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  1. #1
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    Exclamation Ricorso della RnP per il senato

    Il nodo da sciogliere è l'interpretazione della legge sullo sbarramento a 3%
    Rosa nel Pugno: abbiamo diritto a 4 senatori
    Ricorso del movimento di Emma Bonino contro la non attribuzione di seggi a Palazzo Madama decisa dal ministero dell'Interno

    ROMA - Ancora un ricorso. Questa volta dal centrosinistra. La Rosa nel Pugno ha presentato ricorso presso le Corti d'Appello contro la sua esclusione al Senato annunciata dal Ministero dell'Interno. Come è noto - si legge in una nota - la Rosa ha ottenuto 18 deputati ma, all'incirca con la stessa percentuale di voti, nessun senatore. Ciò è avvenuto perchè la lista è stata esclusa dal computo per la ripartizione dei seggi in tutte le regioni dove non abbia raggiunto il 3%.

    RIPARTIZIONE PROPORZIONALE - Tuttavia, la legge stabilisce lo sbarramento del 3% dei voti nel comma che si riferisce alla situazione delle regioni in cui la coalizione vincente abbia superato il 55% dei seggi. Nessun sbarramento, secondo il movimento di Emma Bonino, la legge stabilisce per le situazioni in cui la coalizione vincente abbia superato il 50% e ottenuto in tal modo il premio di maggioranza tale da raggiungere il 55% dei seggi. In questi casi, il comma della legge, al contrario, dispone semplicemente la ripartizione proporzionale tra le liste. Pertanto, per il partito di centrosinistra, è assolutamente arbitraria l'esclusione della Rosa nel Pugno e di altre liste che si trovino nelle sue stesse condizioni. Con una corretta applicazione della legge, secondo la Rosa nel Pugno, le sue liste otterrebbero, sulla base di un primo calcolo, tra i quattro e i cinque senatori.

    SBARRAMENTO - Lo sbarramento che esclude la Rosa è stato esteso dal ministero, secondo gli ex socialisti e radicali, con un'interpretazione forzata a situazioni in cui nulla di simile è esplicitamente previsto dalle norme. Basta leggere attentamente tutti i commi e applicarli, come è doveroso, alla lettera. Per la verità, sino a questo momento, l'esclusione della Rosa è stata preannunciata dalla ripartizione dei seggi resa pubblica dal solo ministero e priva di un valore giuridico. Si può pertanto confidare che un'analisi non superficiale del testo di legge porti, in sede di Corti d'Appello, ad una corretta decisione: decisione che allo stato dei fatti non è stata ancora assunta.

    13 aprile 2006-corriere.it

  2. #2
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    se accolto sconvolgerebbe gli equilibri dell'unione e certe prepotenze della parte estremista comunista e filo rutelliana...

    cmq l'interpretazione di questa legge crea davvero tanti casini...

  3. #3
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    speriamo bene.. effettivamente è strano che con un 2.5% non si prenda neanche un senatore mentre l'hanno persino i consumatori!

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da laico
    speriamo bene.. effettivamente è strano che con un 2.5% non si prenda neanche un senatore mentre l'hanno persino i consumatori!
    evidentemente i consumatori hanno preso il 3% da qualche parte...

    domanda: quante possibilità di ottenere qualcosa? chi ha ideato il ricorso?

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Alberich
    evidentemente i consumatori hanno preso il 3% da qualche parte...

    domanda: quante possibilità di ottenere qualcosa? chi ha ideato il ricorso?
    Ciò non toglie che sia una legge cervellotica.
    Dal forum di radicali.it pare abbia scoperto il cavillo Marco Bertrandi.

  6. #6
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    sempre dal forum il punto incriminato della legge


    Titolo I
    Disposizioni generali
    Articolo 1
    [omissis]
    2. L’assegnazione dei seggi tra le liste concorrenti è effettuata in ragione
    proporzionale, con l’eventuale attribuzione del premio di coalizione regionale.

