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Discussione: La Pianta del Tè

  1. #1
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    Predefinito La Pianta del Tè

    La Pianta del Tè

    La pianta del tè è una sempreverde, con piccoli boccioli bianchi che somigliano a roselline, originaria della Cina, del Tibet e dell'India del Nord.
    Nel suo libro, Il Canone del Tè, Lu Yu parla di una pianta di tè selvatica nel Sichuan il cui tronco era così grande che le braccia di due uomini non sarebbero state in grado di cingere e sembra che nel Sichuan e nello Yunnan si trovino ancora molti di questi alberi che s'innalzano anche oltre i 12 metri.
    Quando le piante da tè crescono senza cure possono raggiungere anche i 10 metri ed è per mantenerle ad un'altezza utile alla raccolta che i piantatori le potano a 60 o 90 cm.

    Il primo a descrivere la pianta del tè fu il botanico svedese Carl von Linne (Linneo) nel 1753 che la chiamò Thea Sinensis, cioè Tè Cinese.
    Linneo era erroneamente convinto che il tè verde e il tè nero provenissero da due piante differenti mentre si sa che non ci sono tante varietà di piante quante sono le varietà di tè commercializzate. Queste ultime sono il frutto di differenze relative alle zone di crescita, al suolo e alle condizioni climatiche, al metodo di lavorazione e al periodo o al tipo di raccolta.
    La maggior parte dei coltivatori utilizza solo tre tra le specie di piante che vengono individuate sulla base della loro provenienza geografica: Cinese, Assamica e Cambogiana.

    Il tè oggi in commercio, cresce in una cintura che circonda la terra al di sopra dell'Equatore. I giardini migliori sono quelli che si trovano ad altezze inferiori ai 1800 metri.
    L'altezza e le nebbie montane aiutano la pianta proteggendola contro l'eccessiva esposizione al sole e creando le condizioni ideali di umidità e temperatura per favorire la crescita lenta delle foglie e dei germogli, conservandone la loro tenerezza.
    Molti dei più rinomati tè cinesi provengono dalle famose montagne Wuyi nel Fujian, Lushan nello Jiangxi, Emei nello Sichuan e Huangshan nell'Anhui.

    COLTIVAZIONE E RACCOLTA
    Le piante di tè sono prodotte da semi della grandezza di una nocciola, raccolti in ottobre e tenuti tutto l'inverno in una mistura di sabbia e terra.
    In Primavera vengono piantati in una nursery area o direttamente nel terreno alla profondità di circa 1 metro. Dopo la prima fase di sviluppo, le piantine vengono potate ogni settimana per evitare una crescita eccessiva.
    La raccolta inizia al terzo anno nei giardini a bassa quota e al quinto in quelli di alta quota e la vita produttiva va dai 30 ai 40 anni ma alcune piante, generalmente selvatiche, hanno una vita produttiva superiore ai cento anni.
    Le piante possono essere prodotte anche con il sistema della margotta, cioè con il trapianto di rami radicati. Fino al 1960 si procedeva per clonazione partendo dal taglio dalla foglia piuttosto che dal ramo.

    La maggior parte delle piante di tè ha un periodo di rigoglio o di crescita e una fase di quiescenza. Le foglie sono raccolte quando i giovani getti o germogli stanno venendo fuori. Nei climi più caldi le piante germogliano più frequentemente nel corso dell'anno e la raccolta può avvenire tutto l'anno. Ad alta quota c'è una diversa stagione di raccolta.
    In molte parti della Cina la stagione dei raccolti inizia ad Aprile e si conclude ad Ottobre. La raccolta è stagionale anche nel Nord dell'India e in Giappone.
    Le parti scelte per la raccolta fine sono le ultime 2 foglie e la gemma apicale, per la preparazione di tè corrente si raccolgono anche le quarta e la quinta foglia. Esse vengono staccate con le unghie e con un movimento verso il basso delle dita.

    In India il tè è coltivato in grandi piantagioni che progressivamente si stanno meccanizzando mentre in Cina il tè è prodotto principalmente in piccoli appezzamenti familiari situati in collina, dove la meccanizzazione è più difficoltosa.
    La raccolta manuale rimane una delle operazioni più importanti che non è stata ancora sostituita con successo da quella meccanica. È anche vero che se la raccolta è ancora manuale e viene fatta da dita espertissime questi giardini sono altresì altamente meccanizzati in altri campi, quali ad esempio l'irrigazione automatica.


