Mentre i media ci tartassano con l'agonia di Sharon, le sfide del focoso Ahmadinejad e le scontate risposte di Bush, la Siria baathista socialista e nazionale è sempre più sotto attacco.

Alle accuse di non cooperare con l’ inchiesta ONU sul caso Hariri e di aiutare gli insorti iracheni si aggiunge la recente defezione di Abdel Halim Khaddam, pezzo grosso dell’establishment burocratico siriano, considerato vicino agli USA e architetto dell’avvicinamento fra Siria e USA durante la prima aggressione multinazionale all’Iraq nel 1991. Khaddam ora chiama i siriani alla rivolta contro il regime baathista, pregustando probabilmente una poltrona ai piani alti di un’ipotetica Siria de-baathificata.La Francia sembra partecipare alle pressioni contro il governo siriano, in virtù anche della sua antica politica filo-libanese (filo-maronita), risalente alla seconda metà dell’ 800. È probabile inoltre che Parigi si sia rassegnata all’assalto americano-israeliano contro il governo socialista e nazionale siriano, e che con tale (cinica) realpolitik cerchi di limitare i danni, riservandosi un ruolo per il dopo Assad