Giganti della Chiesa contemporanea: card. Ottaviani (1)
Nella libertà
giganteggia la Chiesa
Nelle regioni dove i cattolici sono in minoranza, la Chiesa non si aspetta protezione o appoggio dallo Stato, come può averlo da una Nazione cattolica che riconosce i princìpi dettati nella Immortale Dei. Ma le basta la libertà per poter produrre i frutti di bene che essa è destinata a dare alla società; le basta non essere oppressa per poter giganteggiare. Questo effetto è dovuto alla forza travolgente della Grazia e della Verità che essa possiede, come osservava Leone XIII nell’Enciclica Longinqua Oceani. Nel 1959 il Cardinale Ottaviani metteva in evidenza i progressi della Chiesa negli Stati Uniti d’America in un discorso tenuto in una Università di quella Grande Nazione.
Di Alfredo card. Ottaviani
L’America, anche ad esservi stati altre volte, pare sempre il «il nuovo mondo». Non la si vede mai abbastanza. Ammirevole la storia del vostro Paese, storia tanto più mirabile quanto più si è svolta in breve nel giro di pochi secoli, con tale forza da portarvi all’avanguardia della potenza, diciamo pure della civiltà; io vorrei soffermarmi soltanto su ciò che è stata ed è la storia del cattolicesimo tra voi.
Non più in là che all’inizio del secolo corrente, voi eravate ancora e appena una terra di missione; missione non tra gli infedeli, ma tra gli acattolici; comunque, missione; oggi, costituite, invece, la Cattolicità più sviluppata che si conosca, tendete il braccio a sorreggere nel mondo la Sede Apostolica. La più sviluppata, ho detto, e volevo dire che la parrocchia, come voi l’avete concepita e organizzata, resta un’acquisizione secolare per tutta la Chiesa, una vostra creazione immortale. Quanto all’appoggio che dal 1925 voi date alla Santa Sede, vi dirò che esso ricorda la funzione che fu nel Medioevo dell’Impero e, in tempo più recente, della Francia cattolica e vandeana [Bravissimo cardinale!!!!!!! La sua chiarezza spazza via tutte le falsità dell’antiamericanismo militante di qualsivoglia “parrocchia” ideologica N.d.R.]. Siete un poco l’appoggio, l’aiuto, la tutela della Chiesa di Roma e tuttavia non costituite un pericolo né un’usurpazione anche in potenza.
Mai aiuto è stato dato con pari disinteresse.
Non avete ancora dato la santità, ma neppure avete dato un’eresia.
L’americanismo, dottrina che pone l’azione al di sopra e prima della contemplazione e della mortificazione, non tanto è un’eresia quanto un errore ed è un errore non tanto americano quanto del secolo [Grazie!!!!!! Lei, cardinale, è un sommo uomo di Dio e ispirato dallo Spirito Santo nello smontare gli pseudosofismi di chi usa la condanna ecclesiale dell’Americanismo, per colpire gli USA N.d.R.].
Quell’errore, inoltre, svanì appena accusato. Oh, se tutti gli errori bastasse sottolinearli per togliergli di mezzo! Le vostre chiese, se mi è lecito rivolgermi a voi nei termini di Giovanni e Paolo, sono fiorenti ancora di giovinezza: avranno i santi e, ahimé!, i nemici intestini.
Penso ora a quanti dei vostri vescovi, dei vostri curati, studiarono a Roma ed una commozione profonda mi vince. Pio IX, aprendo ai figli degli Stati Uniti un proprio seminario in via dell’Umiltà, apriva una strada nuova alla vostra storia religiosa. Facendo studiare i vostri ragazzi accanto a quelli delle missioni, nell’Ateneo di Propaganda, dava loro le stesse ali dell’apostolato e del martirio. Propaganda conosceva allora non pochi né piccoli rischi. Quella storia non è stata ancora narrata; sarà narrata un giorno e sarà tutta di gloria.
Quel che importa, tuttavia, non è narrarla, ma continuarla. Urge che sia proseguita. Voi molto avete fatto, con tutto ciò siete ancora agli inizi: tutta la vostra terra, tutto il vostro popolo, tutta la vostra civiltà, debbono venire a Gesù, debbono entrare nel suo Regno sulla terra, quel Regno che ha Roma per capitale. La formazione romana non è un vezzo né un mito verbale, un discorso nostalgico e vano.. Se un Newman, inglese, quarantenne, già celebre, non esitò un attimo a prendere in Roma, oltre il suo sacerdozio – e mentre nulla e nessuno ve lo costringeva – le consuetudini devote di Roma, entrando nella sequela di S. Filippo Neri (vale a dire di quanto c’era di più tipicamente romano a Roma); questo vuol dire che I vostri predecessori, tanti cardinali, arcivescovi, vescovi, parroci d’America, amando Roma, non erano poi così arretrati. Le pagine del Newman – voi lo sapete – hanno catechizzato il mondo di lingua inglese nell’ultimo secolo; orbene, sono le pagine di un uomo che amò ricordare Roma come si ricorda la mamma, come si ricordano i primi dolcissimi anni della fanciullezza.
Vengo da voi con la fiducia che non ricevete senza una festosa accoglienza chi viene tra voi da Roma e d’altro canto non può parlarvi se non di Roma.
Romano di nascita, di sangue, di spirito, persino romanesco perché figlio del popolo, la Roma che io sento di più è quella che anche voi sentite del pari: quella di Patrizio e di Agostino di Canterbury, quella di Tommaso di Canterbury e di Tommaso Moro, quelli dei vostri grandi arcivescovi e cardinali: la Roma da cui si parte, la Roma a cui si torna; la Roma che quando ci si è , non si vorrebbe lasciare, e quando la si è dovuta lasciare, non si vorrebbe che tornarvi; la Roma di Pietro e di Paolo, di Agostino e di Girolamo; la Roma di tanti santi e di tutti gli Ordini, la Roma di tutti i papi; quella Roma che sola tra le città del mondo, come Gerusalemme nel Vecchio Testamento, ha ricevuto nel Nuovo Testamento la dignità e la vocazione di dirsi Città Santa,
Non sono pellegrini soltanto coloro che vengono a Roma; ci sono anche quelli che da Roma escono, si recano lontano, pellegrini di Roma anche loro, perché in nome di Roma lasciano Roma. A costoro appartengo pur io; tra di voi peraltro non mi sento fuori di quella patria di cui Roma è capitale, fuori di quella famiglia di cui Roma è Madre. Romano sono io, ma tra di voi che siete romani, così come romana è la Chiesa, per quella Roma onde Cristo è romano.
Proprio da tanta romanità nasce la vocazione e l’impeto all’apostolato più vasto, e più illuminato nelle terre e nel tempo: se sarete cristiani nel pieno senso della parola, sarete missionari instancabili. Potrete incontrare la tristezza, il dolore, persino le percosse, persino la morte; ma compirete, così facendo, la Passione del Signore, come diceva San Paolo e farete cristiana la Terra…e gli spazi.
God Bless America!!!!!
Christus regnet per Mariam!!!!
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