  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da Jaki
    La Pianta del Tè

    La pianta del tè è una sempreverde, con piccoli boccioli bianchi che somigliano a roselline, originaria della Cina, del Tibet e dell'India del Nord.
    Nel suo libro, Il Canone del Tè, Lu Yu parla di una pianta di tè selvatica nel Sichuan il cui tronco era così grande che le braccia di due uomini non sarebbero state in grado di cingere e sembra che nel Sichuan e nello Yunnan si trovino ancora molti di questi alberi che s'innalzano anche oltre i 12 metri.
    Quando le piante da tè crescono senza cure possono raggiungere anche i 10 metri ed è per mantenerle ad un'altezza utile alla raccolta che i piantatori le potano a 60 o 90 cm.

    Il primo a descrivere la pianta del tè fu il botanico svedese Carl von Linne (Linneo) nel 1753 che la chiamò Thea Sinensis, cioè Tè Cinese.
    Linneo era erroneamente convinto che il tè verde e il tè nero provenissero da due piante differenti mentre si sa che non ci sono tante varietà di piante quante sono le varietà di tè commercializzate. Queste ultime sono il frutto di differenze relative alle zone di crescita, al suolo e alle condizioni climatiche, al metodo di lavorazione e al periodo o al tipo di raccolta.
    La maggior parte dei coltivatori utilizza solo tre tra le specie di piante che vengono individuate sulla base della loro provenienza geografica: Cinese, Assamica e Cambogiana.

    Il tè oggi in commercio, cresce in una cintura che circonda la terra al di sopra dell'Equatore. I giardini migliori sono quelli che si trovano ad altezze inferiori ai 1800 metri.
    L'altezza e le nebbie montane aiutano la pianta proteggendola contro l'eccessiva esposizione al sole e creando le condizioni ideali di umidità e temperatura per favorire la crescita lenta delle foglie e dei germogli, conservandone la loro tenerezza.
    Molti dei più rinomati tè cinesi provengono dalle famose montagne Wuyi nel Fujian, Lushan nello Jiangxi, Emei nello Sichuan e Huangshan nell'Anhui.

    COLTIVAZIONE E RACCOLTA
    Le piante di tè sono prodotte da semi della grandezza di una nocciola, raccolti in ottobre e tenuti tutto l'inverno in una mistura di sabbia e terra.
    In Primavera vengono piantati in una nursery area o direttamente nel terreno alla profondità di circa 1 metro. Dopo la prima fase di sviluppo, le piantine vengono potate ogni settimana per evitare una crescita eccessiva.
    La raccolta inizia al terzo anno nei giardini a bassa quota e al quinto in quelli di alta quota e la vita produttiva va dai 30 ai 40 anni ma alcune piante, generalmente selvatiche, hanno una vita produttiva superiore ai cento anni.
    Le piante possono essere prodotte anche con il sistema della margotta, cioè con il trapianto di rami radicati. Fino al 1960 si procedeva per clonazione partendo dal taglio dalla foglia piuttosto che dal ramo.

    La maggior parte delle piante di tè ha un periodo di rigoglio o di crescita e una fase di quiescenza. Le foglie sono raccolte quando i giovani getti o germogli stanno venendo fuori. Nei climi più caldi le piante germogliano più frequentemente nel corso dell'anno e la raccolta può avvenire tutto l'anno. Ad alta quota c'è una diversa stagione di raccolta.
    In molte parti della Cina la stagione dei raccolti inizia ad Aprile e si conclude ad Ottobre. La raccolta è stagionale anche nel Nord dell'India e in Giappone.
    Le parti scelte per la raccolta fine sono le ultime 2 foglie e la gemma apicale, per la preparazione di tè corrente si raccolgono anche le quarta e la quinta foglia. Esse vengono staccate con le unghie e con un movimento verso il basso delle dita.

