione della vera libertà che è donata da quella stessa legge a chi l'accetta incondizionatamente.

Questa legge universale , cioè i dieci comandamenti , non è la religione o le tradizioni che la trasmettono di generazione in generazione per cui l'uomo vi si adegua fin da bambino , ma è vero il contrario , cioè che l'uomo la scopre dentro di sè fin da piccolo e sotto tutte le latitudini della terra e spesso una pseudo- cultura gli insegna il contrario sui banchi di scuola fin da bambino, facendola passare come invenzione della mente umana , quindi rimuovendola e offrendo altri prodotti culturali .

Proprio certe società atee però, si sono dimostrate pedissequamente morali , più della legge della coscienza , a dimostrazione che ciò che si vuole gettare dalla porta , poi entra dalle finestre , perché non può darsi e costituirsi alcuna società senza quelle norme del vivere comune .La legge di Mosè è osservata spesso anche sotto i peggiori regimi perché in essi , in fondo ,ci sono sempre degli uomini , delle donne , dei bambini e degli esseri umani , costituzionalmente liberi , e non degli animali.

Quell'ordine eterno invita l'uomo ad adeguarsi individualmente e socialmente ad esso , ad entrare in comunione con lui , ricevendone in cambio la vera libertà e uno sviluppo sereno e senza traumi del tessuto sociale e dei singoli.

Quando l'uomo erra o si ribella , va contro questa legge e ne è giudicato . Questo errore poi può essere un fatto privato o può avere rilevanza sociale (esterna ).

La legge naturale , cioè la legge di Mosè accusa ogni individuo che si trova lontano a qualsiasi razza , condizione sociale e cultura appartenga! Tanto più ci si allontana , tanto più grava un'ira divina su di lui.

Essa abbiamo detto , a livello personale , può anche essere osservata esteriormente e formalmente ,ma ciò non basta per essere conformi alle fondamentali esigenze della legge naturale ed eterna che accusa chiunque non la rispetti e non l'accetti interiormente come cosa buona e giusta. Mentre sul piano sociale non ci sono grosse difficoltà ad osservare la legge di Mosè ,mentre sul piano privato ce ne sono di più .

Ecco che l'uomo accusato da questa legge implacabile ,ma amica dell'uomo , trova un aiuto in Dio stesso che gli offre l'ancora di salvezza dalla esigenza di giustizia eterna che , offesa , vuole essere ripagata :"occhio per occhio,dente per dente ,vita per vita ".

L'uomo non è capace di placare quest'esigenza della giustizia divina ed ecco la necessità di Cristo che offre il sacrificio espiatorio : eterno ,necessario , infinito , che riscatta la vita dell'uomo già condannato .

Perché in Dio la giustizia , la bontà, la santità non è un'opzione come per l'uomo !

Dio è giusto e non altro , è santo sostanzialmente e non altro ! Per la sua santità ha perdonato all'uomo pagando egli stesso un prezzo che l'uomo non poteva pagare.

Egli, Dio,non sceglie liberamente di essere giusto o perché ha un piano di giustizia ….. che potrebbe anche cambiare , no ! perciò i suoi attributi sono anche i suoi limiti ! Se è amore non può non amare, se è giusto,non può deviare, e con il pagamento del prezzo dell'offesa alla giustizia divina da parte di Suo Figlio ,ha dimostrato di essere non solo giusto ma anche amore.Ma un prezzo però è stato pur pagato davanti a Dio.

Il trasgressore o viene eliminato o gli viene perdonato pagando un prezzo ; altrimenti che giustizia sarebbe ?Chi tace davanti all'ingiustizia ne diventa complice . Ora chi ha pagato il prezzo è stato Lui , per tutti gli uomini che lo sappiano o non lo sappiano ,che lo rinneghino o lo cerchino, che osservano la sua legge formalmente o anche interiormente .Chi accusa l'uomo davanti a Dio è proprio questa legge che sta dentro l'uomo e con la quale egli deve fare i conti : accettarla , rifiutarla , o accettarla formalmente e interiormente rifiutarla .Ma quelle che sono soltanto norme qui,in Dio,si riveleranno essere il costitutivo di una Persona ;un essere personale con dei sentimenti e con delle esigenze di relazione.

Anche una pseudo-scienza ha finalmente individuato ,ma non per meriti propri , un super -io accusatore nell'uomo e l'ha combattuto con tutte le sue forze .Spesso ha ottenuto il contrario.

Perché l'osservanza esteriore di questa legge morale necessaria, produsse i farisei ieri e gli ipocriti oggi ,ma la soluzione non è l'abolizione , ma l'interiorizzazione e l'amore .

L'accanimento e l'osservanza esteriore della legge può produrre dei mostri ,a volte produce l'impiegato modello e padre di famiglia maniaco sessuale , il poliziotto modello che fuori del servizio diventa rapinatore,il mercante incensurato pedofilo ,il religioso schizzofrenico e maniaco ossessivo.

In qualsiasi situazione l'uomo possa trovarsi ,l'ancora di salvezza voluta da Dio è solo una : Gesù di Nazaret,uomo accreditato da Dio che è entrato nel Tempio e nel Santo dei Santi una volta e per sempre ,davanti all'Arca dell'Alleanza ,dove era conservata la legge scritta da Dio stesso, dove nessun uomo poteva entrare e ha consegnato il prezzo del riscatto alla giustizia divina : non con sangue di agnelli o di vitelli ,ma con il proprio sangue.