ESTERI La denuncia è arrivata oggi dalla Fondazione Cardinale Kung
Settanta religiosi fermati dalla polizia sono già stati rilasciati

Cina, arrestati un vescovo un sacerdote e 90 fedeli

La comunità cattolica ha risposto con petizioni e manifestazioni
ma la protesta è stata soffocata con violenze e arresti


XIWANZI - Un vescovo, un sacerdote e 90 fedeli. Questi i numeri dei cattolici della chiesa clandestina arrestati in Cina, secondo quanto riferito dall'agenzia missionaria AsiaNews e denunciato, in un comunicato diffuso oggi, dalla Fondazione Cardinale Kung, un'organizzazione cattolica fondata negli Usa. La polizia della provincia di Hebei, che vanta la maggior densità di cristiani per la maggior parte non ufficiali, non ha fornito alcuna spiegazione sugli arresti effettuati.

Le manette nella città di Zhangjiakou sono scattate il 30 luglio per il vescovo ausiliare della diocesi di Xiwanzi, monsignore Yao Liang e, il primo agosto, per il suo collaboratore, il sacerdote 31enne Li Huisheng. L'ottantaduenne Yao, che era già stato arrestato il 31 marzo del 2005, è ora detenuto nella città di Zhangjiakou, nella regione dell'Hebe. Sconosciuto, invece, il luogo dove è recluso padre Li Huisheng.

La Fondazione Cardinale Kung ha ricordato che i fatti sono avvenuti subito dopo la distruzione di una chiesa protestante ad Hangzhou, nella Cina orientale. All'indomani degli arresti, il 2 agosto, la comunità dei cattolici non ufficiali di Xiwanzi si è mobilitata presentando una petizione che chiedeva l'immediato rilascio del vescovo e del sacerdote. Protesta a cui la polizia ha però risposto, alle due di notte dello stesso giorno, mobilitando circa 500 agenti ed effettuando una novantina di arresti tra i fedeli. Negli scontri, una donna incinta ha abortito ed altre due persone hanno subito serie ferite e sono stati ricoverati. Al momento, 70 dei fermati sono già stati rilasciati, mentre gli altri 20 si trovano tutt'ora in carcere.



Il presidente del gruppo, Joseph Kung, invita ora "i governi e le imprese dei paesi amanti della libertà" a dare "maggior considerazione a queste violazioni della libertà di religione, che sono diventate abituali in Cina".

Con l'arresto di monsignor Yao, si allunga, infatti, la lista dei vescovi della provincia al momento in carcere. Il vescovo della diocesi di Baoding, Giacomo Su Zhimin, 72 anni, è stato arrestato nel 1996 e da allora è scomparso. Un anno dopo il suo ausiliario, Francesco An Shuxin, 54 anni, ha subito la stessa sorte, così come è capitato a Han Dingxian, vescovo di Yongnian, scomparso dalla fine del 2005. Giulio Jia Zhiguo, vescovo di Zhengding, viene, invece, rapito in continuazione dagli agenti di pubblica sicurezza. Al momento sono circa 23 i sacerdoti in prigione.

Con oltre un milione e mezzo di cattolici, Hebei è la regione cinese con la massima densità di religiosi cristiani e dove quelli non ufficiali, ovvero quelli che non sono riconosciuti dal governo, sono la forte maggioranza. Motivo per cui, nella regione è in atto da anni una dura campagna di repressione.

La Fondazione Kung, per denunciare l'attuale situazione, non scarta un'ipotesi estrema, chiedendo al Comitato Olimpico Internazionale di considerare l'opportunità di cancellare le Olimpiadi del 2008 di Pechino.

(3 agosto 2006) fonte: Repubblica.it