    In India il tè è coltivato in grandi piantagioni che progressivamente si stanno meccanizzando mentre in Cina il tè è prodotto principalmente in piccoli appezzamenti familiari situati in collina, dove la meccanizzazione è più difficoltosa.
    La raccolta manuale rimane una delle operazioni più importanti che non è stata ancora sostituita con successo da quella meccanica. È anche vero che se la raccolta è ancora manuale e viene fatta da dita espertissime questi giardini sono altresì altamente meccanizzati in altri campi, quali ad esempio l'irrigazione automatica.


    E' vero che tu usi la marjuana per farti il tè?

  3. #3
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    "La prima tazza mi inumidisce le labbra e la gola, la seconda infrange la mia solitudine, la terza fruga nei miei sterili visceri per trovarvi soltanto quasi cinquemila volumi di ideogrammi confusi. La quarta stimola una leggera traspirazione - tutti i mali della vita se ne vanno attraverso i pori. Alla quinta coppa mi sono purificato; la sesta mi assume al regno degli immortali. La settima - ah! non ne potrei sorbire ancora...Sento soltanto il soffio di un vento fresco che mi si leva nelle maniche. Dov'è Penglaishan? Lasciatemi montare su questa dolce brezza e diffondermi oltre."

    YouQiang
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    Ultima modifica di Liquid Sky; 27-07-15 alle 08:07

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Sant'Eusebio
    E' vero che tu usi la marjuana per farti il tè?
    sbagliato, uso il basilico.

  5. #5
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    Tè Verde
    E anche detto Tè non fermentato, ed è proprio perché le foglie non vengono sottoposte a tale procedimento che conservano il loro colore verde, producendo un infuso chiaro e profumato.
    Il metodo tradizionale di lavorazione del tè verde prevede che le foglie siano disposte su dei vassoi di bambù e poi esposte al sole per qualche ora. Successivamente viene loro somministrato calore, generalmente in grossi recipienti (wok) posti sul fuoco ma anche attraverso il vapore (soprattutto in Giappone), che in pochi minuti farà evaporare la maggior parte dell’acqua contenuta nelle foglie.
    Le foglie riscaldate assumono una consistenza molliccia e possono essere piegate per favorire l’eliminazione dei residui d’acqua. La piegatura varia in base alla varietà: il Gunpowder è tipicamente arrotolato a formare delle palline mentre il Lu’an Guapian o anche il Lung Ching vengono piegati in lunghezza in modo da assomigliare ai semi del melone, da cui il nome cinese; altri infine vengono attorcigliati come piccoli serpentelli.
    Le foglie lavorate vengono sottoposte di nuovo al calore e quindi di nuovo piegate e infine lasciate a seccare fino a che non raggiungono la colorazione defnitiva.
    Il tè verde giapponese è generalmente lavorato allo stesso modo con la sola differenza, già ricordata, dell'uso del vapore.

    Tè Bianco
    E' uno dei tè cinesi più preziosi e ricercati, alcuni tipi di Yin Zhen (Aghi d'argento) sono costosissimi e vengono raccolti esclusivamente in determinati giorni dell'anno.
    Anche il tè bianco si differenzia dagli altri tè per il tipo di lavorazione cui le foglie vengono sottoposte. Per produrre il tè bianco si raccolgono i germogli prima che si schiudano e poi li si lascia appassire e essiccare, senza sottoporli a calore diretto.
    ll risultato è costituito da foglie che assumono un caratteristico colore argenteo e danno un infuso molto chiaro e delicato. Viene prodotto in quantità minime e solo una parte raggiunge l’Europa ed ecco perché ha spesso prezzi proibitivi.

    Oolong
    Sono i tè che subiscono un parziale processo di ossidazione e quindi hanno un colore più o meno scuro (i francesi li chiamano Bleu-verts in virtu delle sfumature verde blu che hanno alcuni di essi) e producono infusi più corposi e dal sapore più intenso di quelli verdi.
    Blofeld distingue tra Oolong e Bohea dove il primo è soggetto ad una fermentazione più lunga (fino al 60-70%), mentre per i secondi il processo viene bloccato molto prima (entro il 20%). Attualmente è prevalso il nome commerciale Oolong che indica entrambi i tipi con l'aggiunta di ulteriori indicazioni relativi alla provenienza e alla percentuale di ossidazione.
    Gli oolong sono prodotti principalmente nel Fujian (Fukien) e a Taiwan, il nome deriva dall'inglesizzazione del termine cinese Wu Long (Drago nero) ed è la varietà di tè che si usa nella cerimonia Gong Fu o con le tipiche tazze coperte chiamate Chung o Gaiwan.
    Le foglie destinate a produrre tè semifermentati non vengono raccolte troppo presto e vengono invece lavorate subito: appassite alla luce diretta del sole, sono poi messe in recipienti di bambù e agitate in modo da frantumarne i bordi e questo procedimento si protrae fino ad ottenere il grado di fermentazione desiderato.
    Il tè si presenta a foglia intera che dopo l’infusione evidenziano i caratteristici bordi arrossati prodotti dal processo ossidativo.
    Sono molto fermentati tè quali Da Hong Pao, Mi Lan Xian, Se Chung e Bai Hao.
    Hanno minore percentuale di ossidazione i tè Pouchong e quelli denominati Jade soprattutto di Taiwan.

