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    Da dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 621-626

    8 MAGGIO

    APPARIZIONE DI SAN MICHELE ARCANGELO

    Gli Angeli nel Vangelo.


    Il Salmista aveva predetto che l'arrivo dell'Emmanuele in questo mondo sarebbe stato salutato dai santi Angeli, che l'avrebbero umilmente adorato nel momento in cui avrebbe manifestato la sua presenza in mezzo agli uomini (Sal 96,8; Ebr 1,6).

    Noi vedemmo compiersi quest'oracolo nella notte di Natale. Il concento angelico attirò i pastori alla grotta, ove li accompagnammo per offrire i nostri omaggi al Dio Bambino. Nel trionfo della risurrezione, l'Emmanuele non poteva mancare di essere circondato da questi spiriti beati che l'avevano seguito con rispetto nelle umiliazioni ed i dolori della sua passione. Appena superata la barriera che lo tiene prigioniero nel sepolcro, un Angelo, il cui volto sfavilla e le cui vesti sono risplendenti come la neve, viene a rovesciare la pietra che chiude l'ingresso della tomba e ad annunciare alle pie donne che, colui che cercano, è risuscitato. Quando esse penetrano nell'antro del sepolcro, due Angeli, vestiti di bianco, si presentano ai loro sguardi e confermano la buona novella. Rendiamo omaggio a questi augusti messaggeri della nostra liberazione, e contempliamoli con rispetto mentre circondano Gesù durante il suo soggiorno sulla terra. Essi adorano questa umanità glorificata, che vedranno presto ascendere al più alto dei cieli e prendere posto alla destra del Padre. Si rallegrano con noi in questa festa di Pasqua, per mezzo della quale, nel nostro Salvatore risorto, ci è resa l'immortalità; come san Gregorio c'insegna [1]: "Questa Pasqua diviene anche la festa degli Angeli; poiché, allo stesso tempo che ci riapre il cielo, annuncia loro che le perdite che hanno subito nelle loro schiere, saranno colmate". È dunque giusto che il Tempo pasquale consacri una solennità al culto degli Spiriti Angelici. Poco prima dell'Annunciazione di Maria, festeggiammo Gabriele; oggi riceve i nostri omaggi l'Arcangelo Michele, il principe della milizia celeste. Egli stesso ne fissò questo giorno, apparendo agli uomini, e lasciando un pegno della sua presenza e della sua protezione.

    Il nome e la missione dell'Arcangelo.

    Anche il solo nome di Michele lo designa alla nostra ammirazione: è un grido di entusiasmo e di fedeltà. "Chi è simile a Dio?" così si chiama l'Arcangelo. Satana, dal fondo dell'inferno, freme ancora a tale nome, che gli ricorda la protesta con la quale questo Spirito accolse il tentativo di rivolta degli Angeli infedeli. Michele ebbe le sue prove nell'armata del Signore, e per questa ragione gli fu affidata la guardia e la difesa del popolo di Dio, fino al giorno in cui l'eredità della sinagoga ripudiata passò alla Chiesa cristiana. Adesso è il custode e il protettore della Sposa del suo Maestro, la nostra madre comune. Il suo braccio veglia su di essa; la sostiene, la risolleva nelle sue prove, ne condivide tutti i trionfi.

    Ma non crediamo che il santo Arcangelo, incaricato dei più vasti e più elevati interessi per la conservazione dell'opera di Cristo, ne sia talmente sovraccaricato da non poter mantenere un orecchio aperto alla preghiera di ognuno dei membri della santa Chiesa. Dio gli ha dato verso di noi un cuore che compatisce e non una delle anime nostre sfugge alla sua azione. Egli possiede la spada per la difesa della Sposa di Cristo; si oppone al dragone sempre pronto a lanciarsi contro la Donna ed il suo frutto (Ap 12,13); ma, nello stesso tempo, si degna di prestarci attenzione quando ognuno di noi, dopo di avere confessati i propri peccati al Dio onnipotente, alla Beata Vergine Maria, li accusa anche davanti a lui, Michele Arcangelo, e gli domanda il favore della sua intercessione presso il Signore.

    Il suo occhio vigila, su tutta la terra, presso il letto dei moribondi; poiché è suo incarico particolare di raccogliere le anime elette quando escono dal loro corpo.

    Con tenera sollecitudine ed incomparabile maestà, egli le presenta alla luce eterna e le introduce nel soggiorno di gloria. È la santa Chiesa stessa che, nei testi della Liturgia, ci istruisce su queste prerogative del grande Arcangelo. Ci insegna che è stato preposto al Paradiso, e che Dio gli ha affidato le anime sante per condurle nella regione della felicità senza fine. Nell'ultimo giorno del mondo, quando Cristo comparirà sulle nubi del cielo per giudicare il genere umano, Michele dovrà compiere un ministero formidabile, eseguendo con gli altri Angeli, la separazione degli eletti e dei reprobi, che avranno ripreso i loro corpi nella Risurrezione generale. Nel medio evo i nostri padri amavano raffigurare l'opera del santo Arcangelo in quel momento terribile, presentandolo ai piedi del trono del giudice supremo, nell'atto di tenere una bilancia sulla quale pesa le anime con le loro opere.

    Il culto dell'Arcangelo.

    Il culto di un così potente ministro di Dio, di un così vigile protettore degli uomini doveva propagarsi nella cristianità, soprattutto dopo la disfatta dei falsi dèi, quando non si ebbe più a temere che gli uomini fossero tentati di rendergli onori divini. Costantino elevò in suo nome un celebre santuario che si chiamò Michaélion e che sorse nei pressi della sua nuova capitale. All'epoca in cui Costantinopoli cadde nel potere dei Turchi, non vi si contavano meno di quindici Chiese consacrate al nome di san Michele, sia entro le mura della città, sia nei sobborghi. Nel resto della cristianità questa devozione si accrebbe grado a grado; e fu per mezzo delle stesse manifestazioni del Beato Arcangelo, che i fedeli vennero invitati a ricorrete a Lui. Queste manifestazioni erano locali; ma Dio, che fa scaturire grandi effetti da cose piccole, se ne servì per svegliare nei Cristiani, a poco a poco, il sentimento della fiducia verso il loro celeste protettore.