    [omissis]

    TITOLO VI
    Delle operazioni dell'ufficio elettorale regionale
    Articolo 17
    [omissis]
    2. L'ufficio elettorale regionale verifica quindi se la coalizione di liste o la
    singola lista che ha ottenuto il maggior numero di voti validi espressi
    nell'ambito della circoscrizione abbia conseguito almeno il 55 per cento dei
    seggi assegnati alla regione, con arrotondamento all'unità superiore
    .
    3. Nel caso in cui la verifica di cui al comma 2 abbia dato esito positivo,
    l'ufficio elettorale regionale individua, nell'ambito di ciascuna coalizione di
    liste collegate di cui all'articolo 16, comma 1, lettera b), numero 1), le liste
    che abbiano conseguito sul piano circoscrizionale almeno il 3 per cento dei
    voti validi espressi. Procede quindi, per ciascuna coalizione di liste, al riparto,
    tra le liste ammesse, dei seggi determinati ai sensi del comma 1. A tale fine,
    per ciascuna coalizione di liste, divide la somma delle cifre elettorali
    circoscrizionali delle liste ammesse al riparto per il numero di seggi già
    individuato ai sensi del comma 1, ottenendo così il relativo quoziente
    elettorale di coalizione. Nell'effettuare tale divisione non tiene conto
    dell'eventuale parte frazionaria del quoziente. Divide poi la cifra elettorale
    circoscrizionale di ciascuna lista ammessa al riparto per il quoziente elettorale
    di coalizione. La parte intera del quoziente così ottenuta rappresenta il numero
    dei seggi da assegnare a ciascuna lista. I seggi che rimangono ancora da
    attribuire sono rispettivamente assegnati alle liste per le quali queste ultime
    divisioni hanno dato i maggiori resti e, in caso di parità di resti, alle liste che
    Senato della Repubblica
    abbiano conseguito la maggiore cifra elettorale circoscrizionale; a parità di
    quest'ultima si procede a sorteggio. A ciascuna lista di cui all'articolo 16,
    comma 1, lettera b), numero 2), sono attribuiti i seggi già determinati ai sensi
    del comma 1.
    4. Nel caso in cui la verifica di cui al comma 2 abbia dato esito negativo,
    l'ufficio elettorale regionale assegna alla coalizione di liste o alla singola lista
    che abbia ottenuto il maggior numero di voti un numero di seggi ulteriore
    necessario per raggiungere il 55 per cento dei seggi assegnati alla regione, con
    arrotondamento all'unità superiore
    .



    testo integrale:
    http://www.senato.it/documenti/repos...ale_senato.pdf

  7. #7
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    Predefinito conferenza stampa a Montecitorio, Emma Bonino, Enrico Boselli ed Angelo Piazza

    Elezioni, Rosa nel Pugno: abbiamo diritto ad avere senatori

    14 aprile 2006

    • da una nota di agenzia letta a Radio Radicale

    "Nelle circoscrizioni dove la coalizione maggioritaria si fermasse sotto la soglia del 55% dei voti, la ripartizione degli eletti non dovrebbe tenere conto della soglia di sbarramento regionale, ma dovrebbe avvenire in modo proporzionale". Così si legge nell'esposto presentato dalla Rosa nel Pugno in tutte le corti di Appello e che stamane, in una conferenza stampa a Montecitorio, Emma Bonino, Enrico Boselli ed Angelo Piazza hanno illustrato nei dettagli per spiegare come l'interpretazione del Viminale non sia stata "corretta", e che la Rosa nel Pugno avrebbe quindi diritto ad avere eletti anche al Senato. "Quello che noi mettiamo in discussione - sottolinea Bonino - non è la ripartizione dei seggi attribuiti, ma la loro divisione all'interno delle due coalizioni". Entrando nello specifico del ricorso, Angelo Piazza uno dei dirigenti del partito evidenzia come sia "impossibile" in base a ciò che prevede la legge in caso di non raggiungimento del 55% che alla Rosa Nel pugno non sia attribuito nessuno senatore. "Secondo i nostri calcoli - spiega Piazza - e vedendo i voti raccolti dovremmo avere tre o quattro senatori". "Quello del Viminale - aggiunge Piazza - è un abuso non si può distorcere una norma chiara. Il problema poi, da quanto ci risulta, riguarda anche altre liste". Ottimista sull'esito del ricorso è Enrico Boselli che dice "di aver fiducia nelle corti d'Appello nonostante una pessima legge elettorale". Dai microfoni di Radio Radicale interviene anche Salvo Andò, ex ministro della difesa e dirigente della Rosa nel Pugno ricordano che "la legge elettorale ha un meccanismo complesso, che distingue chiaramente due ipotesi: che la coalizione raggiunga o meno il 55 per cento dei consensi". "Nel primo caso - spiega Andò - occorre fare riferimento solo alle liste che abbiano conseguito il 3 per cento dei voti validi, e solo loro possono partecipare alla ripartizione dei seggi. Nella seconda ipotesi invece non è assolutamente prevista la soglia di sbarramento, e anzi dice che per il riparto dei seggi tra le liste collegate si applicano criteri assolutamente proporzionali. E' sufficiente insomma - conclude - che la soglia di sbarramento sia superata da una sola lista coalizzata, dice la legge".

