Così ha scritto Silvano/Vescovo Silvano

Conoscendo Padre Giovanni so che la pensa così e lo comprendo.Lo stimo profondamente e lo amo.
Proprio per questo vorrei invitare lui e tutti i seguaci del pensiero debole a fare uno sforzo: leggere con molta attenzione, magari anche due volte, quel compendioso lavoro che è "La Colonna ed iol Fondamento della Verità" del p.Pavel Flonskij,che io amo ed apprezzo sempre più, manche se mi aspetto da questa dichiarazione una accusa di Sofianismo, magari rivolta al Sinodo come - quando non ero vescovo - in contraddizione con se stesso (perchè ritiene che noi non siamo Chiesa ma setta) il dott. Karalis mi accusò al Metropolita.
Ma se il Sofianismo vi fa problemi lasciate pure di leggere il capitolo sulla Sofia. Il libro sta benissimo in piedi anche senza quello.
Perchè vi invito a leggerlo? Perchè ci fa scoprire un tipo di ragionevolezza della nostra fede (e di riflesso della nostra conoscenza metafisica) che si identifica col raziocinio ma che fonda un altro tipo di ragionevolezza che il grande matematico non poteva non cercare. Se sapessi come vorrei invitare Antiseri a fare lo stesso! Quest'anno ho fatto lo sforzo di leggere in classe con i miei alunni il capitolo "Il dubbio" ed ho notato i più sensibili interrogarsi di fronte a questo autore e - cosa che più conta, rimanere stupiti e sorpresi.
Forse il Dio che ci ha dato anche una ragione non vuole che abdichiamo ad essa, ma che la convertiamo.


Del pensar debole,della fede in Cristo Signore,della e nella pienezza della sinfonia e del pleroma ecclesiale(dedicato fraternamente a Silvano,a Barsanufio e a Nicola)

…farsi carico del proprio strazio,della propria lacerazione e della propria consapevole e strutturale inadeguatezza e non risolverla e non risolverla mai perché risolverla potrebbe (e lo è) essere tentazione idolatrica, il personale vitello d’oro della propria conciliazione ,l’in sé e per sé felice o presunto tale del proprio et…et ,anzi è tentazione idolatrica,del sarete come dio,ove e qualora si potesse dire e sapere cosa e chi mai è Dio .

Costruire conflitti,sempre conflitti,stare dentro il conflitto,sposare il conflitto come eterna icona di indissolubilità .La mia debole e fragile fede(ed è l’ora che io dica a me stesso che questa debolezza e questa sua fragilità è il carattere strutturale di essa,che fuori da questa debolezza e da questa fragilità io non incontrei mai Cristo Signore e Cristo Signore mi si presenta proprio nel tessuto di questa debolezza e di questa fragilità perché egli sa(egli sa…!!!!) che se non coniuga con me e non si coniuga in questa debolezza e in questa fragilità egli con me non ha speranza .E la debolezza e la fragilità di Cristo Signore (e lo intuisco confusamente) non sta nella morte di croce,non è debole e fragile perché è il servo sofferente,l’uomo dei dolori.Egli è (in sé e per sé?)debole e fragile proprio perché è il Risorto,l’unico vincitore della morte .

E allora qui la mia confusa intuizione di fede sa che la professione di fede non si può negoziare,non si può né si deve sottomettere e sottoporre ai ludi cartacei e verbali dell’ermeneutica .Ma cosa vuoi mai negoziare e cosa mai vuoi mediare ?Vuoi negoziare e vuoi mediare ,vuoi per caso interpretare un gesto fazioso,la violenza (si violenza bella,elegante,selettiva) di comunità già cristiane che professano apertamente(su questo apertamente poi ci sarebbe tanto da dire) il loro im-mediato apriori,il Cristo Risorto che è all’inizio e alla fine(l’alfa e l’omega?) della gioiosa tragedia della fede stessa?

Se non ricordo male l’antifona di introito dell’antica e nobile liturgia gallicana cantava e salmodiava Io sono il Signore della danza,danzate con me .E allora si danza con il Signore dentro la sua stessa tenda e solo dentro la tenda,dentro la quale cerchiamo tutti noi di portare e far entrare amici,parenti,conoscenti,uomini e donne a cui annunciamo la assoluta gratuità della fede,la sua im-motivata esistenza,la su continua conflittualità,il suo eterno aut aut ,il suo assurdo dire Nel nome di Gesù il Nazareno alzati e cammina ,il suo essere tenda in quanto ecclisia(chiamare dentro da fuori,strappare,rapire,il regno dei cieli è di coloro che lo prendono facendo effrazione di sé),e il suo essere ecclisia invocante senza un perché,senza uno scopo,senza una progettualità che non sia quella del proprio Signore e sapere(forse ora è troppo!!!!) che fuori dal circuito liturgico,fuori dalla tenda,fuori dalla danza il Vangelo,i Padri e le Madri sono ottimi testi affabulatori ma solo affabulatori e solo dentro la tende invece l’affabulazione è salvifica e tale salvezza è però reale( l’affabulazione in Cristo e di Cristo salva,Cristo salva nell’affabulazione,cos’è mai un ossimoro?) ed allora la tenda o è quella dell’Unam Sanctam o non è ? e allora ma come mai sostieni che solo la tua tenda è quella dell’Unam Sanctam,anzi è l’unam sanctam o è in via esclusiva?
Te l’ha detto per caso la Santa Triade?
Nell’assoluta debolezza e nella totale perfida ingenuità (o presunta tale) e con molto timore e con molto tremore mi e vi dico di si ,si mi è stato rivelato dalla Santa Triade e tuttavia io non ho le visioni né visioni e devo dire che la stessa Santa Triade ha pure perso tempo a rivelarmelo o forse ero io a non coglierne prima i segnali i fumo di comunicazione o forse entrambe le questioni e quindi ancora una volta Signore non tardarePadre Giovanni Festa