    Tè Nero
    È prodotto principalmente in India e nei paesi africani per accontentare il gusto occidentale che richiede tè forti e ricchi di teina, capaci di sostituire egregiamente il caffè. Ma anche la Cina produce ottimi tè neri specialmente nello Yunnan e nel Fujian, patria del tè affumicato.
    La lavorazione del tè nero può essere suddivisa in quattro fasi: appassimento, arrotolamento, fermentazione e essiccazione.
    Le foglie vengono messe ad appassire e poi, quando sono ancora morbide, arrotolate senza spezzarle. L'arrotolamento fa fuoriuscire gli olii essenziali dalle foglie e contribuisce a fissare l'aroma e il colore finale del prodotto; ormai raramente questa operazione è manuale essendo stata sostituita da macchine. Successivamente le foglie vengono srotolate in un luogo freddo e umido e lasciate ad ossigenarsi per almeno 3-4 ore. Il contatto co l'ossigeno produce la fermentazione e fa colorare le foglie verdi di rosso.
    Infine si procede con l'essiccazione attraverso la somministrazione di calore che scurisce ulteriormente le foglie e ne blocca il processo decompositivo.

    Tè Aromatizzato
    Per la realizzazione di tè aromatizzato vengono indifferentemente usati sia il tè verde, che il nero, che l'oolong. Possiamo distinguere due procedimenti: quello tradizionale cinese che consiste nell'aggiungere alle foglie di tè petali o boccioli di fiori che alla fine verranno tolti e in Cina si chiamano Hua Cha (tè ai fiori) o Hsiang Pien (Frammenti Profumati).
    Tra le essenze più usate ricordiamo il gelsomino, il crisantemo dolce, il loto e i petali di rose. L'altro metodo prevede l'aggiunta alle foglie di tè di olii essenziali e in questo caso il numero degli aromi possibili è amplissimo. Alcuni tra i procedimenti di aromatizzazione del tè sono da mezionare: mentre per il gelsomino e le rose basta aggiungere alle foglie di tè rispettivamente i boccioli e i petali, alcune varietà pregiate di tè al loto venivano preparate mettendo le foglioline nella corolla del loto prima che si chiudesse e lasciandovele per una notte. Al mattino il tè al loto era pronto.
    Altro metodo ricordato da Blofeld consiste nel confezionare il tè in bucce d'arancia intere precedentemente svuotate, essiccate al sole e affumicate e infine essiccate in forno. Questo tè prodotto a Taiwan si chiama Suan Hsiang Tsu (Scatola Acida) e si prepara facendolo bollire con sale o zucchero.


    Tè Pressato
    In Cina è tradizione millenaria preparare il tè in panetti pressati per conservarlo e renderlo più idoneo al trasporto.
    Anche oggi alcune varietà vengono pressate e comercializzate in varie forme: a nido, a mattonelle, in palline e a tazza.
    Il più famoso tra i tè pressati è certamente il Pu'erh cui i cinesi attribuiscono molte proprietà curative (digestione, dissenteria, colesterolo alto). In Italia si trova spesso con il nome Tuocha, sia verde che nero.

