Famiglia: Liliacee
Nome scientifico: Asparagus acutifolius
Nome volgare: Asparago selvatico
Caratteristiche: L'asparago è una pianta erbacea vivace, fornita di un corto rizoma sotterraneo e di radici carnose; dal rizoma, in primavera, sorgono i giovani germogli detti turioni, cioè gli asparagi commestibili.
I turioni che non vengono raccolti si sviluppano in fusti molto ramificati alti fino a due metri, conferendogli un aspetto cespuglioso e suffrutticoso con i tralci lunghissimi e intrecciatissimi. Le foglie sono ridotte a semplici scaglie: quelle che sembrano foglie sono in realtà dei rametti trasformati rigidi e pungenti detti cladodi. Da luglio a settembre appaiono minuscoli fiori di forma campanulata a sei petali bianchi listati di verde e di odore poco gradevole, più tardi le bacche della grandezza di un pisello che, una volta mature, sono quasi nere e contengono nella loro polpa alcuni semi. Plinio lo chiamava Prodigium Ventrosi tanto ne era ghiotto. Le radici si raccolgono nel tardo autunno.
Habitat: Cresce spontaneo in prossimita dei boschi; è abbastanza comune nei luoghi incolti e ai bordi delle strade, nelle zone steppose, collinari e pianeggianti (0-1300 m.).
Raccolta e uso alimentare: Ogni anno sul finire dell'inverno e nei primi giorni della primavera spuntano i nuovi turioni sottili e teneri, di sapore amarognolo, ma gustosissimo e consumati allo stesso modo degli asparagi coltivati, risultando rispetto a questi molto più saporiti. Vengono lessati e conditi con olio e limone, cucinati in frittata, per condire primi piatti, nei risotti ed anche conservati per brevi periodi sott'olio.
Normalmente quelli raccolti nei boschi sono filiformi e un po’ duri, per cui è preferibile la raccolta sulle spallette delle colline e sulle siepi, dove di solito i turioni sono più grandi e succosi. La raccolta deve avvenire, da gennaio ad aprile, tagliando o spezzando la parte tenera del turione senza danneggiare la pianta madre; raccogliere anche la parte legnosa è solo uno spreco di tempo ed un danno alla pianta. Gli ultimi getti, quelli di maggio, è meglio lasciarli alla pianta: sono troppo duri e legnosi, e servono per la rinnovazione della pianta.
Altre informazioni: Il nome deriva dal greco ("non semino") per il fatto che queste piante non si riproducono per seme, ma vengono moltiplicate per via vegetativa, per mezzo di turioni provvisti di robusto apparato radicale.
Proprietà farmaceutiche: Ha proprietà diuretiche, disintossicanti, indicato nella idropisia o ritenzione urinaria, obesità e itterizia.
Avvertenze: Il consumo dell'asparago è sconsigliato a chi soffre di infiammazioni renali.
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