Originariamente Scritto da
MazingaZ
Si risveglia dal coma dopo 19 anni
Usa: si rigenerano le cellule cerebrali
Arriva dagli Stati Uniti una notizia che ha del miracoloso. Coinvolto in un gravissimo incidente d'auto, Terry Wallis è stato in coma per un breve periodo e si è poi stabilizzato in uno stato di semi incoscienza che durava ormai da oltre 19 anni, impedendogli qualsiasi contatto col mondo esterno. Adesso le sue cellule cerebrali stanno spontaneamente ricreando delle connessioni nervose, e Terry sta riprendendo lentamente a muoversi e parlare.
Terry, oggi 46enne, si è risvegliato tre anni fa e da allora le sue condizioni migliorano continuamente. I medici non gridano al miracolo, anche se si dichiarano positivamente sorpresi dalla sua improvvisa ripresa. Oggi riesce a parlare e contare senza interruzione fino a 25, anche se ha ancora bisogno di assistenza per muoversi e mangiare. Il padre, sempre al suo fianco in tutti questi anni, dice che suo figlio ha ripreso anche a scherzare, e ringrazia ogni giorno di essere vivo.
Il caso è stato studiato da un team guidato da Henning Voss e dal neurologo Nicholas Schiff presso il Weill Medical College della Cornell University a New York ed è l'unico individuato finora negli Stati Uniti. Nell'incidente Terry ha riportato gravissimi danni cerebrali che hanno distrutto i collegamenti nervosi del cervello, lasciando però fortunatamente intatte le cellule. Proprio questo particolare, secondo gli esperti, ha reso possibile la lenta ma costante ricostruzione dei collegamenti nervosi tra le cellule, fino a dare dopo anni risultati visibili per la salute di Terry. I medici hanno potuto osservare da vicino il processo di ricostruzione, utilizzando un sofisticato sistema di immagini che permette di seguire le tracce dell'attività cerebrale del paziente.
Lo studio ha permesso dunque di capire come avviene la ricostruzione dei collegamenti nervosi, ma ancora i medici non sono in grado di individuare quali pazienti possano avviare questo processo di guarigione. Per ora quindi non ci sono prospettive di cura, ma questa ricerca ha permesso di disegnare una chiara e dettagliata mappa dello sviluppo delle connessioni cerebrali e resta un punto di partenza per studi futuri.
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