    Tè Puerh (o postfermentato)
    Il puerh deve il suo nome alla città dove veniva commerciato e che, ironicamente, non produce tè.
    E' detto anche tè postfermentato perché subisce una lavorazione molto particolare che gli conferisce un sapore che ricorda la terra bagnata.
    E' venduto in vari formati: a foglie sciolte, a panetti, a torte (Tea Cake) a palline. E' sicuramente l'unico tè che può essere conservato a lungo (grazie al processo di preparazione) e alcuni tipi sono addirittura lasciati affinare in cantina per anni e alcuni collezionisti possono vantare puerh vecchi di oltre un secolo.

    liberamente tratto da link

  6. #6
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    Il Tè Rosso
    Roiboos


    Il Roiboos, molto in auge negli ultimi anni perché è totalmente privo di teina e ricco di vitamina C, in realtà non è un tè vero e proprio.
    Il gusto è molto simile e lo si può bere anche con il latte, ma non appartiene alla famiglia delle Cammelie.
    Si tratta di un arbusto del Sud Africa (Aspalathus linearis) che produce un'infusione rossa e ricca di sali minerali (un po come il Karkadé).
    Preparazione: si versano circa 150 ml di acqua bollente su 2 g di foglie e rametti e si lascia riposare per qualche minuto. La bevanda ha un colore rosso‑bruno e un piacevole aroma. In Sudafrica si produce dalle foglie di Rooibos anche un tè freddo molto apprezzato.

    Il nome della pianta deriva dal latino aspalathus "cespuglio spinoso dal legno profumato, che produceva un’ essenza odorosa" e linearis "a forma di linea", con riferimento alla forma delle foglie.
    I cespugli di Rotbusch raggiungono un'altezza dai 50 al 200 cm; le foglie aghiformi ricordano quelle di rosmarino e, allo stato fresco, sono di color verde chiaro. Dopo l'essiccazione e la fermentazione, che avviene alla morte della pianta, assumono la colorazione rosso-bruna tipica del prodotto commerciale. I piccoli fiori gialli compaiono in primavera e all'inizio dell'estate sudafricana. La specie è molto varia morfologicamente, geneticamente e se ne distinguono tre sottospecie:
    ‑ Ssp. Linearis,
    ‑ Ssp. Pinifolia (MARL)
    ‑ Ssp. Latipetala DAFILG

    Nella sua patria sudafricana la tisana di Rotbusch viene probabilmente usata già da secoli. Il botanico Thunberg (1743‑1828) accennava nel 1772 al fatto che questo infuso venisse bevuto volentieri dalla popolazione locale, ma soltanto all'inizio del XX secolo B. Ginsberg, discendente da una famiglia di commercianti di tè russi, iniziò a commercializzare la tisana di Rotbusch in Sudafrica e, seppure in quantità modeste, anche in Europa. All'inizio il fabbisogno di Aspalathus linearis poteva ancora essere coperto dalla raccolta delle piante selvatiche, in seguito, vista la crescente domanda, si iniziò la coltivazione. L'Aspalathus linearis è in origine una specie endemica della parte occidentale (regione delle piogge invernali) della provincia sudafricana di Città del Capo, oggi viene coltivata in grandi campi nei distretti di Nieuzoudtville, Clanwilliam, Citrusdal e Piquetberg.
    Per la coltivazione industriale si usano oggi principalmente i tipi Red Type e Rockland‑ Type, della varietà ssp. Linearis.


    Originariamente le foglie e i ramoscelli delle piante selvatiche della regione di Clanwilliarn venivano raccolti dalla popolazione, che li ammucchiava per la fermentazione e quando i ramoscelli e le foglie assumevano la colorazione rosso‑bruna, venivano essiccati definitivamente. Oggi si prelevano dalle colture cime di rami lunghe da 25 a 50 cm, con le foglie, si riducono in pezzi di circa 0,5 cm, si inumidiscono con acqua, si schiacciano e si lasciano fermentare da 8 a 24 ore in strati coperti di 10-15 cm. In questo processo si formano dei componenti aromatici (fra gli altri, carotenoidi dei cloroplasti) e le foglie passano dal verde al color rosso‑bruno. Successivamente vengono asciugati al sole da uno a tre giorni

    Viene venduto sia sfuso presso negozi specializzati, sia in bustine come gli altri tè.

    Non contiene caffeina e zuccheri ed è indicato per coloro che soffrono di emicranie insonnia ed ipertensione
    Contiene minerali quali calcio, potassio ferro zinco e sodio; inoltre presenta tracce di rame, manganese e fluoro.