  8. #8
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    Predefinito

    Confermata l'interpretazione della legge elettorale fatta dal Viminale Rosa nel Pugno, respinto ricorso per Senato Anche in Puglia come in Liguria l'ufficio elettorale presso la Corte d'appello non ha assegnato alcun senatore al movimento di Boselli

    BARI - Dopo la Liguria anche la Puglia. Per la Rosa nel Pugno la sentenza sembra già scritta: non avrà alcun suo rappresentante al Senato. Anche l'ufficio elettorale presso la Corte d'appello di Bari non ha infatti riconosciuto alcun senatore in Puglia al movimento composto da socialisti e Radicali, che nei giorni scorsi aveva presentato nel capoluogo pugliese, così come in altre regioni italiane, un esposto con il quale contestava la ripartizione dei seggi al Senato. I responsabili dell'ufficio elettorale circoscrizionale - a quanto si è saputo - non hanno quindi condiviso l'interpretazione della legge fornita dal partito. La decisione dei giudici di Bari conferma quindi l'interpretazione della legge elettorale fatta dal Viminale nella notte elettorale, interpretazione respinta dalla Rosa nel Pugno.
    ESPOSTO - Secondo l'esposto del movimento di Boselli e Bonino, la legge elettorale prevede la ripartizione dei seggi all'interno della coalizione tra le sole liste collegate che abbiano ottenuto almeno il 3% dei voti validi. «Ma se la coalizione o la lista con il maggior numero di voti - veniva fatto rilevare - non ha conseguito almeno il 55% dei seggi (come è avvenuto in Puglia) la soglia di sbarramento non è in alcun modo prevista». Invece - secondo l'esposto - è previsto che le coalizioni che abbiano conseguito sul piano regionale almeno il 20% dei voti validi e contengono al loro interno almeno una lista che abbia conseguito sul piano regionale almeno il 3% dei voti validi siano richiamate per il riparto. Secondo la Rosa nel pugno, quindi, è sufficiente che la soglia di sbarramento sia superata da una sola lista coalizzata. «Le proiezioni non ufficiali del ministero dell'Interno nei giorni scorsi - concludeva la Rosa nel pugno - hanno ipotizzato riparti di seggi in ogni caso tra le sole liste che abbiano raggiunto il 3% e l'ipotesi è palesemente illegittima».
    19 aprile 2006


    quindi sono le singole corti d'appello e non la cassazione adecidere sul ricorso
    Europa Unita

  9. #9
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    Predefinito Elezioni. Rosa nel Pugno, anche per Genova validi nostri criteri

    In relazione alla decisione della Corte di Appello di Genova sull’attribuzione dei seggi al Senato, l’ufficio stampa della Rosa nel Pugno, precisa che al contrario di quanto diffuso da alcune agenzie di stampa, quella Corte ha effettuato la conta dei voti anche sulla base del criterio sostenuto dalla Rosa nel Pugno. Non sono stati attribuiti seggi alla lista Verdi-Pdci solo perché i voti in concreto non erano sufficienti alla conquista del seggio.

    Quella lista pur non avendo conseguito il 3% è stata difatti ammessa al riparto esattamente come sostenuto dal ricorso della Rosa nel Pugno.

    La questione resta quindi del tutto aperta e si attende con fiducia la decisione delle altre Corti.

  10. #10
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    Ho sentito a Studio aperto (se si può definire telegiornale..) che in puglia hanno bocciato il ricorso della Rnp..

 

 
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