    Le Apparizioni.

    I Greci celebrano l'apparizione che ebbe luogo nella Frigia, a Chone, nome che ha rimpiazzato quello di Colossi. Esisteva in questa Città una Chiesa eretta in onore di san Michele, ed essa era frequentata da una pia persona che si chiamava Arcipe, e che i Pagani perseguitavano furiosamente. Nell'intento di disfarsi di lui, allentarono la chiusa di un corso d'acqua che venne ad unirsi al Lico, minacciando di far crollare la Chiesa di san Michele, dove Arcipe stava in preghiera. Ma, improvvisamente, il Beato Arcangelo apparve, tenendo in mano una verga; di fronte alla sua presenza l'inondazione arretrò, e le acque, ingrossate dall'affluente che la malizia dei pagani aveva scatenato, andarono a perdersi nell'abisso in cui il Lico sprofonda e sparisce presso Colossi. La data di questo prodigio non è sicura; si sa solamente che ebbe luogo in un'epoca in cui i pagani erano ancora abbastanza numerosi a Colossi, per dare preoccupazione ai Cristiani. Un'altra apparizione fu destinata ad accrescere la devozione a san Michele tra il popolo italiano, ed ebbe luogo sul monte Gargano, nelle Puglie: è quella che noi festeggiamo oggi. Una terza ebbe luogo in Francia, sulle coste della Normandia, sul monte Tomba. Si celebra il sedici Ottobre. La festa odierna non è quella più solenne delle due che ogni anno la Chiesa consacra a san Michele; quella del ventinove settembre è di grado superiore, ma meno personale per il Beato Arcangelo, poiché vi si onorano nel medesimo tempo tutti i cori della gerarchia angelica.

    L'apparizione sul monte Gargano.

    Questa apparizione si crede abbia avuto luogo sotto il pontificato di Gelaste I, in Puglia, sulla cima del Gargano, ai piedi del quale è situata la città di Siponte.

    Secondo la tradizione, un toro si era impigliato nella boscaglia, all'ingresso di una caverna. Un uomo che lo inseguiva, scoccò una freccia su di esso; ma questa si girò, tornò sopra di lui e lo ferì. Un religioso terrore s'impossessò allora delle persone che erano andate all'inseguimento dell'animale, di modo che nessuno osava più avvicinarlo. Consultato il Vescovo di Siponte, rispose che si doveva interrogare Iddio per mezzo della preghiera e di un digiuno di tre giorni, alla fine del quale l'Arcangelo san Michele lo avvertì che il luogo dove si trovava quell'animale era sotto la sua protezione, e che voleva che esso si consacrasse al culto divino, in suo onore e degli Angeli. Una processione si recò alla caverna. Videro allora che essa era disposta in forma di Chiesa, vi si celebrò il santo Sacrificio, ed il luogo divenne celebre per i miracoli che vi si produssero.

    Lode.

    Come sei bello, Arcangelo san Michele, mentre rendi gloria al Signore, di cui hai umiliato il nemico! Il tuo sguardo si volge verso il trono di Dio, del quale hai sostenuto i diritti e che ti ha dato la vittoria. Il tuo grido: "Chi è simile a Dio?", ha elettrizzato le legioni fedeli, ed è divenuto il nome tuo e la tua corona. Esso ci ricorderà per sempre, nell'eternità, la tua fedeltà ed il tuo trionfo sul drago. Ma nell'attesa noi riposiamo sotto la tua custodia, siamo i tuoi fortunati protetti.

    Protettore della Chiesa.

    Angelo custode della santa Chiesa, è venuto il momento di spiegare tutto il vigore del tuo braccio. Satana, nel suo furore, minaccia la Sposa del Maestro: fa brillare il lampo della tua spada, e piomba addosso a questo implacabile nemico ed alla sua orribile corte. Il regno di Cristo è scosso fino alle sue fondamenta. Ma se la terra deve vivere ancora, se i destini della Chiesa non sono ancora compiuti, non è il momento, o potente Arcangelo, che tu faccia sentire al demonio che non si oltraggia impunemente su questa stessa terra colui che l'ha creata, che l'ha riscattata, e che ha il nome di Re dei re, di Signore dei signori? Il torrente degli errori e del male non cessa di trascinare verso l'abisso questa generazione sedotta: salvala, dissipando gli oscuri complotti di cui essa è vittima.

    ...e della buona morte.

    Tu, o Michele, sei il protettore delle anime nostre al momento del passaggio dal tempo all'eternità. Durante la nostra vita, il tuo occhio ci segue, il tuo orecchio ci ascolta. Noi ti amiamo, Principe immortale, e viviamo felici e fiduciosi all'ombra delle tue ali. Ben presto verrà il giorno in cui, in presenza dei nostri resti inanimati, la santa Chiesa, madre nostra, domanderà per noi, al Signore, che veniamo strappati dalle fauci del leone infernale e che le tue mani potenti ci ricevano e ci presentino alla luce eterna. Aspettando quel momento solenne, veglia sui tuoi protetti, o Arcangelo! Il dragone ci minaccia, vorrebbe divorarci. Insegnaci a ripetere con te: "Chi è simile a Dio?". L'onore suo, il sentimento dei suoi diritti, l'obbligo di restargli fedeli e di servirlo, di confessarlo in ogni tempo e in ogni luogo formano lo scudo della nostra debolezza, l'armatura sotto la quale noi pure vinceremo, come tu vincesti.

    Ma ci occorre qualcosa di questo coraggio che tu attingesti all'amore di cui eri ricolmo. Fa', dunque, che amiamo il tuo e nostro Signore, poiché solamente allora saremo invincibili come te.

    Satana non sa resistere alla creatura che è affascinata dall'amor di Dio e fugge vergognosamente. Il Signore ti aveva creato, o Michele, e tu hai amato in lui il tuo Creatore; noi, non ci ha solamente creati, ma ci ha riscattati nel suo sangue; quale deve essere dunque il nostro amore per lui? Fortificalo nel nostro cuore e poiché combattiamo nella tua milizia, dirigici, infiammaci, sostienici col tuo sguardo, e para i colpi del nemico. Tu sarai presente, lo speriamo, alla nostra ultima ora, vessillifero della salvezza! In cambio della nostra devozione per te, degnati di montar la guardia presso il nostro giaciglio e ricoprirlo del tuo scudo. Non abbandonare l'anima nostra, beato Arcangelo, quando essa si serrerà presso di te; conducila ai piedi del tribunale di Dio, ricoprila con le tue ali, rassicurala nei suoi terrori. Si degni il Signore, tuo padrone, di ordinarti di trasportarla prontamente nella regione delle gioie eterne!

    -----------------------------------------------------------------------------
    NOTE

    [1] Mattutino di Pasqua, 2.a lezione dell'omelia.


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    Martirologio tradizionale (8 maggio): Sul monte Gargano l'Apparizione di san Michele Arcangelo, che il Papa Pio dodicesimo costituì Patrono e Protettore dei Radiologi e dei Radiumterapeuti.

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    Cesare Nebbia, Apparizione di S. Michele arcangelo sul Gargano, XVI sec., Galleria delle Carte Goegrafiche, Vaticano

    Juan de Valdés Leal, S. Michele arcangelo, XVI sec., Museo del Prado, Madrid

    Ignacio de Ries, S. Michele arcangelo, XVI sec., Marquand Collection. The Metropolitan Museum of Art, New York

  5. #5
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  6. #6
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    INNO AKATISTO A S. MICHELE

    L'Inno Akatisto (Nota esplicativa)
    Nell'innografia liturgica bizantina un posto particolare occupa l'Inno Akatisto in onore della Madre di Dio, composto nel VI secolo, un vero poemetto in cui si esalta l'incarnazione del Verbo nel seno purissimo di Maria Vergine.
    È composto di 24 strofe: le più brevi (dette contacio) terminano con un “Alleluia"; le altre più lunghe (dette: ikos) hanno una serie di acclamazioni con alla fine un'espressione sempre ripetuta. Questo inno Akatisto è quasi il solo conosciuto nell'ambiente di lingua greca, mentre nei paesi slavi sorsero altri Akatisti (la parola vuol dire "non seduti", cioè inni da recitare in piedi).
    Ve ne sono in onore della Trinità, di Cristo, della Vergine - con denominazioni varie -, dell'Angelo Custode e dei Santi. Quando si recita un Akatisto in gruppo, generalmente una persona legge in modo chiaro, recitativo, le strofe e tutti acclamano insieme, magari cantando, i ritornelli finali “Alleluia!”, ad esempio: "Salve, Michele, grande Archistratega, con tutte le schiere celesti!".
    In questa nostra edizione abbiamo indicato la possibilità di recitare le acclamazioni delle strofe più lunghe (ikos) a cori alternati, unendosi, poi, tutti nel ritornello: "Salve, Michele..."


    Inno Akatisto a S. Michele Arcangelo (dalla liturgia bizantina)
    Guida - 1. Scelto condottiero delle schiere celesti ed intercessore del genere umano, liberati dalle sciagure ti cantiamo un inno di ringraziamento: Tu che stai davanti all'altare del Re della gloria, liberaci da ogni male, affinché ti cantiamo, con fede e amore:
    Tutti - Salve, Michele, grande Archistratega, con tutte le schiere celesti?

    Guida - 2. Noi dovremo lodare con lingue angeliche te, che presiedi i cori degli angeli dallo sguardo fiammeggiante, o Michele! Nell'attesa che, da te istruiti, ci abituiamo al linguaggio degli angeli, ascolta quanto ti diciamo con labbra umane, però riconoscenti:
    1° coro - Salve, stella iniziale del mondo.
    2° coro - Salve, luce della verità e del bene, simile a oro fulgente.
    1° coro - Salve, tu che per primo tra i cori angelici, ricevi i raggi della luce increata.
    2° coro - Salve, capo degli Angeli e degli Arcangeli.
    1° coro - Salve, tu da cui s'irraggia più possente la gloria della Destra creatrice:
    2° coro - Salve, tu di cui riflettono la bellezza tutti gli esseri incorporei.
    Tutti - Salve, Michele, grande Archistratega, con tutte le schiere celesti!

    Guida - 3. Vedendo con gli occhi della fede la grandezza spirituale della tua bellezza e la forza lampeggiante della tua destra, Arcangelo di Dio, noi, terreni e rivestiti di carne, siamo pieni di ammirazione, gioia e gratitudine verso il Creatore di tutte le cose, e acclamiamo insieme con tutte le schiere angeliche:
    Tutti - Alleluia!

    Guida - 4. Con la mente pura e libera dalle passioni ottienici, o ammirevole Michele, capo dei cori celesti, di poterci elevare dalla terra verso i cieli e cantarti un inno di lode così:
    1° coro - Salve, tu che contempli più da vicino l'ineffabile bellezza e la bontà divine.
    2° coro - Salve, fedelissimo annunziatore dei sapienti consigli della Santissima Trinità.
    1° coro - Salve, tu che adempi fedelmente gli eterni piani trinitari.
    2° coro - Salve, oggetto d'ammirazione amorosa delle schiere celesti.
    1° coro - Salve, tu che sei glorificato con fede dagli uomini.
    2° coro - Salve, tu che fai tremare le forze dell'inferno.
    Tutti - Salve, Michele, grande Archistratega con tutte le schiere celesti!

    Guida - 5. Avendo mostrato di aver forza invincibile per difendere la gloria divina, sei stato messo a capo delle schiere degli Angeli, o Michele, contro il superbo Lucifero che respira malvagità, ma che con i suoi seguaci è stato precipitato dall'altezza del cielo negli abissi; perciò gli eserciti celesti di cui sei condottiero glorioso, con gioia, unanimi, cantano davanti al trono di Dio:
    Tutti - Alleluia!

    Guida - 6. Tutti i cristiani hanno in te, Arcangelo Michele, un grande difensore e un meraviglioso aiuto nei combattimenti contro l'avversario; perciò desiderando godere della tua stupenda protezione, nel giorno della tua solennità ti acclamano così:
    1° coro - Salve, tu per cui il diavolo, simile al lampo, è stato scacciato dai cieli.
    2° coro - Salve, tu per cui la stirpe umana con la tua protezione sale verso i cieli.
    1° coro - Salve, decoro luminoso e meraviglioso del mondo celeste.
    2° coro - Salve, difensore glorioso del mondo caduto quaggiù.
    1° coro - Salve, tu che in nessun modo sei stato cinto dalle forze del male.
    2° coro - Salve, tu che sei per sempre con tutti gli Angeli di Dio confermato nella verità, con la grazia divina.
    Tutti - Salve, Michele, grande Archistratega, con tutte le schiere celesti!

    Guida - 7. O Capo degli Angeli, libera dalla tempesta delle tentazioni e dalle sciagure noi che festeggiamo con gioia e amore la tua luminosa solennità; perché tu sei nelle disgrazie grande aiuto e nell'ora della morte protettore e difensore dagli spiriti maligni di tutti quanti esclamano a te e al nostro Dio e Sovrano:
    Tutti - Alleluia!

    Guida - 8. Vedendo il tuo coraggio contro le schiere di Satana, tutti i cori angelici con gioia si sono messi dietro a te nella battaglia per il nome e la gloria dei Sovrano, cantando: "Chi è come Dio?" Noi vedendo satana calpestato sotto i tuoi piedi ti acclamiamo vincitore:
    1° coro - Salve, tu per cui nei cieli è stata ristabilita la pace e la tranquillità.
    2° coro - Salve, tu per mezzo del quale gli spiriti del male sono precipitati nell'inferno.
    1° coro - Salve, tu che conduci le schiere angeliche e le forze del mondo invisibile per l'annientamento del male.
    2° coro - Salve, tu che dòmini invisibilmente l'agitazione e l'impeto delle forze del mondo visibile.
    1° coro - Salve, tu che sei meraviglioso aiuto per quanti sono impegnati nella lotta contro gli spiriti maligni sulla terra.
    2° coro - Salve, tu che sei forte sostegno per tutti gli abbattuti nelle tentazioni e sciagure.
    Tutti - Salve, Michele, grande Archistratega, con tutte le schiere celesti!

    Guida - 9. Divina fonte di grandi miracoli sei diventato nel tuo santuario in Chone dove non solo hai annientato con la tua forza il drago grande e terribile che lì dimorava, ma si è formato un corso d'acqua guaritrice di ogni malattia del corpo, perché tutti con fede al Sovrano degli Angeli che ti ha glorificato dicano:
    Tutti - Alleluià!

    Guida - 10. Avendo udito e conosciuto te come un grande luminare risplendente in mezzo ai cori angelici, o meraviglioso Michele, dopo che a Dio e alla Madre sua, a te accorriamo dicendo: illumina con i raggi della tua luce tutti noi che così ti acclamiamo:
    1° coro - Salve, condottiero e difensore nel deserto del popolo scelto da Dio.
    2° coro - Salve, alto mediatore della legge, data a Mosé sul Sinai.
    1° coro - salve, tu per mezzo del quale i profeti e i sommi sacerdoti dei giudei hanno ricevuto il dono di chiaroveggenza da Dio che tutto vede.
    1° coro - Salve, tu che comunichi la misteriosa saggezza ai legislatori timorati di Dio.
    2° coro - Salve, tu che doni la giustizia e la verità al cuore di quanti operano il bene.
    Tutti - Salve, Michele, grande Archistratega, con tutte le schiere celesti!
    Guida - 11. Araldo dei disegni di Dio ti sei mostrato a Manoach preso da timore e sbalordimento pensando di dover morire dopo, averti visto. Però, informato dalla moglie della tua buona apparizione e delle benevoli parole, nella gioia di poter generare, secondo la tua parola, un figlio di nome Sansone, riconoscente a Dio cantò:
    Tutti - Alleluia!

    Guida - 12. Rivestito di gloria meravigliosa, o Michele, sei apparso a Giosué simile a un uomo dicendogli: "Tògliti le calzature dai piedi: io sono l'Archistratega delle forze di Dio". Stupiti per questa tua apparizione, con amore ti acclamiamo:
    1° coro - Salve, insonne difensore degli incoronati da Dio.
    2° coro - Salve, pronto distruttore di quanti si oppongono al potere civile posto da Dio.
    1° coro - Salve, pacificatore dei sollevamenti popolari,
    2° coro - Salve, invisibile annientatore dei cattivi costumi.
    1° coro - Salve, tu che illumini i combattuti dai dubbi nell'ora di terribili incertezze.
    2° coro - Salve, tu che liberi i tentati da pericolose seduzioni.
    Tutti - Salve, Michele, grande Archistratega, con tutte le schiere celesti!

    Guida - 13. II Signore di tutte le cose volendo mostrare che le sorti degli uomini non sono dovute al caso, ma sono nella tua destra, ti ha costituito, o Michele, difensore e protettore dei regni della terra, per condurre i popoli e le nazioni al Regno di Dio. Perciò, conoscendo la grandezza del tuo servizio per la salvezza degli uomini, con gratitudine dicono a Dio:
    Tutti - Alleluia!

    Guida - 14. Per mezzo tuo, o Archistratega, il Creatore e Sovrano ci ha fatto vedere sulla terra, sopra tutti i prodigi, nuovi miracoli quando hai salvato il santuario a te dedicato dall'invasione delle acque del fiume, mandandole nell'abisso della terra. Vedendo ciò il beato Archippo assieme con i suoi figli spirituali, ti ha acclamato con gratitudine:
    1° coro - Salve, esultanza incrollabile dei santuari di Dio.
    2° coro - Salve, ostacolo invincibile per i nemici della fede di Cristo.
    1° coro - Salve, tu al cui mandato obbediscono le forze della natura.
    2° coro - Salve, tu che distruggi tutte le cattive intenzioni.
    1° coro - Salve, tu che porti gioia dal trono dell'Onnipotente ai fedeli.
    2° coro - Salve, tu che conduci gli infedeli sul cammino della verità e del bene.
    Tutti - Salve, Michele, grande Archistratega, con tutte le schiere celesti!

    Guida - 15. Uno strano miracolo del tuo potere, o Archistratega di Dio, hai fatto per Abacuc, quando con la forza divina l'hai portato rapidamente dalla Guidea a Babilonia, con lo scopo di dare un pasto a Daniele nella fossa dei leoni, che stupìto di fronte alla grandezza del tuo potere, ha acclamato con fede:
    Tutti - Alleluia!

    Guida - 16. Tutto sei nell'alto dei cieli, o Michele, davanti al trono del Re della gloria, però non stai lontano dalle cose della terra, sempre in guerra con i nemici della salvezza degli uomini, il cui ardente desiderio d'arrivare alla patria del cielo fa esclamare tutti all'unisono:
    1° coro - Salve, tu che dirigi il canto angelico trinitario.
    2° coro - Salve, tu che sei sempre pronto a difendere gli uomini e sei loro custode.
    1° coro - Salve, tu che hai sconfitto in modo stupendo l'orgoglioso faraone e gli infedeli egiziani.
    2° coro - Salve, tu che hai guidato gloriosamente nel deserto i fedeli Giudei.
    1° coro - Salve, tu che hai fatto spegnere la fiamma della fornace di Babilonia.
    Tutti - Salve, Michele grande Archistratega, con tutte le schiere celestíl

    Guida - 17. Tutti i monaci del santo monte Athos hanno tremato di gioia nel vedere il ragazzo, timoroso di Dio, fatto cadere dallo scoglio nel mare da malvagi amanti del guadagno, salvato da te; perciò il monastero che poi l'accolse, beneficiato per mezzo tuo, canta al Signore:
    Tutti - Alleluía!

    Guida - 18. Le arti dei rètori e i pensieri dei saggi non sono sufficienti per spiegare il tuo potere, o Michele, che hai sterminato in una notte centotrentacinquemila guerrieri del re d'Assiria Sennacherib, al fine di insegnare a non bestemmiare il nome dei Signore. Perciò noi, venerando il tuo zelo santo per la gloria del Dio vero, con gioia ti acclamiamo:
    1° coro - Salve, invincibile stratega delle milizie ortodosse.
    2° coro - Salve, sconfitta e terrore delle schiere dei malvagi.
    1° coro - Salve, propagatore della vera fede e della venerazione di Dio.
    2° coro - Salve, sradicatore delle eresie e degli scismi nocivi alle anime.
    1° coro - Salve, tu che hai colpito a morte nel tempio stesso, l'empio condottiero d'Antioco, Eliodòro.
    Tutti - Salve, Michele, grande Archistratega, con tutte le schiere celesti!

    Guida - 19. Sii forte sostegno, o Archistratega di Dio, di quanti desiderano salvarsi; liberaci e presèrvaci dalle sciagure e dai mali, ma soprattutto dai cattivi costumi e dai peccati, affinché progredendo nella fede, speranza e carità di Cristo, lieti di avere la tua meravigliosa intercessione, acclamiamo con gratitudine il Sovrano degli Angeli e degli uomini, dicendo:
    Tutti - Alleluia!

    Guida - 20. Tu sei un muro per gli uomini credenti, o Archistratega di Dio, ed anche una colonna forte nelle lotte contro i nemici visibili e invisibili; liberàti, quindi, per te dalle reti dei demòni, con il cuore e con le labbra grati ti acclamiamo:
    1° coro - Salve, invincibile combattente dei nemici della fede e degli oppositori della santa Chiesa.
    2° coro - Salve, instancabile aiuto degli umili araldi del Vangelo.
    1° coro - Salve, illuminatore con la luce della fede di Cristo di quanti sono nelle tenebre dell'errore.
    2° coro - Salve, tu che guidi i traviati da false dottrine al porto della verità e del pentimento.
    1° coro - Salve, vendicatore terribile di quanti usano il nome di Dio invano.
    2° coro - Salve, tu che castighi subito quanti deridono i misteri della santa fede.
    Tutti - Salve, Michele grande Archistratega, con tutte le schiere celesti!

    Guida - 21. Ogni inno di lode è povero, o Archistratega di Dio, di fronte alla moltitudine dei miracoli da te compiuti non solo in cielo e sulla terra, ma anche negli oscuri abissi dell'inferno, dove il dragone degli abissi hai legato con la forza del Signore; liberàti così dalla sua malvagità bendiciamo il Sovrano del cielo e della terra acclamando:
    Tutti - Alleluia!

    Guida - 22. Tu sei stato luminoso servitore della verità e della purezza dell'adorazione di Dio, o Archistratega, quando prevedendo i piani malvagi dello spirito delle tenebre, in nome di Dio gli hai impedito di fare del corpo nascosto dei condottiero d'Israele Mosé oggetto di venerazione superstiziosa dei figli di quel popolo; perciò ora, lodando la tua angelica assemblea, cantiamo con gratitudine:
    1° coro - Salve, difensore tra i Giudei della purezza della fede in Dio al tempo dell'antica Alleanza.
    2° coro - Salve, sradicatore del loglio dell'errore al tempo della nuova grazia.
    1° coro - Salve, distruttore degli idoli e degli oracoli pagani,
    2° coro - Salve, sostenitore degli asceti e dei martiri crisitiani.
    1° coro - Salve, donatore della forza della grazia di Dio ai deboli di spirito.
    2° coro - Salve, tu che rivesti con l'armatura della fede quanti sono deboli nella carne.
    Tutti - Salve, Michele grande Archistratega con tutte le schiere celesti!


    Guida - 23. Intercedi dal cielo la grazia divina per noi che cantiamo in onore del tuo eccelso nome, o Michele, affinché protetti da te, possiamo vivere in purezza e pietà, fino a quando, sciolti con la morte dai legami della carne, saremo degni di comparire davanti allo sfolgorante trono del Re della gloria e assieme ai cori degli Angeli cantare:
    Tutti - Alleluia

    Guida - 24. Esaltando, o Michele, i tuoi multiformi miracoli compiuti per la nostra salvezza, chiediamo al Signore e Sovrano di tutte le cose che lo spirito di zelo per la gloria di Dio da te posseduto non manchi mai a noi così diciamo:
    1° coro - Salve, tu che nel tempo opportuno meravigliosamente poni i servi fedeli di Dio ai posti elevati.
    2° coro - Salve, tu che invisibilmente deponi dall'altezza del potere e della gloria quanti sono indegni e dannosi.
    1° coro - Salve, tu che nell'ultimo giorno devi radunare gli eletti dai quattro punti cardinali della terra.
    2° coro - Salve, tu per cui i peccatori, simili al loglio, saranno dati al fuoco eterno al suono della voce divina.
    l° coro - Salve, tu da cui il diavolo con i suoi angeli saranno buttati nel lago delle fiamme eterne.
    2° coro - Salve, tu attraverso cui i giusti entreranno gloriosamente nella dimora del Padre celeste.
    Tutti - Salve, Michele grande Archistratega, con tutte le schiere celesti!

    Guida - 25. O eccelso Capo degli Arcangeli e degli Angeli, per il tuo meraviglioso servizio in favore della salvezza del genere umano, ricevi da noi un canto di lode e di ringraziamento; e tu, ripieno della forza di Dio, còprici con le tue ali da tutti i nemici visibili e invisibili, affinché al Signore da te glorificato e che ti glorifica, sempre cantiamo:
    Tutti - Alleluia!

    --------------------------------------------------------
    Sarebbe interessante avere il testo originale, così da poter verificare la traduzione.

    Tratto da qui.
    "In girum imus nocte et consumimur igni"

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Augustinus
    Da dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 621-626

    8 MAGGIO

    APPARIZIONE DI SAN MICHELE ARCANGELO

    Gli Angeli nel Vangelo.

    Il Salmista aveva predetto che l'arrivo dell'Emmanuele in questo mondo sarebbe stato salutato dai santi Angeli, che l'avrebbero umilmente adorato nel momento in cui avrebbe manifestato la sua presenza in mezzo agli uomini (Sal 96,8; Ebr 1,6).

    Noi vedemmo compiersi quest'oracolo nella notte di Natale. Il concento angelico attirò i pastori alla grotta, ove li accompagnammo per offrire i nostri omaggi al Dio Bambino. Nel trionfo della risurrezione, l'Emmanuele non poteva mancare di essere circondato da questi spiriti beati che l'avevano seguito con rispetto nelle umiliazioni ed i dolori della sua passione. Appena superata la barriera che lo tiene prigioniero nel sepolcro, un Angelo, il cui volto sfavilla e le cui vesti sono risplendenti come la neve, viene a rovesciare la pietra che chiude l'ingresso della tomba e ad annunciare alle pie donne che, colui che cercano, è risuscitato. Quando esse penetrano nell'antro del sepolcro, due Angeli, vestiti di bianco, si presentano ai loro sguardi e confermano la buona novella. Rendiamo omaggio a questi augusti messaggeri della nostra liberazione, e contempliamoli con rispetto mentre circondano Gesù durante il suo soggiorno sulla terra. Essi adorano questa umanità glorificata, che vedranno presto ascendere al più alto dei cieli e prendere posto alla destra del Padre. Si rallegrano con noi in questa festa di Pasqua, per mezzo della quale, nel nostro Salvatore risorto, ci è resa l'immortalità; come san Gregorio c'insegna [1]: "Questa Pasqua diviene anche la festa degli Angeli; poiché, allo stesso tempo che ci riapre il cielo, annuncia loro che le perdite che hanno subito nelle loro schiere, saranno colmate". È dunque giusto che il Tempo pasquale consacri una solennità al culto degli Spiriti Angelici. Poco prima dell'Annunciazione di Maria, festeggiammo Gabriele; oggi riceve i nostri omaggi l'Arcangelo Michele, il principe della milizia celeste. Egli stesso ne fissò questo giorno, apparendo agli uomini, e lasciando un pegno della sua presenza e della sua protezione.

    Il nome e la missione dell'Arcangelo.

    Anche il solo nome di Michele lo designa alla nostra ammirazione: è un grido di entusiasmo e di fedeltà. "Chi è simile a Dio?" così si chiama l'Arcangelo. Satana, dal fondo dell'inferno, freme ancora a tale nome, che gli ricorda la protesta con la quale questo Spirito accolse il tentativo di rivolta degli Angeli infedeli. Michele ebbe le sue prove nell'armata del Signore, e per questa ragione gli fu affidata la guardia e la difesa del popolo di Dio, fino al giorno in cui l'eredità della sinagoga ripudiata passò alla Chiesa cristiana. Adesso è il custode e il protettore della Sposa del suo Maestro, la nostra madre comune. Il suo braccio veglia su di essa; la sostiene, la risolleva nelle sue prove, ne condivide tutti i trionfi.

    Ma non crediamo che il santo Arcangelo, incaricato dei più vasti e più elevati interessi per la conservazione dell'opera di Cristo, ne sia talmente sovraccaricato da non poter mantenere un orecchio aperto alla preghiera di ognuno dei membri della santa Chiesa. Dio gli ha dato verso di noi un cuore che compatisce e non una delle anime nostre sfugge alla sua azione. Egli possiede la spada per la difesa della Sposa di Cristo; si oppone al dragone sempre pronto a lanciarsi contro la Donna ed il suo frutto (Ap 12,13); ma, nello stesso tempo, si degna di prestarci attenzione quando ognuno di noi, dopo di avere confessati i propri peccati al Dio onnipotente, alla Beata Vergine Maria, li accusa anche davanti a lui, Michele Arcangelo, e gli domanda il favore della sua intercessione presso il Signore.

    Il suo occhio vigila, su tutta la terra, presso il letto dei moribondi; poiché è suo incarico particolare di raccogliere le anime elette quando escono dal loro corpo.

    Con tenera sollecitudine ed incomparabile maestà, egli le presenta alla luce eterna e le introduce nel soggiorno di gloria. È la santa Chiesa stessa che, nei testi della Liturgia, ci istruisce su queste prerogative del grande Arcangelo. Ci insegna che è stato preposto al Paradiso, e che Dio gli ha affidato le anime sante per condurle nella regione della felicità senza fine. Nell'ultimo giorno del mondo, quando Cristo comparirà sulle nubi del cielo per giudicare il genere umano, Michele dovrà compiere un ministero formidabile, eseguendo con gli altri Angeli, la separazione degli eletti e dei reprobi, che avranno ripreso i loro corpi nella Risurrezione generale. Nel medio evo i nostri padri amavano raffigurare l'opera del santo Arcangelo in quel momento terribile, presentandolo ai piedi del trono del giudice supremo, nell'atto di tenere una bilancia sulla quale pesa le anime con le loro opere.

    Il culto dell'Arcangelo.

    Il culto di un così potente ministro di Dio, di un così vigile protettore degli uomini doveva propagarsi nella cristianità, soprattutto dopo la disfatta dei falsi dèi, quando non si ebbe più a temere che gli uomini fossero tentati di rendergli onori divini. Costantino elevò in suo nome un celebre santuario che si chiamò Michaélion e che sorse nei pressi della sua nuova capitale. All'epoca in cui Costantinopoli cadde nel potere dei Turchi, non vi si contavano meno di quindici Chiese consacrate al nome di san Michele, sia entro le mura della città, sia nei sobborghi. Nel resto della cristianità questa devozione si accrebbe grado a grado; e fu per mezzo delle stesse manifestazioni del Beato Arcangelo, che i fedeli vennero invitati a ricorrete a Lui. Queste manifestazioni erano locali; ma Dio, che fa scaturire grandi effetti da cose piccole, se ne servì per svegliare nei Cristiani, a poco a poco, il sentimento della fiducia verso il loro celeste protettore.

    Le Apparizioni.

    I Greci celebrano l'apparizione che ebbe luogo nella Frigia, a Chone, nome che ha rimpiazzato quello di Colossi. Esisteva in questa Città una Chiesa eretta in onore di san Michele, ed essa era frequentata da una pia persona che si chiamava Arcipe, e che i Pagani perseguitavano furiosamente. Nell'intento di disfarsi di lui, allentarono la chiusa di un corso d'acqua che venne ad unirsi al Lico, minacciando di far crollare la Chiesa di san Michele, dove Arcipe stava in preghiera. Ma, improvvisamente, il Beato Arcangelo apparve, tenendo in mano una verga; di fronte alla sua presenza l'inondazione arretrò, e le acque, ingrossate dall'affluente che la malizia dei pagani aveva scatenato, andarono a perdersi nell'abisso in cui il Lico sprofonda e sparisce presso Colossi. La data di questo prodigio non è sicura; si sa solamente che ebbe luogo in un'epoca in cui i pagani erano ancora abbastanza numerosi a Colossi, per dare preoccupazione ai Cristiani. Un'altra apparizione fu destinata ad accrescere la devozione a san Michele tra il popolo italiano, ed ebbe luogo sul monte Gargano, nelle Puglie: è quella che noi festeggiamo oggi. Una terza ebbe luogo in Francia, sulle coste della Normandia, sul monte Tomba. Si celebra il sedici Ottobre. La festa odierna non è quella più solenne delle due che ogni anno la Chiesa consacra a san Michele; quella del ventinove settembre è di grado superiore, ma meno personale per il Beato Arcangelo, poiché vi si onorano nel medesimo tempo tutti i cori della gerarchia angelica.

    L'apparizione sul monte Gargano.

    Questa apparizione si crede abbia avuto luogo sotto il pontificato di Gelaste I, in Puglia, sulla cima del Gargano, ai piedi del quale è situata la città di Siponte.

    Secondo la tradizione, un toro si era impigliato nella boscaglia, all'ingresso di una caverna. Un uomo che lo inseguiva, scoccò una freccia su di esso; ma questa si girò, tornò sopra di lui e lo ferì. Un religioso terrore s'impossessò allora delle persone che erano andate all'inseguimento dell'animale, di modo che nessuno osava più avvicinarlo. Consultato il Vescovo di Siponte, rispose che si doveva interrogare Iddio per mezzo della preghiera e di un digiuno di tre giorni, alla fine del quale l'Arcangelo san Michele lo avvertì che il luogo dove si trovava quell'animale era sotto la sua protezione, e che voleva che esso si consacrasse al culto divino, in suo onore e degli Angeli. Una processione si recò alla caverna. Videro allora che essa era disposta in forma di Chiesa, vi si celebrò il santo Sacrificio, ed il luogo divenne celebre per i miracoli che vi si produssero.

    Lode.

    Come sei bello, Arcangelo san Michele, mentre rendi gloria al Signore, di cui hai umiliato il nemico! Il tuo sguardo si volge verso il trono di Dio, del quale hai sostenuto i diritti e che ti ha dato la vittoria. Il tuo grido: "Chi è simile a Dio?", ha elettrizzato le legioni fedeli, ed è divenuto il nome tuo e la tua corona. Esso ci ricorderà per sempre, nell'eternità, la tua fedeltà ed il tuo trionfo sul drago. Ma nell'attesa noi riposiamo sotto la tua custodia, siamo i tuoi fortunati protetti.

    Protettore della Chiesa.

    Angelo custode della santa Chiesa, è venuto il momento di spiegare tutto il vigore del tuo braccio. Satana, nel suo furore, minaccia la Sposa del Maestro: fa brillare il lampo della tua spada, e piomba addosso a questo implacabile nemico ed alla sua orribile corte. Il regno di Cristo è scosso fino alle sue fondamenta. Ma se la terra deve vivere ancora, se i destini della Chiesa non sono ancora compiuti, non è il momento, o potente Arcangelo, che tu faccia sentire al demonio che non si oltraggia impunemente su questa stessa terra colui che l'ha creata, che l'ha riscattata, e che ha il nome di Re dei re, di Signore dei signori? Il torrente degli errori e del male non cessa di trascinare verso l'abisso questa generazione sedotta: salvala, dissipando gli oscuri complotti di cui essa è vittima.

    ...e della buona morte.

    Tu, o Michele, sei il protettore delle anime nostre al momento del passaggio dal tempo all'eternità. Durante la nostra vita, il tuo occhio ci segue, il tuo orecchio ci ascolta. Noi ti amiamo, Principe immortale, e viviamo felici e fiduciosi all'ombra delle tue ali. Ben presto verrà il giorno in cui, in presenza dei nostri resti inanimati, la santa Chiesa, madre nostra, domanderà per noi, al Signore, che veniamo strappati dalle fauci del leone infernale e che le tue mani potenti ci ricevano e ci presentino alla luce eterna. Aspettando quel momento solenne, veglia sui tuoi protetti, o Arcangelo! Il dragone ci minaccia, vorrebbe divorarci. Insegnaci a ripetere con te: "Chi è simile a Dio?". L'onore suo, il sentimento dei suoi diritti, l'obbligo di restargli fedeli e di servirlo, di confessarlo in ogni tempo e in ogni luogo formano lo scudo della nostra debolezza, l'armatura sotto la quale noi pure vinceremo, come tu vincesti.

    Ma ci occorre qualcosa di questo coraggio che tu attingesti all'amore di cui eri ricolmo. Fa', dunque, che amiamo il tuo e nostro Signore, poiché solamente allora saremo invincibili come te.

    Satana non sa resistere alla creatura che è affascinata dall'amor di Dio e fugge vergognosamente. Il Signore ti aveva creato, o Michele, e tu hai amato in lui il tuo Creatore; noi, non ci ha solamente creati, ma ci ha riscattati nel suo sangue; quale deve essere dunque il nostro amore per lui? Fortificalo nel nostro cuore e poiché combattiamo nella tua milizia, dirigici, infiammaci, sostienici col tuo sguardo, e para i colpi del nemico. Tu sarai presente, lo speriamo, alla nostra ultima ora, vessillifero della salvezza! In cambio della nostra devozione per te, degnati di montar la guardia presso il nostro giaciglio e ricoprirlo del tuo scudo. Non abbandonare l'anima nostra, beato Arcangelo, quando essa si serrerà presso di te; conducila ai piedi del tribunale di Dio, ricoprila con le tue ali, rassicurala nei suoi terrori. Si degni il Signore, tuo padrone, di ordinarti di trasportarla prontamente nella regione delle gioie eterne!

    -----------------------------------------------------------------------------
    NOTE

    [1] Mattutino di Pasqua, 2.a lezione dell'omelia.
    Il vescovo si chiamava (santificato in seguito) Lorenzo Maiorano ed era un parente dell'imperatore bizantino Zenone (questo per via di una probabile successione del culto dell'arcangelo Michele da Costantinopoli all'Italia
    bizantina).
    I luoghi di culto sono sempre stati degli ottimi "granai" a cui attingere per le associazioni "religiose" e si sono perpetuati nella storia già dei prîmi popoli italici, per esempio i Sanniti che ne avevano moltissimi e decaddero solo dopo essere stati assoggettati dai romani e poi liberatesi con le famose guerre civili fatte per l'ottenimento della cittadinanza romana! Al "sistema" confederativo e di condivisione dei beni del popolo sannitico si istaurò il sistema romano delle gens julia ecc. con tanto di riscossione dell'imposta.
    Alla caduta dell'impero romano d'occidente, il posto di riscossione lo presero i Vescovi!!!
    Il Meridione è sempre stato un popolo di credenti!!!

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    Citazione Originariamente Scritto da mosongo
    Il vescovo si chiamava (santificato in seguito) Lorenzo Maiorano ed era un parente dell'imperatore bizantino Zenone (questo per via di una probabile successione del culto dell'arcangelo Michele da Costantinopoli all'Italia
    bizantina).
    I luoghi di culto sono sempre stati degli ottimi "granai" a cui attingere per le associazioni "religiose" e si sono perpetuati nella storia già dei prîmi popoli italici, per esempio i Sanniti che ne avevano moltissimi e decaddero solo dopo essere stati assoggettati dai romani e poi liberatesi con le famose guerre civili fatte per l'ottenimento della cittadinanza romana! Al "sistema" confederativo e di condivisione dei beni del popolo sannitico si istaurò il sistema romano delle gens julia ecc. con tanto di riscossione dell'imposta.
    Alla caduta dell'impero romano d'occidente, il posto di riscossione lo presero i Vescovi!!!
    Il Meridione è sempre stato un popolo di credenti!!!
    Grazie per la precisazione Mosongo.

  9. #9
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    Jacopo Vignali, S. Michele Arcangelo libera le anime del purgatorio, Cappella Tornaquinci, XVI sec., Chiesa dei Santi Michele e Gaetano, Firenze

    Allievo di Simon Vouet, S. Michele atterra il diavolo, XVII sec., Musée de l'Amérique française, Québec

 

 
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