    Il suo contenuto di tannino è molto più basso di quello degli altri tè, quindi ne risulta un sapore meno amaro permettendone l'assunzione anche senza zucchero.
    Ha proprietà antispasmodiche e calmanti. Viene infatti ampiamente usato per i bambini che soffrono di coliche o come succedaneo del latte per coloro che sono allergici al latte.
    Ha anche un effetto calmante sulla pelle. Infatti se applicato localmente allevia le irritazioni cutanee ed aiuta a combattere eczemi ed acne.

    Il Rooibos è ricco di flavonoidi che sono potenti antiossidanti. Gli antiossidanti hanno la capacità di combattere i radicali liberi e ritardare il processo di invecchiamento. In particolarenel Rooibos si trova il flavonoide aspalathin, che attualmente non risulta presente in nessun altro alimento.
    Recentemente gli scienziati giapponesi hanno scoperto che il tè Rooibos contiene un antiossidante che attacca i radicali liberi limitandone gli effetti dannosi.
    Esso inoltre contribuisce ad alleviare le ulcere, la nausea, la costipazione. Aiuta chi soffre di insonnia e di emicrania con il suo effetto distensivo sul sistema nervoso centrale. Rinforza ossa e denti grazie al suo contenuto di calcio, manganese e fluoruro.
    Contiene magnesio che è necessario per un sistema nervoso sano. Aiuta l'assorbimento del ferro.
    Non contiene acido ossalico e quindi può essere assunto anche da chi soffre di calcoli.
    Particolarmente indicato anche per chi fa sport. Infatti a causa del contenuto di ferro, potassio, zinco, manganese e sodio, aiuta a ristabilire il giusto equilibrio di sali minerali dopo un intenso sforzo fisico. *



    * Le varie fonti che ho consultato sono contraddittorie per quanto riguarda i reali effetti e benefici del Rooibos, che sono ancora in fase di sperimentazione.

    liberamente tratto da link

  7. #7
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    Tè verde elisir per il cervello

    Ennesimo studio a favore del tè verde. Berlo regolarmente (almeno due tazze al giorno), sarebbe una specie di elisir di giovinezza per il cervello. La bevanda di origine orientale, oramai diffusa in tutto il mondo, sembra infatti capace di allontanare anche malattie tipiche della terza età, come Alzheimer e Parkinson. A suggerire il suo utilizzo come neuroprotettore è uno studio condotto su oltre mille giapponesi con più di 70 anni di età. «Più tazze di tè si bevono, minore è la perdita delle facoltá cognitive. E nelle foglie della bevanda ci sono anche alcuni componenti che sono in grado di proteggere le cellule cerebrali dai danni tipici delle malattie neurodegenerative», commentano sull'American Journal of Clinical Nutrition i ricercatori dell'universitá di Tohoku, nel Paese del Sol Levante. Le conclusioni spiegherebbero le insolite percentuali, particolarmente basse, di forme di demenza senile in Giappone dove, da secoli, il tè verde è un rito oltre che una piacevole abitudine. «Bastano due o più tazze di tè verde al giorno per vedere dimezzate, rispetto a chi beve solo tre tazze alla settimana, le percentuali di incidenza di problemi mentali legati all'invecchiamento». E i benefici sono evidenti «a prescindere» da altri fattori tra cui la dieta, l'esercizio fisico o il fumo.
    25 febbraio 2006 - Corriere.it

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  8. #8
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    Predefinito Tipi di tè verde

    Bancha e Kukicha
    Il bancha o hojika contiene pochissima teina, di fatti bancha significa "leggero". Si definisce anche "tè di tre anni" perchè è costituito da foglie rimaste sulla pianta tre anni. E' un prodotto deteinato naturalmente ed è privo di coloranti o prodotti chimici. Il tè kukicha è dato da rametti di tè leggermente tostati.
    si distingue in due varietà: HOJICHA, composto dalle foglie più grosse dell'arbusto, con pochissima teina e KUKICHA, costituito dai rametti della pianta, praticamente privo di teina, è quest'ultimo il più indicato per uso curativo.
    Ha proprietà diuretiche, ipoglicemizzanti e depurative del sangue.
    La preparazione è diversa da hojicha a kukicha. Nel primo caso le foglie vanno messe in infusione per circa 4-5 minuti in acqua a circa 80°, nel secondo i rametti di tè vanno bolliti per circa dieci minuti.
    Entrambi hanno un sapore delicato e legnoso molto gradevole da assaporarsi con o senza zucchero. Si possono ottenere gradevoli sfumature di sapore miscelandolo durante l'infusione con semi di anice, meglio se anice stellato, radice di liquirizia (purché non vi sia ipertensione), scorza di limone, menta, cannella o cardamomo. La quantità di aromatizzante da aggiungere dipende ovviamente dai gusti, ma è sempre meglio non eccedere, soprattutto con l'anice stellato che, in grandi quantità, può diventare tossico.

