Nel silenzio assordante di un governo tutto proteso alla tutela di una sola ditta nel corso del 2009 oltre 90.000 posti di lavoro sono stati persi in un settore chiave per la crescita e lo sviluppo di un economia basata sul terziario avanzato: l'innovazione tecnologica !!
E' come se la FIAT avesse licenziato tutti i suoi dipendenti senza la benché minima presa di posizione da parte degli organi governativi.
Anzi, qualcosa è stato fatto: il taglio degli 800 milioni destinati alla banda larga, la tassa "equo compenso" sulla tecnologia del ministro Sandro Bondi e il decreto Romani la cui finalità principale pare essere il bavaglio per internet e per Youtube...
Italia, per l'innovazione è crisi profonda
Impietose le statistiche relative all'occupazione di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici: 90 mila perdono il lavoro. Problemi soprattutto per i professionisti
Roma - Secondo i dati raccolti da Confindustria la crisi economica è costata al settore Servizi Innovativi e Tecnologici 90 mila posti di lavoro.
Particolarmente neri sono stati, infatti, i mesi tra aprile 2008 e settembre 2009 per il settore che comprende l'informatica, l'ingegneria, la consulenza e le telecomunicazioni: ha registrato un calo del 3,6 per cento, con particolare accanimento sui lavoratori autonomi che hanno subito le maggiori conseguenze (mentre la componente dipendente, soprattutto per via di un elevato grado di sostituzione, è rimasta sostanzialmente immutata).
Segni di ripresa si sono fatti registrare solo alla fine del terzo trimestre 2009, con una crescita tendenziale dell'1,2 per cento, dovuto però solo al recupero positivo del 3,1 per cento dell'occupazione dipendente che ha controbilanciato le percentuali ancora negative (-2,1 per cento) del lavoro autonomo
Claudio Tamburrino
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ostridicolo: