Dopo il primo dibattito svoltosi il 1 maggio a Cave
in occasione della festa organizzata da Base Militante "Rock per L'Europa"
sul tema Quale Futuro?
Il 2 giugno p.v. si terrà, sempre a Cave,
presso la Pinetina comunale di via Morino dalle ore 17.00 in poi,
il secondo appuntamento per dibattere su
"Quale Futuro per l'Area? Sinergie e strategie"
aperto a tutti i militanti e a tutte le realtà dell'Area (Forza Nuova, Fronte Sociale, Fiamma Tricolore, Casa Pound, Raido, etc... e perdonate le omissioni ma non sentitevi esclusi)
Vi aspettiamo numerosi per dibattere e confrontarci.
Base Militante - Cave
Questo che segue è il documento che fungerà da traccia per l'incontro:
Azione nella concordia. Concordia nell’azione
Cave 2 giugno 2006
di Gabriele Adinolfi
È necessario intraprendere qualcosa di costruttivo, comune e trasversale.
Qualcosa non ostacoli le singole scelte e le singole appartenenze.
Da quando, a maggio, si è finalmente iniziato a percepire il livello dello sbando e dell’assenza di prospettive cui un’intera area è stata condannata da una politica sbagliata, nata male, e da una diffusa incapacità gestionale, si sente sempre più spesso parlare di unità, di collaborazione.
L’impressione è che si parli di unità o collaborazione solo per essere formalmente inattaccabili, ma che da più parti (d’apparato) non la si voglia veramente.
Costituenti?
L’idea più ricorrente è quella di un’ennesima Costituente.
A cosa servirebbe?
Chi è invitato a questa Costituente; ammesso che ce ne sia una sola e non diverse?
Chi è escluso?
Ma, soprattutto: su quali criteri si fonderebbe?
Verticismo? Tribalismo? Rassismo? Magari mascherati da patine di apparente, confusa e neppure tanto auspicabile democrazia, che poi funzionerebbe così: mi scelgo un numero tot di persone e mi assicuro la maggioranza.
E cosa dovrebbe partorire una Costituente visto che il problema di fondo è l’incapacità politica?
Non prendiamo ras per capi
L’incapacità politica viene da lontano: da una ideologia del ghetto e della banda che porta alla fossilizzazione di gerarchie non dinamiche e alla traslazione coatta dell’idea del capo carismatico.
Che non ci siano capi carismatici è evidente. Qui non manca solo Mussolini, il che è scontato, o altri capi che lo accettarono come capo, quali Farinacci, Balbo o Pavolini. Qui mancano anche capi più alla nostra portata, come i Concutelli, i Mieville, i Morice, i Dimitri.
Certo: esiste una quarantina di persone un po’ più di spicco rispetto agli altri. Ma solo una ventina di esse ha avuto il buon gusto di non porsi come surrogati di capi; gli altri sono impegnati in logoranti e infinite partite per sfiancarsi reciprocamente. E tutta l’area vive solo di questo scontro senza fine possibile. Del resto se un giorno uno avesse il sopravvento sugli altri non si tratterebbe neanche di un risultato che dovremmo festeggiare, perché per poter restare avanti a tutti gli altri costui (chiunque sia) sarebbe costretto a emarginare, espellere o schiacciare quelli che - in un certo settore o, soprattutto, umanamente – sono migliori di lui. Insomma continuerebbe, come sempre a livellare e comprimere.
È così che vanno tristemente le cose e per questo non si progredisce, né lo si farà se due o tre dei venti che s’illudono d’esser capi oggi si mettono insieme per sopperire alle singole debolezze. La discordia regna sovrana e le pugnalate si sprecheranno. La disintegrazione procede all’infinito.
Guardiamoci in faccia!
Ho detto e ripetuto che serve una Rivoluzione Culturale e strutturale che sia antirassistica e antiverticista. Non antigerarchica ma anti-sclerotica. La mentalità che deve animare la ripresa l’aveva descritta perfettamente SFS in “squadristi”. La riporto:
“E non mi stupisce che lo squadrista (quello Anni Venti) li faccia tremolare e faccia sudare la loro pelle grassa.
Perché lo squadrista rappresenta il simbolo di tutto, dico bene tutto, quello che loro non potranno mai essere, di tutto ciò che non potranno mai avere.
L’arroganza pura e semplice non erudita e falsamente coraggiosa, la comprensione di se stessi e l’accettazione della propria condizione; il tutto misto alla volontà d’inserirsi in modo organico, disinteressato, l’accettazione del sistema gerarchico, naturale, ma non definitivo né totale, le diverse gerarchie, diverse a seconda delle capacità; il coraggio fisico, il coraggio di cercare e di trovare lo scontro, il gusto dei pochi contro tanti.
Guardiamoci in faccia, guardiamoci in faccia!”
(Da “Squadristi” Sotto fascia semplice, cd “Gambadilegno” 1998, prod. Trifase – Perimetro.)
Soccorso Sociale
Non usciremo da questa impasse senza ricorrere a quella mentalità e senza intraprendere l’interventismo, ovvero il modo di pensare e d’agire che non aspetta di conoscere le altalenanti scelte fatte dietro un tavolino dai feudatari del niente.
Per questo, piuttosto che confidare in ipotesi ritrite di costituenti, preferisco accogliere gli appelli ad unità nel concreto che si sono sentiti, anche questi, nel mese di maggio.
Parlo di unità d’intenti e di collaborazioni giuridiche ed interventiste che siano aperte a tutti, che siano per tutti, in nome della concordia e dell’efficacia.
Propongo quindi la costituzione di un Soccorso Sociale che possa far cambiare registro.
E utilizzo la parola “sociale” in entrambi i suoi significati, quello comune e quello originario.
Intendo perciò tutto quello che riguarda la società in lotta per la giustizia e l’autodeterminazione. Dunque il Soccorso Sociale deve diventare un laboratorio e un gruppo di pronto intervento per le questioni sociali; non è necessario che questo gruppo intervenga con le sue bandiere; meglio se l’azione, la teoria, l’organizzazione, l’assetto giuridico che il Soccorso Sociale riuscirà ad esprimere saranno a disposizione delle realtà politiche operanti (di cui del resto è auspicabile che la gran parte degli animatori del S.S. siano militanti), senza pregiudiziali di sorta.
Il Soccorso Sociale oltre ad incentivare leggi popolari ispirate al caso del Mutuo Sociale, può offrire mille soluzioni a situazioni di oppressione (o di inganno dovuto alla misconoscenza dei propri diritti): dalle tasse, alle pensioni, alle strisce blu.
Per poi approdare all’embrione di un motore sindacal/rivoluzionario (che non deve farsi necessariamente sindacato) e a opere di volontariato come le colonie per l’infanzia. (Ed anche potenziare quelle già in vigore se è vero che FN riprenderà le Colonie Evita Peron) Penso anche a dopo scuola o a primi apprendistati.
Ritengo che il Soccorso Sociale possa intervenire direttamente in certi casi ma, soprattutto, supportare le iniziative già esistenti o aiutare diverse realtà a realizzarle; sia con un sostegno fisico, sia con la preparazione di “format” d’intervento.
L’altro significato della parola sociale, che poi è quello originario, comprende il concetto di Socii (per i romani, gli alleati); dunque il Soccorso Sociale può divenire il luogo nevralgico, trasversale per il soccorso giuridico, economico, organizzativo; da questo si può concepire la logica del “sempre presenti”, ovvero del pronto intervento. Dunque, dal S.S. dovranno uscire pool di avvocati, giornalisti; una finanziaria e via dicendo oltre, ovviamente, a volontari disinteressati che siano l’embrione di quell’entità che ho definito come “Leali” nel mio documento del 1 maggio.
Al dunque
Io definisco una scelta di questo genere come “rivoluzionaria in marcia” perché non è ostaggio degli accordi e disaccordi di capetti o presunti tali e non è prigioniera di etichette o contenuti, dunque non è facilmente arrestabile.
L’idea è di inaugurare questo Soccorso Sociale per l’anno entrante, facendolo possibilmente debuttare subito dopo l’UdE 2006 (prevista dal 7 al 10 settembre in provincia di Rieti) che verrà organizzata armonicamente da Casa Pound, Sala Macchine Teseo Tesei, Forza Nuova Cerveteri, Base Militante Cave.
Invito chiunque a mettersi a disposizione di un’impresa che sarà corale.
Chiunque sia ansioso di contribuire ad un’azione costruttiva, diretta, interventistica, all’insegna della concordia può contattare:
Gabriele Adinolfi (Polaris)
ga@gabrieleadinolfi.it 3391262293
Daniele Dottori (Base Militante Cave)
danieledottori@hotmail.it 3396326305
Gianluca Iannone (Casa Pound)
latestadiferro@libero.it 064883573
Giuseppe Onorato (FN Cerveteri)
audace79@inwind.it 3351289326
Alessandro Stazi (Teseo Tesei, Rieti)
stazialessandro@libero.it 3478549593
Roberto Costa e Lilli lucente (Libreria Europa)
0639722159
Si tratta, ovviamente, di un primo embrione organizzativo che contiamo di allargare, non solo geograficamente. Nulla è completamente definito, salvo le linee guida. Dobbiamo riuscire insieme a costituire questo Soccorso Sociale e a farlo partire nel miglior modo possibile.