    Genmaicha
    E' un tè derivato dal Bancha con aggiunta di riso e grano soffiato che danno all'infuso un sapore molto caratteristico.

    China plum blossom
    E' un tè molto pregiato, ricco di aroma e profumo, dalla creativa forma di fiore con petali cavi data alle foglioline. Nel sapore ricorda la freschezza dell'erba unitamente ad un retrogusto dolce e vellutato.

    Gyokuro
    E' la varietà più pregiata di tè verde prodotta in Giappone ed è coltivata nel dipartimento di Uji. E' un tè che ha un sapore fresco, dolce e persistente, molto profumato e dal colore chiaro.

    Gunpowder
    Si ottiene arrotolando le foglie di tè a formare delle palline del diametro di pochi millimetri. Non è un tè pregiato.

    Jasmine jade pearls
    Tè cinese prodotto mettendo a seccare le gemme di te' verde su stuoie unitamente a fiori di gelsomino raccolti la sera (quando emanano il massimo della loro fragranza) e quindi arrotolate insieme ai fiori stessi a formare delle piccole perle. E' profumatissimo per il gusto fiorito persistente.

    Lu'an Guapian
    Si ottiene piegando le foglie in lunghezza in modo che assomiglino ai semi del melone, da cui il nome cinese.

    himalaya, yogitea
    Sono tè verdi completamente privi di teina.

    Matcha
    E' il tè verde di alta qualità, color smeraldo, di sapore leggermente amarognolo, utilizzato nella cerimonia giapponese del tè. Le foglie vengono coltivate per un periodo all' ombra per mantenere il colore, dato dalla clorofilla, e poi polverizzate. Va gustato puro, possibilmente senza zucchero, anche se non sempre incontra il gusto degli occidentali. Berlo con la schiuma o senza dipende dalle varie tradizioni e scuole del tè.

    Pi lo chung
    E' un te' verde pregiato, noto per la forma delle foglioline a chiocciola. Il nome significa " spirale di giada primaverile". Il sapore del tè si sposa al profumo dei frutteti che si trovano normalmente nelle vicinanze delle coltivazioni. Ha un gusto speciale, fresco e un po' dolce.

    Lu mu dan flowery
    Prodotto nell'Hunan, anche per questo tè è stata adottata una forma creativa, cucendo le piccole foglie in strutture floreali. Ha un gusto fresco e piuttosto erbaceo e fiorito.

    Lung ching
    Questo pregiato te' verde, prodotto nella provincia cinese di Zhejiang, è denominato "Pozzo del Dragone" per via di una antica leggenda. E' caratterizzato da foglie di colore verde smeraldo. L' infusione e' giallo pallida con retrogusto dolce.

    Sencha
    Il sencha è utilizzato in giappone insieme al bancha per il consumo giornaliero. Produce un infuso di colore giallo-verde.

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    Tè verde Matcha

  9. #9
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    Trovo che il the verde non abbia un sapore gradevole. Almeno quelli che vendono nei supermercati. Mi puoi consigliare un the verdee che abbia un buon sapore? Grazie

  10. #10
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    Penso sia proprio una questione di gusto. A me ne avevano portato anni fa uno dalla cina, fatto di foglie essiccate e appallottolate che rinvenivano in acqua ed aveva un sapore dolciastro tanto che non aggiungevo nemmeno lo zucchero e lo bevevo così. Poi ho letto in rete che non è pregiato ma ad esempio a me piaceva.
    In genere io preferisco il te verde al gelsomino per via del profumo e non aggiungo niente. Il consiglio migliore è provarne qualche tipo (potendo recuperarli) per capire quale ti piace di più.

 

 
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