maledetti afidi, è lotta senza quartiere
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Mal bianco
Conosciuto comunemente come mal bianco, nebbia o manna, lo oidio è una malattia di tipo fungino (famiglia Erysiphaceae), che si sviluppa soprattutto in primavera/autunno con temperature che siano superiori ai 6-8°C, ma inferiori ai 30°C in presenza di umidità e di scarsa aerazione e soprattutto al nord. Fra le più comuni piante soggette ad attacchi di oidio possiamo ricordare: Rosa, Prunus laurocerasus, Quercus, Acer, Lagerstroemia, Evonimus, e Malus, ma sono moltissime le piante colpite.
Questi funghi, diffusi dalla pioggia o dal vento, germinano facilmente purché vi sia un ambiente sufficientemente umido e si sviluppano su tutti gli organi erbacei delle piante: foglie, germogli, rametti erbacei e boccioli fiorali, ma ad essere colpite sono soprattutto le foglie: i tessuti infestati dal fungo si ricoprono di un pulviscolo bianco-cenerino, inizialmente non ben definito, successivamente si forma una sorta di fitta ragnatela abbastanza evidente. Sfregando questa polverina le dita presenta il classico odore di pesce marcio. In diverse forme di oidio la lamina fogliare può assumere un aspetto bolloso o andare incontro a raggrinzimenti. Le foglie molto colpite disseccano e cadono anticipatamente per cui forti attacchi di mal bianco possono causare defogliazioni intense; talvolta l'oidio si può manifestare con piccole perforazioni circolari della pagina fogliare.
Questi funghi si sviluppano ancorandosi all’ospite per mezzo di appressori. E con strutture particolari dette austori penetrano nelle cellule delle piante e ne assorbono il contenuto distruggendo la pianta. Questo patogeno, una volta iniziato il suo sviluppo, diventa molto resistente sia al calore che alla siccità.
Difesa
Le infezioni sono generalmente precoci. Quando i primi sintomi sono visibili, è ormai molto difficile contenere l’oidio, quindi per essere efficace la difesa deve essere di tipo preventivo a partire dai primi di maggio, questo facilita il successivo contenimento della malattia.
Alcuni buoni rimedi preventivi possono essere: posizionare la pianta colpita in una zona ben ventilata, praticare potature atte a ben illuminare ed aerare ogni parte della chioma, evitare annaffiature nelle ore serali nei periodi con temperature medie.
Dopo di che si ricorre solitamente all'utilizzo ripetuto di prodotti specifici come ad esempio lo zolfo, che è il principio attivo più utilizzato contro l’oidio, sia sotto forma bagnabile, che per applicazioni in polvere. Quando i sintomi sono ormai visibili, solo lo zolfo in polvere può debellare la malattia; in queste condizioni, tutti gli altri prodotti sono inefficaci. Le applicazioni devono essere effettuate con tempo caldo e secco e ripetute dopo le precipitazioni.
Altri prodotti disponibili in commercio sono dinocap, derivati benzimidazolici, pirimidinici, triazolici; nel caso di utilizzo di fungicidi si consiglia di praticare 2-3 interventi all'anno, ulteriori interventi con lo stesso principio attivo potrebbero causare fenomeni di resistenza al prodotto.
In agricoltura biologica si può utilizzare lo zolfo come prevenzione, oppure si utilizza un antagonista dell'oidio, l'ampelomyces quisqualis, che sembra dare ottimi risultati.
Buongiorno a tutti,
sono un nuovo iscritto e vorrei un consiglio su una gardenia che ho comprato mesi fa. Da una decina di giorni le foglie stanno ingiallendo -
dal verde intenso stanno diventando di un verde sempre più chiaro - e parecchie cadono.
Ad occhio nudo non si vede nulla sulle foglie e/o sui rami, per cui ho pensato si possa trattare di ragnetto rosso. Tuttavia non si vedono ragnatele attraverso le foglie.
Pensate che la mia "diagnosi" sia esatta? E in caso affermativo, come fare
per debellarlo? Ho letto sul sito che può essere utilizzato un infuso d'aglio, ma come usarlo? Va nebulizzato sulla pianta? E per quante volte?
Vi ringrazio dell'attenzione e vi auguro una buona giornata,
Stefano
Io ho provato l'infuso d'aglio una volta alla settimana ma in via preventiva, perchè fortunatamente quest'anno acari e afidi ancora non se ne vedono...ho letto da qualche parte che può servire anche interrare uno spicchio d'aglio ma non so se effettivamente funziona.
Comunque, la gardenia teme le acque calcaree ed è meglio usare acqua demineralizzata e soprattutto ha bisogno di una certa umidità. Forse il problema può essere semplicemente questo.
io ho spruzzato un infuso di tabacco (bastano un paio di sigari toscani spappolati in mezzo litro d'acqua).
moltissimo insetti e parassiti aerei e non, non si sono più avvicinati alla pianta.
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A fool and his money can throw one hell of a party.
Domanda di rito per Tolomeo: delle piante è rimasta traccia?Originariamente Scritto da tolomeo
Seriamente: acqua calda o fredda, per quanto tempo va lasciato in infusione e ogni quanto si spruzza? Se funziona ti mando un bacio virtuale...
Originariamente Scritto da Isabella
alle piante il tabacco non fa male. (ci possono essere casi di assuefazione nelle piante deboli di carattere - se dovesse succedere, prova a farle smettere applicando dei cerotti di nicotina oppure portale a un Centro).
acqua calda per l'infuso, poi fare raffreddare, filtrare e spruzzare. anche sulle piante e sull'erba intorno.
l'applicazione dura abbastanza, a meno che non piova... ripetere comunque l'operazione finchè le bestiacce non imparono !
nessun anticipo ??
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Oggi mi armo di cerotti di nicotina e toscani e provo...Originariamente Scritto da tolomeo
Grazie
Originariamente Scritto da Isabella
e allora?
le tue piante hanno preso il "vizietto" ?
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